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 Home page > Tribuna Libera > Berlusconi e berlusconiani: pena, rabbia e altro ancora

Berlusconi e berlusconiani: pena, rabbia e altro ancora

Ciò che provo, e non credo d'essere il solo, rileggendo le intercettazioni delle telefonate tra Silvio Berlusconi e Valter Lavitola.

Ripete ossessivamente le stesse cose a chiunque lo voglia stare ad ascoltare (recentemente anche a Obama durante il vertice sull’economia) e sembra davvero che si senta una vittima, ingiustamente perseguitato per quelle che, agli occhi suoi, paiono cosucce.

Lo sfogo a cui si è lasciato andare con un signor nessuno come Lavitola, se mi ha riempito d’indignazione per quell’espressione che non sto a ripetere e che, da italiano all’estero, mi fa fremere di rabbia chiunque la dica (e a maggior ragione se a dirla è chi è chiamato a rappresentare il mio Paese nel mondo), mi è parsa la conferma della sua desolante condizione umana; senza un amore vero (spero per lui che lo sia almeno quello dei figli) e senza vere amicizie, circondato da servi e prosseneti, il vecchio squalo ridotto a sardina o poco più, sembra mendicare attenzione e calore umano.

Comprensione.

Per certo il suo potere reale non è tanto grande quanto quello che gli viene attribuito, se ha questa paura delle iniziative giudiziarie, e, ancor più certamente, non è il super-cattivo che è descritto dai suoi nemici.

Lo fosse, fosse un nuovo Andr... (vedete, questo sì che mi fa paura; non riesco neppure a scriverne il nome),  Tarantini e soci non sarebbero da tempo un problema. Sarebbero andati a farsi una lunga vacanza: con gli stivali di cemento in fondo all’Adriatico. E Noemi e Ruby? Partite anche loro, misteriosamente, verso ignota destinazione.

No, Berlusconi non è “il male”.

Io ne penso malissimo, lo voglio vedere ovunque tranne che alla presidenza del Consiglio o, peggio, al Quirinale, ma riesco anche a capire che lassù, a reggere i patri destini, quanto a crudeltà e a cinismo c’è stato di molto, molto, peggio.

Restano le conseguenze atroci, per la vita civile, dei suoi comportamenti; un degrado della politica che non è mai stato così palese. E’ pia illusione, però, pensare che sia lui la causa prima dei nostri problemi.

Quando farà seguire i fatti alla sua minaccia e prenderà un aereo per il Sud America o i Caraibi, il risanamento della nostra vita pubblica sarà, al massimo, solo avviato.

Pensare che quella sia la cura, che levatolo di mezzo siano risolti i nostri problemi sarebbe ancora più illusorio di quanto non fu, nel 1945, pensare che con la morte di Mussolini cambiassero davvero e radicalmente gli assetti della nostra società.

Via Berlusconi, resteranno i berlusconiani, e quelli ci sono da prima di lui.

A considerare la cosa pubblica come una cosa propria erano gia i “professionisti della politica” della Prima Repubblica; a stringere accordi con i peggiori contropoteri ci pensava già la DC dell’immediato dopoguerra.

Mi fa pena Berlusconi. E rabbia, per l’occasione che la sorte gli aveva dato di fare qualcosa d’importante per il Paese e che ha così malamente sprecato.

Pena, rabbia e schifo.

Lo schifo che riservo a chi, approfittandosi delle sue debolezze, lo sta aiutando ad affondare il Paese. Lo schifo che riserverò ai suoi tardivi lapidatori che, da qualche mese, dopo anni di complice silenzio, stanno emergendo dalle loro tane.

Sono loro, i servi ed i bigotti, il nostro sempiterno e quasi irresolubile problema.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.223) 7 settembre 2011 19:06

    Bizzarrie ?

    Immaginiamo una Lampedusa indipendente (come Malta) e con divieto di estradizione. Sarebbe il paese ideale di Berlusconi.

    Eletto Presidente farebbe dell’isola la mecca del turismo.
    Realizzerebbe tutte le grandi opere da tempo promesse (tennis, golf, equitazione, casinò, ecc).
    Con Berlusconi l’isola godrebbe del regime fiscale più favorevole del Mediterraneo.

    In cambio il Cavaliere potrebbe ristrutturare villa Due Palme a suo piacimento, senza più vincoli demaniali. Gli sarebbe altresì assicurata la più ampia impunità.
    Non solo.
    Visto il suo "buon cuore" e la “vecchia” amicizia Berlusconi potrebbe accogliere Gheddafi "in esilio" con tutta la tendopoli. Di certo il Rais saprebbe “scoraggiare” gli sbarchi di migranti tunisini e sub-sahariani.

