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Angela Napoli (Fli): “Dell’Utri deve autosospendersi”

“In Italia siamo abituati a essere garantisti fino al terzo grado di giudizio, ma quando ci sono accuse di collusione con la mafia bisognerebbe autosospendersi”.


Quando il 29 giugno la Corte emise il verdetto di condanna a carico di Marcello Dell’Utri, Angela Napoli, deputata eletta nel Pdl e oggi anima di Fli in Calabria, sul suo blog parlò di «pudore» e di «deriva delle istituzioni». Oggi che la Corte ha depositato le motivazioni della sentenza, intervistata da AgoraVox, chiede addirittura l’autosospensione di Dell’Utri dalla carica di deputato. Ed è molto più dura: «Bisognerebbe leggere attentamente tutta la sentenza, ma quello che si legge è molto grave e preoccupante».



Che valutazione dà agli stralci della sentenza pubblicati dalle agenzie e dai giornali?

«La sentenza è molto grave. In Italia siamo abituati a essere garantisti fino al terzo grado di giudizio, ma quando ci sono accuse di collusione con la mafia secondo me bisognerebbe autosospendersi».

Il senatore Dell’Utri dovrebbe autosospendersi?

«Non possiamo sbattere in faccia agli italiani che il governo combatte la criminalità organizzata soltanto con la cattura dei latitanti e la confisca dei beni sequestrati. C’è di peggio: c’è l’aria della borghesia mafiosa, dei colletti bianchi, della zona grigia in cui ci sono politici e imprenditori. Per fare la lotta alla mafia bisogna incidere su quest’aria, senza attaccare la magistratura come fa il senatore Dell’Utri. Adesso dovrebbe almeno autosospendersi».

Questa sua richiesta coincide con la posizione di Futuro e Libertà?

«Non ci siamo ancora consultati su questo, quindi per il momento questa è la mia posizione. Certo, con l’onorevole Fabio Granata, vicepresidente della commissione antimafia, stiamo lavorando ad un regolamento che faccia pulizia di potenziali collusioni nelle amministrazioni locali: non si può fare pulizia nei consigli regionali, nei consigli comunali, se prima non si comincia dal parlamento».

Quindi pensa che l’on. Granata sia d’accordo con lei?

«Immagino di sì. Guardi, potrei anche essere definita giustizialista. In questo caso non mi dispiacerebbe».


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