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Benzina: fare il pieno è un investimento. La crescita delle pompe bianche

Ancora rialzi sulla rete dei carburanti. Utilizzare l’auto è diventato un lusso che non tutte le tasche posso permettersi.

Passare dal benzinaio è una enorme sofferenza. Un sacrificio troppo grande per chi utilizza l’auto per spostamenti occasionali, ma insopportabile per chi è costretto ad utilizzarla per lavoro. Vorrei davvero capire se ancora il carburante viene fatto dal petrolio, visto che i costi alla pompa continuano a salire, indipendentemente dal costo del “barile”. Quanti di voi se lo sono chiesto vedendo in televisione che il costo del petrolio scende mentre quello della benzina sale?

Per non parlare delle accise e delle altre diavolerie che gonfiano i prezzi. Basti pensare che oltre il 60% di quanto paghiamo alla pompa se lo succhia lo Stato. Come potrebbe difenderci chi si arricchisce sulla nostra pelle? Il controllato che è anche controllore di se stesso… altro che conflitto di interesse! Ma qualcuno mi spieghi come mai quando il petrolio aumenta anche solo di 1 dollaro al barile, immediatamente, quasi in tempo reale, gli effetti si manifestano nelle tasche dei consumatori, con aumento di benzina, energia, gas e di tutti i derivati annessi e connessi.

Se invece il prezzo del barile scende, anche di qualche decina di dollari, non succede nulla. Al massimo vediamo un decremento di qualche frazione di centesimo, tanto per prenderci per i fondelli. Frutto di una speculazione sfrenata, il caro petrolio nel nostro paese supera di molto i prezzi del resto d’Europa. Basti pensare che, se si fa il confronto con i solo Paesi della zona euro (escludendo dunque Gran Bretagna, Svezia eccetera), il divario a nostro svantaggio è notevole.

Parafrasando Venditti, "è davvero un mondo di ladri". Un mondo in cui le grandi multinazionali “fanno cartello” e addirittura lo fanno anche i distributori di carburante delle varie zone, si accordano cioè per strangolarci ogni giorno, imponendoci costi esagerati che finiscono per mettere in difficoltà la vita di ognuno di noi, soprattutto con questi chiari di luna. Se a questo aggiungiamo pure le famigerate accise (per cui paghiamo ancora per la guerra di Libia) statali e quelle regionali (la Campania è maglia rosa in questa imposizione), spostarsi in macchina è diventato davvero un lusso per pochi.

Per fortuna esistono le stazioni di servizio “no-logo”, tanto che il distacco con i grossi brand tradizionali è mediamente attorno ai 10-15 centesimi al litro. Il prezzo dei carburanti aumenta e parte la caccia al distributore no-logo che rappresenta l’alternativa al caro petrolio per gli automobilisti che, ad ogni rifornimento, si vedono prosciugare il portafoglio.

Da qualche tempo, la ricerca del distributore meno caro si sta, dunque, trasformando in una vera e propria caccia e fra gli automobilisti è già scattato il passaparola su sconti, promozioni e stazioni no-logo, indipendenti, fuori rete; cioè, impianti di di proprietà di piccoli imprenditori che applicano la logica del discount anche sulla benzina. Più comunemente dette "pompe bianche" sono la spina nel fianco dei gestori tradizionali che lavorano sotto le insegne delle famose “major” del petrolio. Il loro punto di forza? Il risparmio che garantiscono a ogni pieno di benzina o di gasolio.

Ma qual è il "trucco" che permette a questi signori di fare sconti a piacere e di lanciare la sfida alle grandi multinazionali del petrolio? Nessun trucco o segreto, ma semplice buon senso. E’ una semplicissima regola di economia domestica che consente a tutti di guadagnare il giusto e al cittadino di risparmiare sul pieno. Più semplicemente, loro vanno a comprare benzina e gasolio all’ingrosso, ovvero extrarete, in uno dei tanti, tra depositi e raffinerie presenti in italia, dai quali tutti si riforniscono, ma dove, con i listini extrarete, il costo è inferiore dai 12 ai 15 centesimi al litro. Tolto un margine per le spese e un minimo di utile da mettere in cassa, ecco che lo sconto salta fuori facilmente. Nella nostra zona sono già presenti diverse “pompe no logo” nelle quali è possibile rifornirsi e sono facilmente individuabili per la presenza costante di decine di auto in coda. Basta cercarle, con un po’ di attenzione, e si potrà fare rifornimento senza essere “rapinati” dalle grosse compagnie. Forse ci sarà qualche minuto di attesa prima di poter ripartire ma ne vale davvero la pena.

E allora… buon pieno a tutti!

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