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Aumento di 179.32 euro ’mensili lordi’ ai medici del S.S.N.

Aumento di 179.32 euro 'mensili lordi' ai medici del S.S.N.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato i contratti nazionali di lavoro della dirigenza medico-veterinaria del servizio sanitario nazionale (Area IV) e della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa – SPTA (Area III). I contratti riguardano il rinnovo del contratto per il biennio 2008-2009 dei 130mila medici e veterinari del Servizio sanitario nazionale (Area IV) e dei 22mila dirigenti SPTA, scaduti lo scorso 31 dicembre.
 
L’aumento medio sarà di 179,32 euro mensili per l’area IV e 152,00 euro per l’Area III, pari ad un incremento del 3,2%. Inoltre sono previste ulteriori risorse finanziarie, pari ad un incremento dello 0,8%, che le Regioni – se in condizioni di virtuosità finanziaria – potranno destinare al risultato per il miglioramento dei servizi all’utenza. Nell’ambito dell’incremento del 3,2% è stata prevista la rivalutazione delle indennità di esclusività, pari a 26 euro mensili. In ossequio alle norme introdotte dalla Riforma Brunetta, nella parte normativa sono state introdotte le sanzioni disciplinari e la previsione del reintegro, fino ad oggi non previsto.
 
Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta dichiara la sua soddisfazione per l’approvazione di questi contratti: “Si tratta di un importante traguardo e dimostra la volontà del Governo di chiudere rapidamente con i contratti del biennio precedente per voltare definitivamente pagina. Nonostante qualche resistenza da parte delle Regioni, stiamo rispettando le tappe che ci siamo prefissati per il nuovo modello contrattuale e a maggio apriremo il tavolo per il rinnovo del contratto relativo al triennio 2010-2012″. L’aumento medio mensile lordo sarà di 179,32 euro. La rivalutazione dell’indennità dell’esclusività del rapporto con il servizio sanitario nazionale è di 26 euro al mese lordi. Nella parte normativa spicca il capitolo sulle sanzioni disciplinari introdotte dalla legge Brunetta. Nell’accordo è stato introdotto il reintegro, fino ad oggi non previsto, in caso di licenziamento ingiustificato. Le aziende sanitarie saranno obbligate a dotarsi di strumenti di prevenzione del rischio clinico, con una copertura assicurativa in tutte le asl. Infine sono state introdotte norme chiarificatrici sulle ferie e sull’orario di lavoro straordinario.
 
Un aumento "ridicolo" per chi quotidianamente, festivi e feriali, notte e giorno, è chiamato a salvare vite umane e a lavorare a turni forzati! I medici italiani hanno una retribuzione nettamente inferiore a quella dei loro colleghi europei, frutto di un tacito compromesso tra Stato e Ordine professionale che consente al personale sanitario pubblico di poter esercitare la libera professione! Il problema dei salari - come ampiamento stigmatizzato su queste pagine - è diffuso e generalizzato non solo in ambiente sanitario, ma in tutta la pubblica amministrazione: lavoratori, il più delle volte altamente qualificati, con stipendi da terzo mondo! Non c’è poi da farsi nessuma meraviglia se i dipendenti pubblici, di ogni grado e ordine, sono costretti a trovare "fuori" dalle strette mura pubbliche migliori gratificazioni economiche e professionali!

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