• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Appello Dell’Utri - Decima puntata

Appello Dell’Utri - Decima puntata

Nuove intercettazioni e nuovi testimoni: due farse (purtroppo) verissime nel processo all’ideatore di Forza Italia.

Questa settimana ci sono novità interessanti, ma, prima di iniziare a parlarne, è bene precisare alcune cose in merito alla nota Ansa che abbiamo pubblicato la settimana passata.

Nella penultima udienza Nicola Formichella, segretario particolare del senatore Dell’Utri, è stato sentito in aula in qualità di testimone. Nel corso delle sue dichiarazioni ha anche escluso, come si legge nella nota ANSA, <<che Dell’Utri abbia mai fatto avere denaro al pentito pugliese Cosimo Cirfeta>>, ma nel senso, si faccia attenzione, che ha escluso di esserne a conoscenza, ma non ha dichiarato di essere stato informato del contrario. Sembra banale, ma dal punto di vista processuale è importante. Ad ogni modo rimane provato come le dichiarazioni rese da Cosimo Cirfeta (vedi la quarta puntata) siano false.

Formichella, cercando di avvalorare la testimonianza che rese nella precedente udienza l’avvocatessa Alessandra De Filippis, legale di Cirfeta e testimone oculare, secondo il pentito Oreste, dell’accordo fra Dell’Utri e Cirfeta (lei ha negato tutto), la ha, in parte, smentita. L’avvocatessa, infatti, aveva detto di averlo incontrato solo <<per caso>>, non intenzionalmente, nel corso di alcune sue conferenze. La versione di Formichella, però, è molto diversa. Il segretario ha raccontato che la De Filippis lo assillava continuamente. <<Chiamava con un’alta frequenza al mio telefonino - ha raccontato Formichella ai giudici – anche trenta volte al giorno>>. Lui spesso non le rispondeva, ma altre volte, per <<cortesia>>, non poteva farne a meno. Lei chiedeva sempre un appuntamento col senatore e Formichella era costretto a darle appuntamenti fasulli, che poi venivano sempre rimandati. Fino ad invitarla a quelle famose conferenze a cui lei, quindi, partecipava apposta per incontrare Dell’Utri. Un giorno, racconta Formichella, per poter incontrare il senatore usò la scusa di un libro. Dell’Utri, che non riesce mai a resistere al fascino di un libro come a quello di un mafioso, accettò subito.

Sennonché Dell’Utri è appassionato e collezionista di libri antichi e la De Filippis si presentò da lui con un piccolo libercolo da cinque euro. Missione Fallita. L’avvocatessa, imperterrita, ci riprova. Stavolta si presenta al Senato <<irruenta>> e senza appuntamento, si fa annunciare, ma non c‘è niente da fare. Il senatore non la vuole ricevere, ma lei non si dà pace. Si apposta sotto al Senato in attesa che scenda, costringendo il senatore, ormai esasperato, ad uscire da un altro portone.
 
Veniamo ora all’ultima udienza, durante la quale si è discusso di alcune recenti intercettazioni che fanno parte delle nuove prove prodotte dalla procura contro il senatore nel processo d’appello. Si tratta di telefonate intercorse fra Vito Roberto Palazzolo, organico di Cosa Nostra vicino ai corleonesi, uomo di Provenzano, e sua sorella Sara. Lei ha bisogno di alleggerire la posizione processuale del fratello, soprattutto di <<ammorbidire le richieste di assistenza internazionale>>: suo fratello Vito, infatti, vive in Africa da molti anni, con il nome di Robert Von Palace Kolbatschenko, ma in Italia (dove è già stato condannato per traffico di stupefacenti nel processo “Pizza Connection”) è ancora imputato per associazione mafiosa in quanto <<uomo d’onore della famiglia di Partinico>>, processo che, nel frattempo, lo ha visto condannato, in primo grado, a nove anni.

Nel 2003 ha un problema: le richieste di estradizione e rogatoria internazionale che pendono nei suoi confronti. Decide di farsi aiutare, come dimostrano le otto intercettazioni presentate dalla procura, da Marcello Dell’Utri. La sua voce in queste telefonate compare una sola volta, il 26 giugno 2003, in un’intercettazione <<assolutamente necessaria per la decisione di questo processo>> in cui <<Dell’Utri accetta di incontrarsi con Vito Roberto Palazzolo […] per il tramite della sorella>>. Per utilizzarla nel processo, però, è indispensabile l’autorizzazione del Parlamento, come previsto dalla legge Boato, peraltro approvata sei giorni prima che intercorresse questa telefonata.

Così, il 22 giugno 2008, il Gip Pasqua Seminara ha chiesto al Senato l’autorizzazione all’utilizzazione di questa telefonata. La risposta della Giunta delle Elezioni e delle Immunità Parlamentari, vista anche la pausa estiva di agosto, si è fatta attendere: è stata comunicata alla Presidenza del Senato l’11 novembre 2008 ed è arrivata al processo in quest’ultima udienza. La Giunta, non avendo trovato il cavillo a cui appigliarsi per negare l’autorizzazione, se l’è inventato. La legge boato, infatti, all’articolo 6 prevede che <<qualora [si] ritenga necessario utilizzare le intercettazioni o i tabulati [di un parlamentare], il giudice per le indagini preliminari decide con ordinanza e richiede […] l’autorizzazione>>, ma, secondo un’originale interpretazione della giunta, <<sarebbe eccessivo desumere da ciò che la richiesta di autorizzazione possa essere formulata solo dal giudice per le indagini preliminari>>. In questo caso, ha deciso la Giunta, <<l’unico giudice competente […] può con può essere altri […] che il giudice [della] Corte d’Appello>>, quindi ha rispedito gli atti al mittente.

Ora il Presidente della Corte, il dott. Claudio Dell’Acqua, dovrebbe, secondo il pg, inviare nuovamente la richiesta al Senato, ma i difensori di Dell’Utri si oppongono: <<Presidente mio, la richiesta non rientra negli schemi procedimentali>> perché per permettere alla Corte di inviare la richiesta è necessario che quelle intercettazioni vengano depositate al processo, ma per depositarle c’è bisogno dell’autorizzazione del Parlamento, che però vuole ricevere la richiesta dalla Corte. Questa degenerazione schizofrenica è, come abbiamo visto, solo uno dei risvolti comici di questo processo, che AgoraVox continuerà a seguire per voi.
 
Arrivederci alla prossima puntata.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares