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A Sassari tutti pazzi per Solfrizzi

A Sassari tutti pazzi per Solfrizzi. Al teatro Verdi ovazione per l'attore barese in coppia con Lunetta Savino. Hanno prodotto un vero e proprio fuoco di fila alle polveri della risata i tre atti unici di ilarità e applausi, nella commedia “Due di noi”.

Il testo di Michael Fayn esordiente nel 1970 a Londra, è stato proposto in una brillante versione italiana, diretta da Leo Muscato e interpretato da due fuoriclasse della ribalta nazionale: Emilio Solfrizzi e Lunetta Savino. Dopo diciannove repliche al teatro Manzoni di Milano lo scorso gennaio, la compagnia Erre TiTeatro 30 e Leart’Teatro è approdata in Sardegna grazie al circuito di prosa regionale Cedac Sardegna.

Le repliche sassaresi al teatro Verdi (7 e 8 febbraio) hanno registrato il tutto esaurito con una entusiasmante ovazione finale. Sebbene datato e stilizzato da inamidato british style, il tema della comunicazione coniugale, declinato con ironia graffiante, è attualizzato con una prosa efficace. I due attori consumano tre diversi prototipi di coppia per approdare nell’ultimo, in un estenuante tour de force. Applicato ad una situazione grottesca (un pranzo tra amici, dove fatalmente è convitato un ex marito dell’amica, già presente in casa con il nuovo partner), animata da ruoli e figure diverse. Interpretate sempre dai due protagonisti. Questi, con rapidi cambi di costume, si smazzano in una giostra di comparse che richiamano il drag king e il vaudeville in chiave italica.

Il pubblico segue divertito e la prolungata ovazione finale in piedi premierà la coppia in ripetute uscita in ribalta all’incasso di applausi e giubili. Il quarto atto si produce sull’uscio del camerino dopo la chiusura del sipario. Dal foyer va formandosi una corposa fila di spettatori in cerca di autografi: l’effetto traino del family serial tv (“Tutti pazzi per amore”) è marcato nella caccia alla foto Solfrizzi. Quando anche io mi associo alla class action di richiesta per una dedica da portare al pargolo fan rimasto a casa e gli chiedo se lo vedremo presto nella attesa quarta versione del serial di Rai Uno, risponde secco: "...mi fai troppo importante, non dipende certo da me...".

Così quando disponibile a salutare i “pochi” in attesa scopre la folla assiepata, l’espressione muta spontanea, nella posa empatica che lo ha reso unico nel suo genere. D’altra parte se il grande pubblico ne ha apprezzato il talento nei tempi recenti proprio grazie al successo televisivo la vocazione teatrale del Solfrizzi non è una novità. Considerata la sua formazione avviatasi al DAMS di Bologna e proseguita nel teatro barese con la sua prima compagnia “La Dolce Vita”. Analogo discorso per la concittadina barese Lunetta Savino iniziata alla ribalta con grandi classici (Macbeth) e nota al grande pubblico grazie alle soap televisive. E’ questo un viatico per il teatro italiano alle prese con la durissima crisi attuale: difficile allestire compagnie con casting importanti, scenografie e costumi ridotti al lumicino, risorse e contributi drasticamente tagliati. In tale contesto proibitivo, il mestiere e la tenacia di un ricambio adeguato di attori, tiene stoicamente il passo all’eccellenza della prosa italiana. E' una buona notizia. Il prossimo appuntamento a Sassari con la prosa d’autore è il doppio turno ( 28-29 febbraio ) con “Gomorra”, adattamento teatrale di Mario Gelardi e Roberto Saviano, tratto dall’omonimo testo dello scrittore casalese più noto nel mondo.

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