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Antifascismo è nonviolenza. Il libro “Memoria e futuro” e il saggio “Riace. Musica per l’umanità” a Raffaele Nogaro

Faro di Roma. Antifascismo è nonviolenza. Il libro “Memoria e futuro” e il saggio “Riace. Musica per l’umanità” a Raffaele Nogaro, nel ricordo di don Tonino Bello

Il libro Memoria e futuro, di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, con interventi scritti di Moni Ovadia, Vittorio Agnoletto, Alex Zanotelli, e altri intellettuali, Mimesis Edizioni, è finalizzato a una presa di coscienza che partendo dall’esercizio della memoria si propone l’obiettivo di realizzare “La costruzione di una rete per l’educazione alla terrestrità”, arriva anche in provincia di Caserta, portando tra gli autorevoli interventi, anche il contributo dell’attivista e artista per la Pace Agnese Ginocchio, volto noto della storia dell’impegno per la Pace e la difesa dell’ambiente in Terra di Lavoro, e figlia della scuola di Raffaele Nogaro.
È possibile acquistarlo in tutte le librerie italiane e in alternativa ordinarlo via internet.

Raffaele Nogaro, vescovo emerito, è una voce autorevole che in tanti anni ha guidato la Chiesa di Caserta. Con il suo impegno scomodo ha scritto un’importante pagina di storia per la Pace e la difesa della Madre Terra, schierandosi sempre dalla parte degli ultimi, facendosi portavoce del popolo.
Con il suo impegno scomodo, mons. Nogaro ha scritto un’importante pagina di storia per la Pace e la difesa della Madre Terra, schierandosi sempre dalla parte degli ultimi e degli indifesi, facendosi portavoce delle istanze del popolo casertano. Ha partecipato a tante marce per la Pace e la difesa dell’ambiente, di queste è da evidenziare quella contro la discarica Lo Uttaro, per la quale celebrò la Messa sull’allora sito dove sorgeva una montagna di rifiuti, insieme ai sacerdoti dei comuni casertani interessati dal grave disastro ambientale perpetrato dalla malapolitica, contro la quale Nogaro aveva tuonato più volte.

Un Movimento per la pace e la nonviolenza e l’antifascismo a partire dal casertano fino a ambiti internazionali

Durante l’incontro al quale sono state presenti Rosa Arbolino e Lucia Villano, componenti con Agnese Ginocchio del Movimento pacifista casertano, non è mancato un pensiero per l’Afghanistan ed il ricordo per Gino Strada e Teresa Sarti che a Caserta sono stati di casa, partecipando anni or sono, ai tempi in cui Nogaro era alla guida del capoluogo, alla Marcia della Pace promossa dal “Comitato Caserta Città di Pace” di cui Agnese Ginocchio ha fatto parte negli anni passati, e a seguire al “Meeting dei giovani” organizzato dalla Pastorale Giovanile nell’ anno 2004, retta all’epoca da don Nicola Lombardi.

Un forte collegamento tra Emergency e il saggio Memoria e futuro: dall’antifascismo ai giorni nostri

Si è parlato di Gino Strada mentre a Milano Andrea Pioltini, altro membro del Movimento per la Pace a Milano visitava la sede di Emergency ponendo una dedica sul libro in memoria di Gino Strada. “Memoria e futuro – spiega Agnese Ginocchio – è un titolo che la dice lunga e che mi sento di dedicare a chi, eliminando la parola “Pace” dalla nuova segnaletica di “Benvenuto” alla Città capoluogo, ha dimostrato di dimenticare la storia e l’impegno di tanti “Volti” che nel corso degli anni hanno vissuto e sono passati per questa Città, e che con il loro impegno hanno contribuito a onorare e a riempire di bellezza Terra di Lavoro. Tra questi “Volti” belli, proprio gli appena citati “Gino Strada e Teresa Sarti” . Se vogliamo essere credibili e raggiungere obiettivi sicuri, si ritorni ad appropriarsi del significato della parola Pace nelle proprie azioni quotidiane: solo così potremo dimostrare coerenza e salvare infine il futuro delle nostre terre e dei nostri figli”.

Raffaele Nogaro e il suo stretto legame di collaborazione con Tonino Bello

Grande emozione quella dell’incontro con il padre vescovo avvenuto in questi giorni, una figura carismatica che rappresenta per tutti coloro che anelano a verità e giustizia, un grande punto di riferimento, un esempio di chiesa dal basso, un grande Maestro, che con la sua vita ha insegnato la teologia della Pace e della Liberazione e della Nonviolenza.

Monsignor Nogaro è stato grande amico del compianto vescovo di Molfetta don Tonino Bello, profeta di Pace e Nonviolenza, la cui eredità è accanto a quella di don Milani, Padre Balducci, don Mazzolari.

Vescovo di Molfetta, dal 1985, a capo di Pax Christi è stata una voce scomoda per la Chiesa e una presenza insostituibile per gli operatori di pace del nostro paese. Il compianto Guglielmo Minervini, che gli fu vicino per tanto tempo, ha ricordato (nell’introduzione a Il profeta e Re del 1998, edizioni e/o): «La cultura italiana lo ha ignorato. La Chiesa ha invece dovuto sopportarlo». Ed è per questo che la visita di Papa Francesco, nel maggio 2018, ad Alessano, dove Don Tonino nacque nel 1935, è un gesto di riconoscimento e anche di riparazione di fronte alle incomprensioni e alle resistenze che gli ha opposto una parte della gerarchia.

Le sue parole e i suoi atti “spiritualmente eversivi” si sono scontrati con i luoghi comuni e le tradizioni consolidate: “Compito del vescovo è di indicare la precarietà della struttura, che è effimera; anche la Chiesa… è effimera, è precaria… non deve predicare se stessa”. Ed ecco perchè per Don Tonino “la Chiesa non dovrebbe essere un indice puntato verso il proprio petto, ma verso un altro, il Regno di Dio”. Il sogno di Don Tonino Bello – ha ricordato mons. Raffaele Nogaro – era quello di «trasformare una Chiesa ricca che aiuta i poveri, in una Chiesa povera, cioè priva di beni e di strutture, ma piena di amore, di accoglienza, di condivisione».

È sempre stato in mezzo agli ultimi, consolando gli afflitti – le vittime delle guerre, i migranti, i poveri – ma ha richiamato il bisogno di affliggere i consolati, quelli che girano la testa dall’altra parte, gli indifferenti, i farisei, i beneficiati dal potere e dalla ricchezza, i conformisti, i privilegiati. E si è battuto incessantemente contro i “signori della guerra”, testimoniando la sua presenza contro l’intervento militare nel Golfo, la militarizzazione della Puglia, la guerra in ex Jugoslavia. C’era anche lui a Sarajevo il 10 e 11 dicembre del 1992 con la spedizione dei Beati i Costruttori di Pace, di cui ci ha lasciato un breve ed intenso diario. L’11 dicembre – quando rompendo l’assedio, i pacifisti con Don Tonino entrano a Sarajevo – scrive: «Da nove mesi quando giungono le quattro pomeridiane in città non entrano neppure le camionette dell’Onu. Ma stasera c’è un’altra Onu: quella dei popoli, della base», con un messaggio: “che la pace va osata”.

È sempre stato a fianco dei pacifisti: anche quando nel giugno del 1992 (e nei mesi successivi), nel pieno della guerra in Bosnia Erzegovina, c’è chi si esercitava a chiedere, come Veltroni sull’Unità, «Dove sono i pacifisti, perché non manifestano come ai tempi del Vietnam?». Ironicamente Don Tonino aveva risposto (su Avvenire) che i “pacifisti latitanti” non stanno nei salotti televisivi, ad agitarsi con facili slogan, a fare il tifo nelle piazze, ma da un’altra parte: ad aiutare le vittime nelle zone del conflitto, a mettere con coerenza in atto la nonviolenza, a costruire iniziative di diplomazia dal basso, a mettere in pratica quello che Alex Langer avrebbe definito – proprio nelle stesse settimane in cui Don Tonino scriveva quell’articolo – come “pacifismo concreto”.

Negli anni in cui Don Tonino Bello è stato a capo di Pax Christi, ha portato quell’organizzazione sempre in prima fila contro la guerra, impegnata per la riduzione delle spese militari e contro la militarizzazione del territorio, protesa a costruire la pace con la nonviolenza, la testimonianza concreta, la solidarietà. Don Tonino Bello è stato un autentico profeta, uno scomodo protagonista della denuncia del potere e dei suoi gangli militari, un testimone straordinario del Vangelo e del suo messaggio di amore e di liberazione, un costruttore di pace là dove la pace viene quotidianamente messa in pericolo, umiliata, distrutta. È stato un suo modo un “irregolare” e un oppositore all’ordine delle cose esistente ed in questo modo, un esempio per tutti coloro che ancora oggi vogliono cambiarlo.

