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 Home page > Tribuna Libera > Avanti verso il monti bis

Avanti verso il monti bis

Non sono solo le forze "centriste" a spingere verso la rielezione di Monti, o comunque un governo di "grosse koalition" all'italiana, con dentro Bersani (ma che stoppa le sue velleità di governo), Alfano, Casini e Passera. Anche Grillo sta facendo del suo.

Mi spiego.
Il cittadino che oggi apre i giornali e legge la notizia sulla legge elettorale, che verrà approvata a pochi mesi dalle elezioni, che sposta la soglia di sbarramento al 42%, di cui Rutelli dice "Soglia necessaria per evitare avventure" (tradotto "Evitare che prenda tutto Grillo"), che penserà?
Eccoli la: tutti terrorizzati da Grillo e dal M5S.

Ma poi lo stesso cittadino legge la notizia della fatwa contro le trasmissioni Mediaset, Rai e La7 nel comunicato "Grillo for dummies", l'ostracismo dei consiglieri bolognesi contro la collega, colpevole di essere andata a Ballarò, e cosa penserà? Penserà che anche di questo Grillo, così autoritario, paternalista, non ci si può fidare.

Vero: certe trasmissioni sono una trappola. A Ballarò, spesso, vince la legge di chi urla di più.


Ma il messaggio che arriva al cittadino, che frequenta poco internet, è questo.
 

E ci sono altre cose che possono essere poco gradite, del decalogo: quando dice"Il M5S vuole sostituire il Sistema dei partiti con la democrazia diretta. In sostanza vuole la fine dei partiti basati sulla delega in bianco".
Va spiegato meglio questo punto: chi deve finire in Parlamento, se non i partiti? Cosa si intende la democrazia diretta? Che la sera i cittadini devono accendere il computer collegarsi ad internet e discutere con altre migliaia di sconosciuti la proposta di legge sui rimborsi ai partiti?
Bello, ma quasi impossibile da realizzarsi.

Bastava mettere qualche regola a questo sistema dei partiti (sancito dalla Costituzione): l'incandidabilità dei condannati in primo grado (e non questa legge troppo debole), le due legislature, il controllo da parte della corte dei conti (preventivo), pubblicare online i bilanci in un modo comprensibile e chiaro (sia per regioni che comuni che per i partiti), fare una legge seria contro la corruzione, togliere la Rai dai partiti...

E invece, ci toccherà di nuovo il governo tecnico. E pensare che Obama ha inaugurato il nuovo mandato con le parole "il meglio deve ancora venire"

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.134) 8 novembre 2012 16:03

    Il problema di fondo è prima etico e poi di cultura giuridica .In Italia se vieni condannato in 1° grado sei innocente fino a prova contaria (ossia fino al termine dei due passi successivi per arrivare a sentenza definitiva ,ossia alle calende greche se non addirittura in prescrizione come nei casi di chi sappiamo).Nei casi di ricorsi poi quasi sempre , a prescindere dalla conferma della sentenza di colpevolezza ,assistiamo a riduzioni della pena a volte sconcertanti .

    Nei paesi più civili se vieni condannato in 1° grado sei colpevole fino a prova contraria (quindi a meno di assoluzione nel caso di ricorso) .Se poi ricorri e ti viene confermata la condanna ,generalmente ti affibbiano un aggravio di pena.
    Come dire che nel paese alla rovescia (leggi Italia) basterebbe adottare questi stessi principi e tutto si risoverebbe da solo .

    Ma è del tutto evidente che la nostra classe politica malavitosa non ha alcun interesse ad adottare criteri di questo genere e sono pure riusciti ,grazie a media cointeressati che fanno da sponda , a convincere gli italiani che il nostro "ipergarantismo " è una perla giuridica e di democrazia . Cioè ,per dirla in altri termini , ne andiamo pure fieri .

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