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 Home page > Attualità > Cronaca Locale > Bologna e il nuovo logo

Bologna e il nuovo logo

Si è concluso il concorso per la creazione del logo di Bologna. La città finalmente ne ha uno, scelto tra più di cinquecento partecipanti in diciassette Paesi diversi.

La mattina che l'ho scoperto, il logo della mia città, non avrei saputo definirlo. Mi era sembrato una massa informe di colore tra il verde, l'azzurro, il rosso. Che sono colori belli, ma lì, complice forse la carta giornale, erano risultati orribili. Poi ho capito perché.

Ora, se mi chiedeste di descriverlo, il logo, potrei dire che pare una mattonella 20x20, insignificante presa da sola, nobile con le restanti tre a completarla. Le mattonelle di una volta che quasi tutti, almeno fino alla mia generazione, hanno conosciuto prima che venissero soppiantate dalle ceramiche ultra lisce, ultra brillanti, 40x40. Ma, bando alla mattonella, torniamo al logo.

Curiosavo nei siti istituzionali della mia città, in cerca di lavoro a dire il vero, e m'imbatto in un rimando ipertestuale, volgarmente detto link (www.ebologna.it), dove perentorio viene chiesto Qual è il tuo simbolo di Bologna? Scrivi una parola per creare il tuo logo.

C'è un cursore che lampeggia, ma, lo ammetto, non ho capito subito. Forse il nuovo logo di Bologna è un vedo non vedo, eppure ho bene impressa l'immagine di quella massa cromatica informe! Cerco in About e adesso è chiaro. Chiare anche tutte le polemiche. Il logo non è un semplice logo, infatti. C'è una manomissione verbale nella definizione, per meglio dirla: una omissione. E' un logo interattivo, ecco la definzione completa. Se volessi restare sulla mattonella dovrei aggiungerci cangiante. Mattonella cangiante a seconda dell'inclinazione dei raggi solari. Nel logo interattivo l'inclinazione, ovvero la combinazione è un alfabeto di forme-lettere sulla base di archetipi ben riconoscibili come ad esempio la cinta muraria della città.

Il logo è stato molto criticato. Forse perché non è un semplice logo, torno a dire. Ma, appunto, un logo interattivo, un gioco.

Si può giocare con qualsiasi parola che identifichi Bologna, Nettuno, Sala Borsa, portici, tortellini, e anche col proprio nome. Ché poi davvero una Maria, un Luca, una Cecilia e tutti sono Bologna. Anch'io, Vita, permettetemelo. Ed è l'augurio che faccio alla mia città. 

 

 

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