Edito ufficialmente e dal mese di Ottobre in tutte le librerie italiane il libro: “Riace. Musica per l’Umanità” (Mimesis Edizioni), di cui autori sono Laura Tussi, giornalista e scrittrice e attivista per la pace e la nonviolenza, nonché docente, giornalista e pedagogista dell’intercultura (con ben 5 lauree) e lo storico Fabrizio Cracolici membro del direttivo provinciale ANPI Monza e Brianza, nonchè attivista di pace e videomaker, insieme fanno parte e sono inoltre promotori della Rete internazionale ICAN Premio Nobel per la Pace 2017. In provincia di Caserta il primo ad essere stato destinatario dell’importante progetto di Pace e di integrazione è stato Mons. Raffaele Nogaro vescovo emerito. A farne dono la cantautrice per la Pace Agnese Ginocchio che si è formata alla scuola di Pace di Monsignor Nogaro.

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Il saggio collettivo Riace. Musica per l’umanità con un’intervista inedita e esclusiva a Mimmo Lucano

Infatti il libro contiene un’esclusiva intervista a Mimmo Lucano, fondatore nel Comune di Riace del progetto di integrazione e di accoglienza preso come modello da tutta Europa, e contiene inoltre importanti contributi di: padre missionario comboniano Alex Zanotelli, a seguire Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Mauro Biani, Adelmo Cervi, Gianfranco D’Adda (batterista di Franco Battiato), Renato Franchi, Alessandro Marescotti, Alfonso Navarra, Moni Ovadia, Giulio Peranzoni, Gianmarco Pisa, Marino Severini, e quello appunto della cantautrice per la Pace Agnese Ginocchio, docente e attivista per la Pace da anni e promotrice di musica impegnata finalizzata alle tematiche della Pace e dei diritti, ed inoltre rappresentante in questa provincia del Movimento Internazionale per la Pace, ente promotore dell’importante progetto dello storico passaggio della “Fiaccola della Pace”.

Il Movimento per la Pace nato in provincia di Caserta, si ispira proprio agli insegnamenti di Monsignor Nogaro

A motivo del suo forte impegno per la Pace, per la difesa dell’ambiente, la lotta all’ingiustizia, alla malapolitica e alla mafia, ed ancora l’impegno profuso a sostegno dei diritti umani per tutti, il Movimento Internazionale per la Pace nella provincia conferì a Mons Nogaro nel mese di Febbraio 2014 il Premio Internazionale per la Pace e i Diritti Umani. La cerimonia si svolse presso l’Aula Magna del Dipartimento di Matematica e Fisica della Seconda Università di Caserta.

I premi per gli alti ideali di pace e nonviolenza

Nel mese di giugno scorso inoltre, nell’ambito della cerimonia di saluto a Suor Rita Giaretta fondatrice della Casa Rut, avvenuta a termine della messa celebrata dal padre vescovo presso il salone della sua abitazione, furono conferiti sia a Suor Rita che a mons. Nogaro la piccola “Colomba Ambasciatrice della Pace” e l’ “Encomio all’Umanità e al Servizio”, quali validi esempi di accoglienza e di integrazione in Terra.

Le illustri presentazioni del saggio Riace. Musica per l’umanità. Dall’antifascismo all’intercultura

Il 19 Ottobre 2019, il libro “Riace Musica per l’umanità” è stato presentato dagli autori, Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, a Milano presso la prestigiosa sede di Palazzo Reale. Proprio in questi giorni verrà presentato a Londra nell’ambito del Festival della letteratura italiana nell’ambito del King’s College di Londra. Molto presto la presentazione ufficiale anche in provincia di Caserta. E’ possibile reperire il libro in tutte le librerie italiane oppure ordinarlo direttamente sul sito Mimesis edizioni al seguente link: http://mimesisedizioni.it/riace-musica-per-l-umanita.html

Parte del ricavato della vendita sarà destinato alla Fondazione: “E’ stato il vento”, di Riace, per rilanciare nuovamente il modello di integrazione.

 

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