• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cultura > Alice Di Stefano tra editoria, ruoli, Sla e Cesarina Vighy: (...)

Alice Di Stefano tra editoria, ruoli, Sla e Cesarina Vighy: introduzione

Lessi ‘L’ultima estate’ ad alcuni mesi di distanza dalla sua pubblicazione, per Fazi. I demoni dei premi letterari erano lontani. In realtà si trattava di un lontano-vicino che avrebbe cambiato, quanto meno nel breve periodo, la conoscibilità del romanzo.
‘Scendo. Buon proseguimento’, invece, mi è stato inviato dall’ufficio stampa Fazi poco prima della sua uscita ufficiale nel mercato italiano quando l’autrice era ancora viva.
(Entrambi i pezzi pubblicati su AgoraVox, link in fondo – n.d.r.). 

Scoperta la malattia, la Sla per l’esattezza, Cesarina Vighy ha scelto di chiudersi in casa, rifiutando ogni contatto diretto con l’esterno fatta eccezione per i pochi affetti molto cari. Ma non ha smesso di dire. Cesarina Vighy aveva molte cose da dire e lo ha fatto scrivendo, in modi diversi negli ultimi anni della sua vita. 

Alice Di Stefano non è solo la figlia di Cesarina Vighy, ma è anche responsabile della narrativa italiana per Fazi Editore ed editor di ‘Scendo. Buon proseguimento’. 

In ‘Scendo. Buon proseguimento’ Alice Di Stefano ha riunito la fitta corrispondenza e-mail che la madre teneva (soprattutto con lei ma non solo). In ‘L’ultima estate’, tra le dediche si legge: “A mia figlia, che mi ha finalmente riconosciuta come madre”. 

Nei libri di Cesarina Vighy emergono tematiche delicate, tematiche che in Italia si considerano disturbanti, scomode o semplicemente ignorabili (perché rinviabili).
Morte. Malattia. Fine vita. Perdita del controllo del proprio corpo.

Ma c’è molto altro tra le maglie di tessuti narrativi differenti. Un altro che ha molto a che fare col vivere, con le relazioni, i sentimenti, i ruoli, con l’essere ciò che si è riconoscerselo tra imperfezioni e scoperte. Con le scelte. L’ironia.

Il 2 maggio 2010 muore Cesarina Vighy.
Il 21 Giugno 2010 Alice Di Stefano partecipa a Tg3-Linea notte (la puntata è rintracciabile e visualizzabile dal web, link in fondo – n.d.r.).
Ma Alice Di Stefano ha fatto e sta facendo molto altro, non soltanto per i libri di sua madre nel duplice ruolo personale e professionale, quanto per la Sla e – più semplicemente – per cercare dialogo e confronto.

Ecco spiegate le ragioni per cui in questo pezzo e in quelli che seguiranno, scelgo di ‘congelare’ le recenti e ancora calde polemiche sugli ‘intellettualismi italiani contemporanei’ attorno alle quali la stessa Di Stefano è intervenuta su Il Giornale dell’8 Luglio 2010 (link all’articolo tra le fonti – n.d.r.) con immediata risposta di Andrea Cortellessa su Affari Italiani (link in fondo – n.d.r).
E ‘congelo’ per gli stessi motivi i ‘rumors’ (non recenti) attorno alle logiche di mercato, le scelte editoriali nonché i legami tra chi pubblica e chi viene pubblicato.

Se c’è qualcosa sotto, scavando tra rumors, editoria, profitti, best seller, critiche e dibattiti. Se ancora le parole ci restano e hanno consistenza, o meglio: se ce le sentiamo, delle consistenze (anche mutevoli, contraddittorie, spigolose).
Questo ‘qualcosa’può essere ascoltato, tirato fuori. 

Se c’è carne, proviamo a sentirla.

Parto da qui.
Con Alice Di Stefano.


E alcune domande introduttive. 

 

Perché hai proposto per la pubblicazione i testi di tua madre?

Sapevo della segreta speranza da parte di mia madre di pubblicare un libro. Conoscevo anche le sue doti di scrittura per via di diversi saggi e alcune poesie composte in passato. Non immaginavo però l’intensità e la profondità cui era arrivata sulla pagina finché non ho avuto fra le mani un racconto, frutto della sua prima estate di voluta reclusione dalla notizia della malattia. Si intitolava, appunto, "L’ultima estate", era bellissimo e, ribattezzato "La notte bianca", è ora il capitolo che apre il romanzo.

Perché ‘ancora’ si dibatte e si organizzano eventi in favore della Sla?

La SLA è una malattia terribile che pian piano immobilizza il corpo privando la persona della parola. Sembra una punizione (non si sa bene per cosa). È malvagia, toglie dignità. In più chi per forza di cose è costretto ad accudire i malati in breve tempo non ha più una vita propria perché deve dedicarsi 24 ore su 24 a chi è ormai impotente e avviato inesorabilmente alla morte. Per questo male, non più così raro, fatale in 3-5 anni nella maggioranza dei casi, che non ha cura, mancano le strutture e un conforto sanitario adeguati.

Perché, nonostante la morte recente di tua madre, continui a intervenire e a partecipare a iniziative, incontri, dibattiti?

Ritengo che i libri di mia madre, in particolare il secondo, rappresentino una grande testimonianza di vita al di là della malattia e del suo caso particolare. Già nella finzione romanzesca de "L’ultima estate" ma soprattutto in "Scendo", è contenuto un messaggio universale di rara profondità. Anche la forma, quella diaristica come quella vera delle e-mail, rende conto di un tipo di narrazione autentico e diretto, oggi molto sentito. Una lingua ricca (che si unisce all’evidente vena ironica), arricchisce entrambi i testi che posseggono uno spessore filosofico-spirituale. Insomma, una grande lezione per me ma anche una lettura interessante per tutti. 

Ringrazio Alice Di Stefano.

Link

Tra il Campiello e lo Strega: le parole di Cesarina Vighy – AgoraVox del 28 Maggio 2010
Anticipazione: ‘Scendo. Buon proseguimento’ – AgoraVox del 30 Aprile 2010
Scendo. Buon proseguimento: annotazioni libere (I parte) – AgoraVox del 5 Maggio 2010
Scendo. Buon proseguimento: annotazioni libere (II parte) – AgoraVox del 6 Maggio 2010-07-11

Tg3-Linea notte del 21 giugno 2010

La cricca dei critici ignora i buoni libri, di Alice Di Stefano, Il Giornle del 8 Luglio 2010.
Cortellessa replica ad Alice Di Stefano, Affar Italiani del 9 Luglio 2010.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares