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Commento di Geri Steve

su Botto di Wikileaks: lo scandalo Stratfor


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Geri Steve 27 febbraio 2012 22:09

cosa si trova in rete:

http://espresso.repubblica.it/detta...

Wikileaks

Le prove: fabbricavano i dossier

(27 febbraio 2012)

Stratfor ha una lista sicura (secure list) da cui passano tutte le email più delicate e che hanno a che fare con i clienti che comprano informazioni: eserciti, istituzioni finanziarie, multinazionali e anche media. Molti messaggi nella lista sicura contengono notizie che non sono destinate alla diffusione, ma rimangono all’interno dell’azienda. Quando gli analisti Stratfor viaggiano all’estero vengono disconnessi da questa lista più sensibile per ragioni di sicurezza

 

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=183326&sez=HOME_SCIENZA&ssez=INTERNET


«I documenti mostrano come lavora un’azienda privata di intelligence e come questa prenda di mira individui per conto dei suoi clienti pubblici e privati», aggiunge la ong nella nota. Wikileaks afferma di avere le prove dell’esistenza di legami confidenziali fra Stratfor e aziende come l’indiana Dow Chemical di Bhopal e l’americana Lockheed Martin, oltre che con agenzie governative americane, fra le quali il Dipartimento di stato, la sicurezza interna, il corpo dei Marines e l’agenzia di intelligence per la difesa.

Esplosioni nelle basi in Iran. Commando israeliani assistiti da forze curde avrebbero distrutto in Iran installazioni sotterranee utilizzate per la difesa nazionale e per progetti di ricerca nucleare...
L’attacco di Israele. Sarebbe un attacco talmente distruttivo … Per valutare la attendibilità di questi documenti, un cronista di Radio Gerusalemme ha telefonato all’analista Farnham (il cui numero di telefono è stato pure divulgato da Wikileaks). «Sembrava molto spaventato - ha poi riferito il cronista - e ha preferito troncare la conversazione».

L’ambasciatore italiano. «Nella lista degli informatori di Stratfor figura un ambasciatore italiano presso uno Stato africano». Lo ha detto la giornalista dell’Espresso Stefania Maurizi intervenendo alla conferenza stampa organizzata da WikiLeaks al Frontline Club di Londra. «Non sappiamo quale sia il rapporto esistente fra questo ambasciatore e la compagnia americana». L’Espresso è uno dei media partner di Wikileaks, ed ha contribuito alla pubblicazione dei file odierni, così come quelli del cablegate.

La Coca Cola. Tra le altre cose emerge che «la Coca Cola usò i servizi della Stratfor per monitorare gli attivisti della Peta….


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