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Belpietro, un grande

L’ultima intervista telefonica che Berlusconi ha rilasciato a Belpietro su Canale 5 è quanto di più comico si sia visto in televisione negli ultimi mesi. Se non fosse che Berlusconi e Belpietro sono, rispettivamente, il nostro Presidente del Consiglio e uno dei giornalisti più stimati in Italia, e non dei comici, potremmo anche noi ridere liberamente.

Per comprendere bene la portata comica dell’intervista, bisogna risalire alla puntata di Ballarò del 26 maggio quando Franceschini disse finalmente chiaramente ciò che i leader della sinistra non avevano quasi mai detto, ovvero che i giornalisti di Mediaset, dei giornali e degli altri mezzi di informazioni controllati da Berlusconi sono, per definizione, suoi dipendenti. La reazione di Belpietro fu estremamente violenta. In effetti, essere dipendenti di Berlusconi può sembrare offensivo. Ma Belpietro si adirò più che altro perché voleva chiarire la propria assoluta indipendenza. Lui che a quel tempo era direttore di Panorama e lavorava (e lavora ancora) a Canale 5. Ma soprattutto era stato direttore del “Giornale”, quotidiano noto per essere stato fondato da Montanelli, che poi fu cacciato assieme a mezza redazione dall’editore Berlusconi perché non aveva intenzione di cambiare la propria linea politica a favore del neo-entrato in politica. Ebbene, Belpietro, quando gli venne detto che era un dipendente di Berlusconi, non sopportò che si mettesse in discussione la sua indipendenza. Come se essere alle dipendenze di un politico di per sé non ponesse dubbi sulla affidabilità di un giornalista.

 

In ogni caso, noi ci crediamo. Crediamo che Belpietro sia assolutamente indipendente e ne abbiamo anche le prove dopo aver visto l’intervista con cui Berlusconi ha inaugurato nuova stagione della trasmissione “Mattino 5”, su Canale 5. In quell’intervista Berlusconi, probabilmente per far aumentare l’audience su un suo canale, dà il meglio di sé. Il tema di fondo è sempre lo stesso: l’Italia, in cui i comunisti, per quanto questo termine dopo la caduta dell’Urss abbia un significato molto vago che nessuno capisce bene, prendono più o meno il 2% alle elezioni, è una roccaforte comunista. Il 90% dei giornali è controllato dai comunisti, anzi dalla minoranza cattocomunista (chissà che vuol dire...). Belpietro, che è un giornalista indipendente, non ha fatto notare al premier che egli possiede, tra molte altre cose, il più grande gruppo editoriale italiano, la Mondadori, che pubblica quaranta periodici. A meno che Berlusconi non sia comunista (la strana amicizia con Putin in effetti desta qualche dubbio) sembra, (così, ad occhio) improbabile, anche considerando solo il possesso della Mondadori, che i comunisti o i cattocomunisti, che, ripeto, non si sa bene chi siano, detengano il 90% dei giornali. Ma Belpietro non l’ha fatto notare: gli sarà parso un dettaglio insignificante.

Poi Berlusconi continua. Qualche mese fa la Freedom House, associazione indipendente con sede negli Stati Uniti (altra roccaforte comunista, come è noto), ha pubblicato una classifica sulla libertà di stampa in tutti i Paesi del mondo. L’Italia, unica nazione in Europa assieme alla Turchia, non è libera, è parzialmente libera. Siamo dopo il Benin, per dire... La motivazione espressa dalla Freedom House è tanto chiara fuori dall’Italia quanto oscura nel nostro Paese: “la libertà di parola è stata limitata da nuove leggi, dai tribunali, dalle crescenti intimidazioni subite dai giornalisti da parte della criminalità organizzata e dei gruppi di estrema destra, e a causa dell’eccessiva concentrazione della proprietà dei media".

L’eccessiva concentrazione dei media si riferisce espressamente al gigantesco conflitto di interessi di Berlusconi. In ogni caso, secondo la Freedom House siamo parzialmente liberi. Berlusconi non è d’accordo e fin qui, dato che la Freedom House accusa proprio il suo sistema di potere, non c’è da stupirsi. Il bello, però, è che Berlusconi attribuisce il giudizio sulla poca libertà di stampa in Italia non alla Freedom House, ma, come al solito, ai suoi fantasmi. Per cui quel giudizio sarebbe “una barzelletta di questa minoranza comunista e cattocomunista”. Belpietro, che è un giornalista indipendente, non fa notare a Berlusconi che in effetti quella era un’opinione non dei comunisti, chiunque essi siano, ma di un’associazione americana che sarebbe assurdo definire comunista. Anche questo gli sarà parso un dettaglio insignificante.

In definitiva, Belpietro è un grande giornalista indipendente. A volte dimentica qualche dettaglio, ma per il resto è un grande. Del resto, caliamoci nei suoi panni. Berlusconi stava parlando del suo conflitto di interessi in una televisione di sua proprietà e intervistato da un suo dipendente. Io a stento riesco a trattenere le risate, figuratevi se fossi riuscito a interromperlo!

Commenti all'articolo

  • Di Ocram (---.---.---.143) 9 settembre 2009 18:06

    Tolto Berlusconi e la sua asfissiante presenza sui media che possiede o controlla restano due problemi segnalati da Freedom House, tra loro legati:
    1) La presenza di gruppi di estrema destra poco amanti della libera stampa.
    2) La presenza delle mafie, che altro non sono che gruppi di estrema destra poco amanti della libera stampa.
    Dirlo ad un siciliano mi pare superfluo ma è la MAFIA il problema dell’Italia, non Berlusconi che con il vero potere del sud è dovuto scendere a patti in tutta la sua vita.
    Da Mangano a "con la mafia bisogna convivere" Lunardi, dal papello di Riina all’oscura nascita dell’ancor più oscura Seconda Repubblica, fondata sulla spartizione parentale del potere.
    Berlusconi finirà nel fango della Storia ma l’Italia ci finirà con lui, trascinata non da Silvio ma dagli "amici degli amici".

  • Di paolo praolini (---.---.---.142) 9 settembre 2009 20:57

    Bell’articolo che mette in evidenza un aspetto ricorrente in AV.
    Il conflitto di interessi è l’unico vero problema di Berlusconi.
    La concentrazione dei media nelle sue mani è un aspetto così macroscopico che la maggioranza degli italiani non se ne è accorta.
    Belpietro neppure...

  • Di Blossom (---.---.---.25) 10 settembre 2009 00:05

    molti insistono col dire che in Italia c’è si libertà di stampa altrimenti persone come Travaglio non potrebbero lavorare e probabilmente neanche siti come Agoravox avrebbero vita facile...
    chi dice questo probabilmente dimentica che il problema della "libertà di stampa" in Italia quasi non ha ragione di essere visto che Berlusconi da solo ha il monopolio dei mass-media (che libertà ci dovrebbe essere se il padrone è uno solo e guarda caso è anche il capo del governo?)
    chi dice questo probabilmente dimentica che di trasmissioni "scomode" come anno zero non compare più nemmeno la pubblicità
    chi dice questo probabilmente crede ancora che Travaglio sia un "comunista che si veste male e puzza", si... probabilmente se è vero questo Berlusconi è un liberale.
    bell’articolo.

  • Di massimo (---.---.---.131) 10 settembre 2009 00:25

    L’autore si qualifica di diciotto anni .
    E’ molto triste vedere come sia già stato indottrinato bene nella propaganda.
    Per fortuna tanti altri giovani, si spera, pensino con la loro testa .
    Invece di ripetere con monotonia il mantra della mancanza di libertà , del conflitto di interessi e, mi pare si siano dimenticate le imperdonabili frequentazioni del primo ministro, sarebbe bene che si guardasse un pò di più intorno e cercasse di capire cosa è la società di oggi e cosa si deve proporre come modello futuro.
    Cioè sulle questioni vere, di fondo, le uniche che un giovane dovrebbe esaminare bene, perchè rappresentano il suo futuro.
    Forse qualcuno può pensare che espropriando Berlusconi di ogni sua proprietà e di ogni suo potere , come sognava e diceva D’Alema anni fa, si aprirebbe in Italia un’età dell’oro ?

    • Di Blossom (---.---.---.25) 10 settembre 2009 00:46

      e quindi cosai sarebbe un modello futuro? hai definito questo "mantra" monotono...beh come dici tu trovo triste vedere come sei stato indottrinato dalla propaganda, non è MONOTONO dire che il capo del nostro governo è un DELINQUENTE, anzi al contrario non penso si debba smettere mai di dire una cosa del genere (tanto è vero che esiste ancora gente che ancora ignora tutte le "marachelle" del nostro presidente), a 18 anni trovo gia un grande passo in avanti rendersi conto della situazione in cui versa l’italia, senza criticare il presente e trovarne le stortura penso sia impossibile ripromettersi di creare un nuovo futuro.
      Per curiosità quali sarebbero queste questioni vere che un giovane dovrebbe esaminare? non ritieni vero o serio che chi ti governa abbia rapporti con la mafia? non ritieni serio che chi parla tanto di famiglia o valori morali poi si circondi di "imperdonabili frequentazioni" (tanto per citarti anche se mi pare tu non abbia colto il problema di base)? L’Italia non è fatta solo da chi è convinto che rendere Berlusconi meno potente equivalga a rendere tutti più "ricchi" per fortuna esiste ancora chi ha la lucidità mentale di credere che bisognerebbe almeno vivere nella legalità per, come tu auspichi, costruire un modello futuro.

    • Di Italien (---.---.---.238) 13 settembre 2009 15:43

      Monotono è il ritornello di Berlusconi: ogni volta che non sa e/o non vuole rispondere alle domande che gli vengono poste se la prende con i cattocomunisti. Scusa buona per tutte le stagioni. Una logica infantile. Se le critiche infastidiscono, esistono sempre le dimissioni.. 

  • Di Enrico (---.---.---.6) 10 settembre 2009 01:05

    Ha ragione Massimo, è motlo triste vedere i giovani indottrinati, deve essere per questo che il presidente del consiglio nel suo ultimo comizio li ha invitati a non leggere i giornali, evitare la carta stampata e guardare solo "Grande fratello" e "Amici" assicura di non svilupare fastidiose e dannose idee all’interno della propria testa....

  • Di sganapino (---.---.---.164) 10 settembre 2009 06:51

    Poichè vi sono lettori che non capiscono e non vogliono capire, eviterei negli articoli (lo dico sempre a me stesso) di scrivere il contrario di quello che si vuol dire. In questo caso:Belpietro NON è un grande e non è uno dei giornalisti più stimati d’Italia. Anzi è ben noto come uno dei giornalisti che si vende, seppure ad alto prezzo.

  • Di illupodeicieli.leonardo.it (---.---.---.85) 10 settembre 2009 09:32

    Non so come funzioni il sistema delle "domande da rivolgere ,in trasmissione, agli ospiti": penso che ogni volta chi rivolge domande dirette, provocatorie anche, ma in sostanza chiede e desidera una risposta che può riguardare il conflitto di interessi o il lavoro che non c’è e che non si riesce a creare e a...trovare, ecco che queste domande,sistematicamente, non si riescono a porre a nessun politico.Chissà perchè se ne fanno altre e quando qualcuno in trasmissioni (vedi Annozero e anche altri programmi simili o anche alla radio Zapping) sfugge al controllo del conduttore, ecco che viene stoppato e gli viene sottratto il microfono. Che poi il diciottenne sia o possa essere inquadrato non è importante, ma è importante ciò che fa notare e i "non è" fanno parte del suo modo di ragionare, di presentare il proprio pensiero, condivisibile o meno che sia. 

  • Di (---.---.---.99) 10 settembre 2009 13:12

    su Sig. Massimo...ce lo dica, quanto la paga Silvio per dire queste .........ate! ;)

  • Di gennaro (---.---.---.66) 11 settembre 2009 02:58

    Ottimo articolo complimenti.
    Hai un futuro da giornalista :)

  • Di steve (---.---.---.167) 14 settembre 2009 00:00

    Ricordiamoci sempe che la sua massa di accoliti, quelli di Berlusca, sono ed erano comunisti, socialisti e più in generale arrivisti. Gente che ha ben presente che questa vita passa preso ed è necessario cogliere l’attimo. Anche se va in cu.. a tanti altri.

  • Di verygood (---.---.---.250) 14 settembre 2009 09:08
    Glaros - scrittura creat(t)iva

    Polemiche un tantino stantie direi. Alain Badiou nel suo Manifesto per la filosofia, pubblicato una ventina d’anni orsono, parlava di "comunismo delle singolarità". L’espressione utilizzata da Badiou potrebbe forse ascriversi agli ossimori virtuosi come li chiama Odifreddi, sta di fatto che, a quel modello concettuale, si ispirava anche Galli della Loggia in un articolo su La Stampa che risale al ’94. Appunto parlavo di questioni ormai stantie. Decisamente più interessante parrebbe il riferimento a quella che definisco Coerenza di Sistema nel mio primo intervento in quest’ Agora.

  • Di Giordano Bruno (---.---.---.219) 24 settembre 2009 12:02

    Mi chiedo spesso che fine hanno fatto i comunisti.
    Da giovani probabilmete tutti abbiamo simpatizzato per il comunismo e per "la fratellanza" che proclamava.
    Da giovani eravamo ancora solo dei bambini un po’ più crescuti ma avevamo ancora i nostri sogni infantili di una "fratellanza globale" che credevamo possibile. Poi la realtà cruda, fatta di arrivisti, di fascisti, di egoismi più o meno ipocriti e in generale di opportunisti, ci ha fatto sorridere delle nostre idee "buoniste" e ce le ha fatte mettere da parte, dandoci anzi una carica opposta di "autodifesa" fatta a modo nostro di individualismo allo stato puro.
    Ma i comunisti? Quelli che continuarono per anni e anni a sventolare bandiere rosse, che fine hanno fatto?
    Molti di loro, i più furbi, hanno venduto al Blu il loro colore Rosso; molti altri, i più sprovveduti hanno semplicemente cambiato il colore delle loro bandiere. Oggi sventolano bandiere Blu.
    Ma al grande manipolatore e grande "acquirente" di coscienze e di senatori fa ancora comodo agitare il "ba-bau" comunista perché è un facile alibi per poter un giorno prossimo venturo stringere a tutti le palle eliminando persino questa "parvenza di libertà" che ci è rimasta.
    Non lo farà? Osservate bene cosa succederà dopo la manifestazione di ottobre e vedrete...

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