• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Alessia Berra

Alessia Berra

Milanese, informatica, viaggiatrice, amante dell'Africa, del Medio Oriente e del deserto. A tempo perso, blogger e opinionista dilettante.
Amo il mio Paese e non accetto il degrado sociale ed economico verso cui stiamo sprofondando.

Statistiche

  • Primo articolo mercoledì 06 Giugno 2011
  • Moderatore da giovedì 07 Luglio 2011
Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 12 10 34
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0
Moderazione Da Articoli moderati Positivamente Negativamente
La registrazione 31 26 5
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0






Ultimi commenti

  • Di Alessia Berra (---.---.---.178) 24 novembre 2011 16:26
    Alessia Berra

    Sono d’accordo con l’autore dell’inchiesta. Prendere le distanze dai precedenti legami economici e finanziari che potrebbero gettare ombre sulla bontà dell’operato di un ministro è una pratica normale di tutti i Paesi civili e dovrebbe essere nell’interesse dello stesso ministro.
    Nessuno dubita che Monti e i suoi Ministri siano persone integerrime, all’altezza del loro compito e probabilmente il meglio disponibile nel nostro Paese in questo momento.
    Ma proprio per non prestare il fianco a sterili polemiche e a nostalgici è opportuno che ogni dubbio e sospetto venga fugato da subito.
    Persino nell’America di Bush il Ministro del Tesoro Henry Paulson, ex CEO di Goldman Sachs, prima di accettare l’incarico ha provveduto non solo a dare le dimissioni ma anche ad alienare completamente il suo pacchetto azionario.
    Mario Monti si è appena dimesso da tutti gli incarichi estranei alla Presidenza del Consiglio, dando un segnale forte e fornendo il buon esempio.
    Se anche gli altri facessero lo stesso, a cominciare da Passera, chi sostiene che siano "come e peggio degli altri" avrebbe qualche argomento in meno

  • Di Alessia Berra (---.---.---.86) 24 settembre 2011 10:00
    Alessia Berra

    Io sono una liberale eccome, ma sono anche realista e non mi faccio acciecare da pregiudizi di parrocchia e ideologie.
    Il fatto che Ichino sia un ex PD non ha nulla a che vedere col fatto che sia l’unico al momento ad essere andato al di là dello slogan "riforma", di cui tutti si riempono la bocca senza mai aggiungere un minimo di contenuto al titolo.
    La sua proposta di certo non è perfetta, di sicuro non aiuta a ridurre la spesa pubblica, ma almeno era un punto di partenza. Se inclusa all’interno di un lavoro di riduzione selettiva dei costi dell’apparato pubblico e degli sprechi, anzichè trasversale alla Tremonti, poteva essere anche autofinanziata.
    Invece adesso cosa abbiamo? Uno stallo, dove ognuno declama, promette, si proclama liberale ma non fa assolutamente niente per alleggerire il peso abnorme di uno stato che non ci possiamo più permettere.
    Se aspettiamo la soluzione perfetta, quella che viene solo dalla parte politica per cui "tifiamo" e non richiede di scendere a compromessi, possiamo aspettare in eterno e fare la fine della Grecia, che adesso sì che si trova a dover tagliare il 20% dei dipendenti pubblici senza avere la minima idea di come gestire la disoccupazione che ne deriva e la caduta di consumi.
    E’ questo che vogliamo?

  • Di Alessia Berra (---.---.---.176) 8 settembre 2011 10:34
    Alessia Berra

    Concordo sul punto riguardante l’occasione perduta: Berlusconi aveva un enorme potenziale intellettuale, che messo a disposizione del Paese avrebbe fatto la differenza.
    Il fatto che sia un omuncolo lo dimostra ciò che invece è stato: questo potenziale è stato
    messo a disposizione solo del proprio tornaconto, per la soddisfazione dei suoi personali
    bisogni, e anche piuttosto "primari": sesso, soldi e potere.
    Come un volgare arricchito, un borghesuccio qualunque. Altro che le visioni di altri miliardari, come Bill Gates.

    Non concordo invece sul paragone con Andreotti ed altri squali della Prima Repubblica:
    sicuramente si sono macchiati di sangue e hanno compiuto chissà quante e quali azioni
    efferate, ma di certo non lo hanno fatto per il proprio arricchimento personale, visto
    lo stile di vita che mantenevano.
    I metodi usati sono certamente da condannare, ma non inficiano lo scopo per cui sono stati utilizzati: tenere l’Italia fuori dal blocco sovietico e modernizzare il Paese. Certo, anche per il gusto del potere, ci mancherebbe.
    Ma ANCHE per il gusto del potere. Non SOLO ED ESCLUSIVAMENTE per esso.

    Il problema di Silvio è il totale disinteresse per il proprio Paese, l’incapacità di fare qualcosa di utile anche per sbaglio. Ed è tale da far rimpiangere persino Andreotti. E non era un’impresa facile...

  • Di Alessia Berra (---.---.---.217) 14 agosto 2011 17:09
    Alessia Berra

    Complimenti per il collage! Davvero utile, considerando che l’italiano medio ha la memoria storica di un pesce rosso smiley

  • Di Alessia Berra (---.---.---.178) 1 agosto 2011 14:01
    Alessia Berra

    Sull’argomento mi scrive Alessandro Riolo:

    Ad un certo punto una cordata guidata dalla Sicilia era rimasta l’unica contendente per comprare Tirrenia e Siremar (http://www.regione.sardegna.it/j/v/491?s=143640&v=2&c=1489&t=1), ma in Sardegna non erano molto contenti della cosa (vedi http://www.regione.sardegna.it/j/v/491?s=143707&v=2&c=1489&t=1, L’Unione Sarda è un giornale vicino al PdL, ed il titolo "La falsa privatizzazione di Tirrenia" spiega abbastanza la posizione in merito), anche perché i siciliani volevano spostare la sede sociale da Napoli a Palermo (i.e. http://www.ventirighe.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2004:tirrenia-qpagheremo-le-tasse-a-palermoq&catid=83:sardegna&Itemid=460), che per via dello Statuto avrebbe comportato un considerevole aumento delle entrate fiscali siciliane (a spese di quelle nazionali, non sarde!).

    Il governo all’epoca decise di rifare la gara (http://www.banchedati.ilsole24ore.com/doc.get?uid=sole-SS20100805017AAA), da cui gli strali del Sig. Lombardo, e siamo arrivati alla situazione odierna, con gli esiti che conosciamo.

    Da notare che ancora oggi in Sardegna si dipinge la Sicilia come connivente con Roma (vedi http://www.regione.sardegna.it/j/v/491?s=171739&v=2&c=1489&t=1 di qualche giorno fa), quando lo sanno anche i sassi che tra il governo siciliano (sostenuto dal PD!) ed il governo del Sig. Berlusconi è in atto da anni uno scontro senza frontiere, di cui la Tirrenia non è stato altro che un campo di battaglia (dove i Siciliani hanno perso, ma almeno hanno combattuto).


Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità