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 Home page > Tribuna Libera > Bagnasco, il popolo e la predica sui partiti

Bagnasco, il popolo e la predica sui partiti

Devo dire che leggendo sempre Bagnasco, mi rendo conto che parla più da politico che da presidente della CEI. Ci ricorda con la solita predica, che la politica è giusta cosa e anzi l’antipolitica è dannosa per tutti quanti.

Da una parte però dice anche che servono sforzi dalle istituzioni per appianare i soliti problemi quali lavoro, disoccupazione e servizi da offrire alla gente. Insomma chi si ribella e dice cose contro i ladri politici e denuncia le loro magagne è scomunicato e deve andare in ritiro spirituale per punizione per trenta giorni. 

Bisognerebbe ricordare a sua Eminenza che la chiesa è parte di quel mondo fatto di legami tra partiti e curie, tra scambi di favore e larghe agevolazioni. E poi non vedo perché si debba ancora una volta interferire nel panorama politico e sociale, quando la chiesa stessa dovrebbe rimanerne fuori e anzi, da buona Madre, essere vicina a chi soffre quotidianamente.

Già, magari a quelle famiglie che hanno visto uccidersi mariti o figli per colpa di Equitalia e altre diavolerie sanguisuga... Caro Bagnasco le dico una cosa: ma perché la chiesa oggi in un momento difficile e economicamente drammatico, non ci regala effettivamente qualche azione di carità lodevole, magari dando da mangiare a chi non ha da mangiare e ospitando chi non ha casa? Tutto ciò mi ricorda invece le prediche di don Giorgio De Capitani, che come don Mazza è l’antipodo di una certa specie di sacerdote che predicano bene e razzolano benissimo. Altri invece predicano, predicano e predicano ma razzolando male allungano le file di un popolo assieme ai politici, di ladri, mignottari, pedofili e figli di…

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