B. sconsiglia le operazioni per cancro. B. produce pillole anti-cancro
Lo strano caso del premier che promette di sconfiggere il cancro, che compra la casa farmaceutica che lavora sul farmaco anti-tumorale, che sconsiglia le operazioni e taglia i fondi per i servizi oncologici. Già, lo strano caso.
Si scopre, solo qualche giorno fa, che il presidente del Consiglio ha alzato la sua quota di partecipazione nella MolMed tramite la Fininvest, e mettendo suo figlio Luigi nel cda. Adesso: non so se avete presente quanti anni abbia ’sto Luigi (21), ma la MolMed, Molecular Medicine spa, è un’azienda farmaceutica che ha allo studio nuovi farmaci anti-tumorali (secondo quanto riporta Bloomberg). “Uno attaccherebbe i principali tipi di cancro – si legge su Il Giornale – mentre l’altro aiuterebbe a ricostruire il sistema immunitario distrutto dalla leucemia”.
Ok, l’incastro combacia: Berlusconi diventa socio di maggioranza dell’industria che sta lavorando su medicinali anti-cancro, a dicembre; Berlusconi promette di battere il cancro in tre anni, a marzo. Lo noterebbe anche Gaetano Quagliariello.
Mettiamoci questa, però: Berlusconi nel nuovo libro di Vespa ammette d’essersi fatto operare per un cancro. “Non sono nemmeno sicuro che quella operazione fosse necessaria”, dice.
Insensato, irriguardoso. Parole irresponsabili: “Fatevi controllare tre volte da tre dottori prima d’operarvi”, dirà più o meno. Curioso che ne parli proprio adesso. E che ne parli in questi termini. Col fare di chi, insomma, l’operazione proprio te la sconsiglia. Tanto arrivano le pillole, no? Perché operare? Arriva il farmaco miracoloso del Cavaliere, e del bisturi puoi farne a meno.
Mi è suonata più o meno così. Comprese le implicazioni del caso: speculazione sul dolore, cattiva informazione scientifica, abuso della propria posizione a fini personali, il più classico dei conflitti d’interessi. E una bella marchetta gratuita per una propria, nuova azienda. Resa e garantita da uno dei suoi più fidati accoliti: Bruno Vespa, che gli presta lingua e libro. No? Esagero?
Poi vabbè, coi nuovi tagli perfino il presidente dell’associazione oncologia si lamenta dell’inadeguatezza dei servizi che saranno costretti a offrire ai malati di cancro. Sempre che non arrivi prima la pillola miracolosa della MolMed. Per esempio.
U‘
Commenti all'articolo
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox