• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > A chi fa comodo parlare di "guerra tra le toghe"

A chi fa comodo parlare di "guerra tra le toghe"

Adesso che il Capo dello Stato si è mobilitato, ed il Csm ha chiesto il trasferimento dei capi delle procure di Salerno e Catanzaro, la vicenda si avvia alla conclusione peggiore per tutti: per lo Stato, per la giustizia, per i cittadini.

Agli ambienti politico-affaristici fa molto comodo parlare di "guerra tra bande" all’interno della magistratura, mettendo tutti insieme nello stesso calderone e auspicando urgenti riforme bi-partisan per risolvere il problema.

In realtà si sta cercando in ogni modo (e ci stanno riuscendo bene) di sviare l’attenzione da quello che è il vero nocciolo della questione che riguarda lo stato di salute della nostra democrazia.

Due inchieste molto scottanti del pm Luigi De Magistris sono state brutalmente avocate prima della loro conclusione, per motivi procedurali e vizi di forma. Il magistrato è stato trasferito da Catanzaro su richiesta del Csm, contro le proteste della maggioranza dei cittadini (ma questo alla politica ed alla stampa non interessa) e adesso lavora a Napoli come giudice del riesame.



Anni di indagini per "Why not" e "Poseidone" smembrate dai sostituti, che le stanno archiviando in pochi mesi.

Da febbraio 2008, De Magistris per fare chiarezza sulla sua vicenda (quello che non ha fatto il Csm limitandosi a punirlo) ha chiesto aiuto alla procura di Salerno, competente per legge su quella di Catanzaro.

Da 10 mesi la procura di Salerno ha chiesto gli atti dell’inchiesta al pg Enzo Jannelli, sistematicamente rifiutate, e da qui l’esigenza del gesto estremo del sequestro preventivo, che estremo non è perchè trattasi di prassi ordinaria.

Adesso è facile parlare di "guerra tra bande" quando lo scontro è invece tra due diversi modi di gestire le procure: chi si allea con il potere politico-affaristico (e massonico come emerge dalle carte dell’inchieste tolte a De Magistris) e chi invece non vuole che le acque si agitino, perchè fa bene a tutti (alla carriera dei magistrati, al consenso dei politici, ai soldi di imprenditori e beneficiari) mantenere lo status quo e non ridare speranza di giustizia ad una terra martoriata come la Calabria.

Commenti all'articolo

  • Di sogno (---.---.---.121) 8 dicembre 2008 18:19

    Fà comodo ai poteri di CASTA che sanno allearsi sempre nei tempi opportuni ,oltre al caso DEMAGISTRIS c’è anche quello un pò dimenticato della FORLEO ,nello specifico delle due procure di Salerno e Catanzaro
    risulta evidente la volonta’ di depistare l’ opinione pubblica alla quale non viene detto se era vero e provato cio’ che è oggetto di questo scontro e se i fondi europei in Calabria sono stati o meno dirottati in tasche private e conseguentemente spartiti tra pochi ...L’ Italia purtroppo piu’ che repubblica fondata sul lavoro! lo è sulla ruberia !Qui tutte le opere pubbliche mediamente costano sette /otto /10volte di piu’ che nella media dell’ Unione ...dove vanno a finire le differenze di prezzo ?In Italia c’è la politica piu’ cara e pagata al MONDO !
    Un sistema medievale di conosorterie partitocratiche che dal vertice della piramide dipana alle periferie e ai "cacicchi "o vicere’ regionali e loro corti ampie possibilita’ di spesa ...In questi meccanismi perversi ove c’è anche la cementificazione sviluppista,... entra la metastasi mafiosa anche al nord .con capitali freschi a creare centri commerciali /e qualsiasi cosa utile al riciclaggio legale del danaro ..da spartirsi ...

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares