Alcuni dubbi sul Movimento Cinque Stelle
Premetto, prima di tutto, che io sono sempre stato favorevole al Movimento di Beppe Grillo e non voterei mai i partiti che hanno sostenuto il governo Monti e che ci governano in maniera fallimentare da decenni. Però, avrei alcuni dubbi sul Movimento Cinque Stelle che vorrei esprimere e mi piacerebbe molto ricevere delle risposte magari da qualche candidato alle politiche del Movimento.
Primo dubbio: il limite dei due mandati e il taglio volontario dello stipendio. Certo questa è un’idea populista, che cavalca l’onda dello sdegno verso i privilegi alla classe politica e procura voti. A parte il fatto che a livello di bilancio il taglio degli stipendi dei politici è insignificante, questo pone dei seri problemi alla tenuta del M5S. Perché questi signori che saranno eletti con il movimento dovranno rinunciare, per il tempo di durata dei loro mandati, alla loro carriera e quindi non potranno arricchirsi più di tanto, perché il movimento obbliga a rinunciare ai privilegi e inoltre hanno una durata temporale limitata che nel migliore dei casi è 10 anni, che potrà essere meno se le legislature finiscono anticipatamente. Quindi, alla fine, queste persone usciranno danneggiate dalla loro carriera politica, perché poi si ritroveranno, ad un’età più avanzata, a ricostruire la loro carriera lavorativa.
Quali sono i rischi di questa strategia? Sono che gli eletti tendano o ad approfittarsi in qualche modo della loro posizione e guadagnare illecitamente del denaro come fatto dai politici fino ad ora, o a farsi corrompere da altri schieramenti politici, oppure, come già successo, molti di loro per poter continuare la loro carriera politica andranno in rotta con il movimento e cambieranno casacca. E non mi dite che i grillini sono diversi, perché l’uomo spesso non resiste alle tentazioni e tra tanti che saranno eletti del M5S è difficile che tutti sapranno resistervi.
Secondo dubbio: politica economica e sociale non chiaramente definita e variegato pensiero politico dei candidati. Il M5S ha fatto suo cavallo di battaglia la sacrosanta lotta contro una classe politica corrotta che ci sta portando sempre più verso il baratro. Inoltre sostiene fortemente la trasparenza, la democrazia diretta, il rilancio delle energie rinnovabili, le produzioni locali, la lotta agli sprechi. Però manca di una politica economica chiara, soprattutto i candidati non hanno questo proposito, una visione di insieme, poiché provengono da diversi orientamenti politico-sociali (ci sono grillini ex comunisti, grillini ex neofascisti, grillini liberali ecc), quindi nell’ipotesi che il M5S riesca ad ottenere la maggioranza, sia alla Camera che al Senato, il movimento, non essendo neanche organizzato seriamente come un partito, quando dovrà decidere sulla formazione del governo, su quali leggi approvare in materia di lavoro, di tasse, di rispetto degli impegni internazionali, non rischia di frammentarsi in posizioni tra loro inconciliabili? E ricordiamo che soprattutto al Senato, in caso di vittoria basterebbero pochi ribelli per impedire l’azione di governo. Gli altri partiti, perlomeno, hanno al loro interno una visione politico-economica abbastanza omogenea, mentre per il M5S a parte la lotta alla corruzione, agli sprechi e alla mala politica, questa manca. Quindi il rischio di ingovernabilità, in mancanza di questa, è praticamente certo.
Terzo dubbio: reazione alla salita dello spread in caso di vittoria. Come dimostrato anche in questi giorni, se vincerà qualcuno che non rispetta le direttive dell’Europa delle banche, lo spread salirà e i mercati crolleranno. Ora in caso di vittoria del M5S, il suo governo come reagirebbe ad una sicura impennata dello Spread che costerebbe decine di miliardi di euro e renderebbe impossibile finanziarsi sui mercati? Non so se per mia disattenzione, ma non mi pare che nel programma del M5S si parli di ripudiare il debito pubblico, o di nazionalizzare il sistema bancario o di uscire dall’Europa. Quindi quale sarebbe la soluzione?
Quarto dubbio: movimento di scopo e movimento di governo? Quindi, data la mancanza di un programma economico coerente che possa reggere ad un attacco speculativo in caso di vittoria, la mia conclusione è che il M5S comunque non ha una seria ambizione di governo e probabilmente il suo ruolo, sicuramente molto utile, sarà quello di essere una forza politica di scopo, con lo scopo principale di essere la sentinella interna al parlamento contro i privilegi e la furberia dei politici e di portare maggiore trasparenza all’interno del parlamento.
Questi sono i miei dubbi riguardo il Movimento Cinque Stelle ed eventualmente sulla reale fattibilità di una sua esperienza di governo. Probabilmente questi dubbi sono dati dalla mia mancanza di comprensione della vera strategia e del programma del movimento. Sarei felice di ricevere una risposta da qualche esponente del M5S, perché non sono l’unico ad avere dei dubbi del genere e chiarirli non potrà che fare bene al Movimento.
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