    NB: tutto purchè siano d’accordo i Lampedusani.
    A volte non serve guardare il cielo per Interrogare le stelle ...

  • Di Alessia Berra (---.---.---.176) 8 settembre 2011 10:34
    Alessia Berra

    Concordo sul punto riguardante l’occasione perduta: Berlusconi aveva un enorme potenziale intellettuale, che messo a disposizione del Paese avrebbe fatto la differenza.
    Il fatto che sia un omuncolo lo dimostra ciò che invece è stato: questo potenziale è stato
    messo a disposizione solo del proprio tornaconto, per la soddisfazione dei suoi personali
    bisogni, e anche piuttosto "primari": sesso, soldi e potere.
    Come un volgare arricchito, un borghesuccio qualunque. Altro che le visioni di altri miliardari, come Bill Gates.

    Non concordo invece sul paragone con Andreotti ed altri squali della Prima Repubblica:
    sicuramente si sono macchiati di sangue e hanno compiuto chissà quante e quali azioni
    efferate, ma di certo non lo hanno fatto per il proprio arricchimento personale, visto
    lo stile di vita che mantenevano.
    I metodi usati sono certamente da condannare, ma non inficiano lo scopo per cui sono stati utilizzati: tenere l’Italia fuori dal blocco sovietico e modernizzare il Paese. Certo, anche per il gusto del potere, ci mancherebbe.
    Ma ANCHE per il gusto del potere. Non SOLO ED ESCLUSIVAMENTE per esso.

    Il problema di Silvio è il totale disinteresse per il proprio Paese, l’incapacità di fare qualcosa di utile anche per sbaglio. Ed è tale da far rimpiangere persino Andreotti. E non era un’impresa facile...

  • Di paolo (---.---.---.13) 11 settembre 2011 23:55

    Dove sia o quale sia " l’enorme potenziale intellettuale " che Alessia vede in Silvio Berlusconi mi rimane piuttosto ostico da capire . Semmai si potrebbe dire invece che ha saputo egregiamente sfruttare le sue grandi e innate capacità di teatrante imbonitore , di cantastorie , di pifferaio magico , il tutto condito con una notevole dose di disprezzo per la legalità ,per le regole e per le istituzioni , che lui considera un’intralcio.


    Per definire chi sia e cosa sia Silvio Berlusconi bisogna conoscerne in maniera approfondita la sua storia , direi in maniera puntuale e cronologica . E allora vedrai , cara Alessia , che non troverai nelle sue imprese alcuna traccia di genialità ma il cinico opportunismo di chi usa qualsiasi sistema per raggiungere i propri scopi che sono per lo più squallidamente privi di ideali e che si possono sintetizzare in una doppia "s" (soldi e sesso) .Nulla contro il sesso(anzi) e neppure contro i soldi(che fanno comodo e danno potere) , ma qui siamo davanti ad una condizione patologica fuori controllo.

    Quindi il problema non è Silvio B in se , ma il paese (ossia uomini e donne) che hanno consentito ad un personaggio di tal fatta di diventare quello che è oggi. Individui come lui nascono in tutti i paesi ed in ogni epoca , trovando però sulla loro strada chi li contrasta . Quando ciò non avviene sono guai per tutti e la storia è piena di esempi anche più eclatanti. 

    Come dice bene l’articolista i servi e i bigotti , i leccapalle , i fasulli esistono da sempre e il " berluschismo" esisteva anche prima di Berlusconi e sicuramente ci sarà anche dopo Berlusconi . Lui ha semplicemente funzionato come catalizzatore , mettendoli sotto un’unica bandiera , dandogli un distintivo ,una parola d’ordine :" per fortuna che Silvio c’è" . Per fortuna per loro ma per somma disgrazia per tutti gli altri.
    Visto che è stato citato anche un’esempio con i politici del dopoguerra ,vorrei ricordare che un democristiano come De Gasperi (fondatore del partito e figura storica ) che governò nei primi anni del dopoguerra , mori’ povero e dovettero fare una colletta per comprare alla moglie e alle figlie un tetto sotto cui stare . Alla caduta del suo governo ,i ministri (ne cito uno , Bonomi ) ,andarono a casa in tram perché ritenevano di non avere più diritto all’auto di servizio .
    "Check the difference " .
    Mi scuso per la prolissità .
    ciao



  • Di (---.---.---.199) 12 settembre 2011 02:02




    leggete questo interessantissimo articolo (!!!!), a proposito di leggi elettorali , e dei relativi referendum attuali :

    http://www.reset-italia.net/2011/09/09/il-referendum-che-piace-a-veltroni-vendola-di-pietro-e-pure-a-napoleone-iii/#comment-13198





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