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Appello Dell’Utri - 19a puntata

Bernardo Provenzano, un uomo affidabile e delle facce pulite. In 10 anni passa tutto. Quarta parte delle dichiarazioni di Giuffré.

Dopo avere letto, nelle precedenti puntate, quali progetti politici perseguiva Cosa nostra nel periodo delle stragi, vediamo, nel quarto stralcio dell’interrogatorio di Giuffré*, quale ruolo aveva Dell’Utri nella mediazione.

Giuffré: Si parlava, come avevo detto, di esponenti delle aziende di Berlusconi, che si stavano, se ricordo bene, per essere chiamati, sempre ripeto, se ricordo bene, si parlava di persone della Fininvest che si stavano interessando per creare questo nuovo movimento politico e in modo particolare un esponente di spicco di queste, che si interessava in questo periodo, era il… il signor Dell’Utri…


Pm Ingroia: Si riferisce a Marcello Dell’Utri?

Giuffré: Perfetto.

Pm Ingroia: Senta, ma lei ha detto: persone che si interessavano per la costituzione di questo movimento politico. La domanda che le pongo: erano persone che si interessavano soltanto alla costituzione di questo movimento politico? In che misura, insomma, Cosa nostra era interessata rispetto a questo movimento politico che si costituiva? Non so se la mia domanda è chiara.

Giuffré: Chiarissima. A Cosa nostra interessava che il vertice di questo movimento assumesse delle responsabilità ben precise per fare fronte a quei problemi, come enunciato in precedenza, e poi, successivamente, l’andare a mettere degli uomini puliti all’interno di questo movimento che facessero, in modo particolare, gli interessi di Cosa nostra in Sicilia, mi sono spiegato? […]

Pm Ingroia: E in particolare riguardo a Marcello Dell’Utri, cosa lei ha appreso, su questo, sempre su questo tema, comunque in generale?

Giuffré: Ho appreso che essendo questi una persona molto vicina a Cosa nostra e nello stesso tempo un ottimo referente per Berlusconi, era stato reputato come una delle persone affidabili. […]

Pm Ingroia: Dopo avere acquisito le garanzie, vi fu un’ulteriore attività da parte dell’organizzazione mafiosa?

Giuffré: Nel momento in cui… eravamo sicuri di non fare salti nel buio e di avere avuto delle sicurezza, sicurezze che in questo momento avremmo trovato un appoggio sicuro, […] si è passao ad un altro momento, cioè di cercare di… incoraggiare uomini politici come ho detto, cioè nuovi uomini politici […], cercare di farli candidare.

Pm Ingroia: Farli candidare in quali liste?

Giuffré: sempre, signor Procuratore, nelle liste di Forza Italia.

Pm Ingroia: senta, lei ricorda se, Provenzano, ebbe modo mai di fare previsioni in ordine ai tempi entro i quali l’organizzazione mafiosa Cosa nostra, avrebbe potuto, eh… fruire di vantaggi, benefici, per effetto di questi… nuovi contatti acquisiti in sede politica?

Giuffré
: Le previsioni erano di dieci anni, entro dieci anni si sistemava tutto. Queste sono testuali parole.

*Antonino Giuffré è uno dei più importanti pentiti di Cosa Nostra di sempre. Ha collaborato in moltissimi processi ed indagini, anche in quelli sulle stragi, data la sua posizione di vertice in quanto capo mandamento di Caccamo e quindi componente della “cupola”. I giudici del Tribunale di Palermo, nella sentenza Dell’Utri di primo grado, scrivono che la sua attendibilità <<deve ritenersi fuori discussione>> in quanto <<il quadro d’insieme delineato dal Giuffré sul tema della politica è stato pienamente riscontrato dalle altre acquisizioni dibattimentali>>. 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.136) 11 marzo 2012 18:20

    a proposito della cassazione nel merito del processo a Dell’utri

    “…nessun imputato deve avere più diritti degli altri ma nessun imputato deve avere meno diritti degli altri…..” ma questo insegnamento di “diritto” perché? Ha il sapore di una scusante sul “giudicato”, ma qualunque buon cittadino italiano sa benissimo che non vanno commentati i giudizi della corte suprema di cassazione, inutile dunque questa premessa! – “Finalmente ho trovato una magistratura che mi ha giudicato in maniera serena” ha ovviamente commentato l’interessato, ma questo commento ovviamente è giustificato e legittimo, praticamente si ha la sensazione che sono stati condannati i giudici di Palermo! E se non va commentato il giudizio della cassazione spero sia lecito, anche se rischioso stante la splendente realtà che viviamo, esprimere solidarietà ai giudici palermitani, quelli che vengono ancora una volta lasciati soli, quelli della “lacunosa motivazione” che continuano a rischiare la vita per confermare l’affermazione della verità e il loro onore, quell’onore che costò la vita al giudice Falcone assassinato dalla mafia, quello che aveva spiegato a chiare lettere cosa fosse il concorso esterno in associazione mafiosa, quello praticamente che più non esiste e se qualcuno ci crede, non deve commentare! C’è chi ha titolo indiscusso  di parlare in nome del popolo italiano, per non parlare di Borsellino! Che il titolo lo possedeva, ma stranamente è stato messo a tacere! E siccome il senato è pieno di senatori innocenti, tanto innocenti che per garantire la loro innocenza sono addirittura costretti a farsi le leggi, poi la prescrizione sappiamo tutti a cosa serve e a chi serve, basta pilotare i procedimenti, perché meravigliarci dunque quando l’Europa ride a telecamere aperte quando parla dell’Italia o indignarsi perché i servizi segreti inglesi fanno un blitz senza neanche avvisarci, è ovviamente normale pure questo! – quante generazioni dovranno passare perché tanto fango possa essere definitivamente cancellato?

    FRANCESCO BUFFA DESIGNER

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