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 Home page > Tribuna Libera > 7 anni a Berlusconi: una vittoria dal retrogusto amaro

7 anni a Berlusconi: una vittoria dal retrogusto amaro

Devo ammetterlo: questo primo, seppur provvisorio, epilogo della vicenda giudiziaria di Silvio Berlusconi legata al caso Ruby mi ha lasciato l’amaro in bocca al punto da farmi apparire fuori luogo toni trionfalistici e ovazioni da stadio.

Sia chiaro, non per simpatie pregresse o malcelate nei confronti dell’arcoregno. Continuo infatti a pensare che Berlusconi sia da annoverare fra le sciagure d’Italia e che il suo passaggio nella storia recente sarà ricordato dalle italiche generazioni quale uno dei più spudorati oltraggi alla patria decenza.

Merita una punizione esemplare il Cavaliere, per avere preteso di istituzionalizzare la prostituzione e tutto il sistema di compra-vendite illecite che coinvolgeva politica e spettacolo. Per avere generato nel sistema Italia tanta confusione e degrado da non farci più capire se Costantino Vitagliano fosse un tronista o un sottosegretario.

Detto questo, però, ritengo che deputati canonici alla punizione avremmo dovuto essere noi, il popolo, soggetto elettorale costituzionalmente investito di sovranità, non le Procure della Repubblica, cui competerebbe altro dalla demonizzazione di un individuo che per lo spirito di contraddizione in noi innato, domani troverà nuovi consensi invece che disprezzo.

Il problema è che un sistema viziato, quale il nostro nacque, non può procedere a rigor di logica o di regole condivise ma finisce per metabolizzare menzogne, estremizzazioni, tabù e alterazioni di ruolo come fossero una deliziosa peculiarità tutta italiana. Accade così esattamente quello che in un sistema sano non dovrebbe accadere: i ruoli si capovolgono, le vittime diventano carnefici o complici dell’assassino, i guardiani della legge ne diventano fonte.

Dunque noi, che siamo le vere vittime delle nefandezze di Berlusconi, assumiamo un atteggiamento su cui ci sarebbe da riflettere… e da vergognarsi. Agiamo come la moglie vessata dal marito violento che assolda un killer per farlo fuori e poi piange affranta al funerale del suo aguzzino. Ecco, così.

Capisco che lasciare che altri facciano il lavoro sporco è comodo e ti permette di mantenere il piede sul noto predellino, di modo che il giorno della probabile riscossa del Cav. potrai sempre dire: “io sono sempre stato con te, o Silvio!” Ma gli altri cui demandiamo il lavoro non sono killer al soldo: sono un potere dello stato cui la Costituzione e la Storia di questo paese hanno affidato un compito specifico ed essenziale che è quello di salvaguardare, interpretare ed applicare le leggi prodotte dalla politica, che è volontà popolare mediata dai partiti.

Se siamo giunti al punto che la Magistratura deve sentirsi indotta, per quel senso di giustizia che geneticamente le appartiene, ad assumere ruoli e prerogative che la politica non esegue per inefficienza o malcostume e che il popolo non reclama (e non contesta!) per procurata ignavia, vuol proprio dire che brancoliamo in un sistema prossimo al collasso, costretto ad andare a puttane: anche in senso letterale.

Diceva il grande Bartali: “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.58) 26 giugno 2013 16:08
    Lo sa che il suo linguaggio - con quell’uso approssimativo di parole quali "popolo", "magistratura", "istituzioni", "sistema" - è tutto fuorché quel cambiamento che lei spera possa avvenire ad un generico "noi" senza identità? Per dirla in altre parole: il suo è il linguaggio dell’antipolitica buona per gli zappatori, o per governare un paese teledipendente come l’Italia. Ci tengo a dirlo perché lei non mi sembra berlusconiano, ma usa, volente o nolente, il suo stesso linguaggio.
    Ci tengo a chiarire, visto il delicatissimo argomento, che il mio giudizio è riferito solo allo stile e ai contenuti del vostro editoriale.
    • Di (---.---.---.178) 26 giugno 2013 18:05

      Mi spetta il compito di rimandare al mittente anonimo gli appunti che mi sono stati rivolti, specie uno che ritengo davvero inopportuno. Non tanto quando mi si accusa di approssimazione o di essere un antipolitico tout court: credo che pretendere di trovare nel giudizio espresso su un fatto contingente il compendio del mio pensiero politico e le soluzioni che ritengo opportune per uscire dal guado mi sembra troppo, ma il confronto non mi spaventa e sapere che c’è chi può esprimere opinioni opposte alle mie mi conforta. E’ il riferimento in negativo allo zappatore che mi è sembrato inopportuno. Perchè se ha voluto denigrare il mio linguaggio dicendomi che può essere compreso da uno zappatore io alla fine devo ringraziarla per avermi fatto un grande complimento.

  • Di (---.---.---.82) 26 giugno 2013 19:35

    In realtà mi sembra un intervento piuttosto equilibrato, nonostante non sia daccordo sulla tesi di fondo. Ne capisco le istanze, e non mi sembrano né antipolitiche né biecamente gattopardesche. Anzi credo sia proprio contro il gattopardismo, proprio perché contro il fatto che alla fine non se ne sia andato perché la gente l’ha mandato a casa, e anzi continua a votarlo. Quello che va detto è però che sebbene alcuni elementi indicano che alla fine è stata la magistratora a doversi fare carico di aspetti delicatissimo (v. l’interdizione perpetua) il legame tra i reati privati e la sfera pubblica di Berlusconi è proprio quello che il caso Ruby intendeva dimostrare, ed è ormai evidente. E’ proprio in quel sistema che indicavi che ha fatto della prostituzione una "way of life", non solo in senso culturale ma proprio lobbistico che sta la causa a Berlusconi e il suo interesse nazionale, e non solo privato. Nonostante condivida l’idea che questo indica come gli italiani siano un popolo morente, certamente un punto nel ruolo della magistratura c’è, e forte.

  • Di paolo (---.---.---.138) 26 giugno 2013 21:13

    Solo un appunto su un articolo complessivamente condivisibile .

    La magistratura quando formula una sentenza lo fa in nome e per conto del popolo italiano .
    Di tutto il popolo italiano .Quindi è legittimata quanto e più di chi riceve il consenso elettorale di solo una parte del popolo italiano .
    E le sentenze vanno prese per quello che sono inquanto incidono nel giudizio di merito ,non vanno considerate come una forma compensativa dell’azione politica , che è esattamente la tesi dei berluscones .

  • Di GeriSteve (---.---.---.126) 26 giugno 2013 21:19

    La magistratura ha fatto il suo dovere: ha condannato un delinquente.
    Buona parte dei cittadini elettori e la casta politica invece non hanno fatto il loro dovere.

    Il resto sono chiacchiere vuote.
    GeriSteve

  • Di David Asìni (---.---.---.65) 30 giugno 2013 12:45
    David Asìni

    Quello che dispiace, e’ che B. esca dalla politica non per il suo legame con Dell’Utri, per il conflitto di interessi, per il falso in bilancio, per aver fatto corrompere dei giudici, ma per aver amoreggiato con una minorenne, fatto privato e non ascrivibile a pubblico interesse..

    • Di paolo (---.---.---.112) 30 giugno 2013 17:50

      Amoreggiando con una minorenne ??!!

      Ma stai scherzando o dici sul serio , David?
      L’induzione alla prostituzione minorile (che non è l’amoreggiare di Cip e Ciop ) è un reato previsto dal codice penale .
      La concussione è un altro reato ,ben più grave del falso in bilancio o del conflitto di interessi .
      Entrambi sono assolutamente  di pubblico interesse specie quando chi li commette è colui che ha guidato questo paese per anni ,ne ha influenzato la politica per oltre venti e possiede i 2/3 dell’informazione.

      Preoccupati piuttosto del fatto che il nostro ha ancora tante risorse da spendere e amici per far andare tutto in vacca .E’ di questo che devi preoccuparti ,politicamente è già morto .
    • Di GeriSteve (---.---.---.153) 30 giugno 2013 19:26

      Ma siamo proprio alla follia conclamata!!!!!!!!

      Se il fatto che un (allora) capo di governo paga prostitute anche minorenni e ordina illegalità alla questura, lo si chiama "amoreggiamento" e " fatto privato e non ascrivibile a pubblico interesse" significa proprio che uno è diventato incapace di pensare con la sua testa ma sa pensare soltanto quel che gli dice il televisore !!
      GeriSteve

  • Di (---.---.---.241) 30 giugno 2013 17:58

    Vittoria?! Ormai la retorica della partita di calcio non risparmia più alcun ambito della nostra vita. Se ha vinto qualcosa, in tutta questa storia, è stata la giustizia italiana. Perché non è possibile far accettare ad un ladro una condanna, se poi i potenti vengono prosciolti anche se accampano le scuse più assurde. Non è possibile far accettare una multa ad un evasore fiscale se c’è chi si crea le leggi apposta per evitare i controlli. Non è possibile che c’è chi si vede rinviare le udienze per un’uveite se non è concesso ai normali cittadini. 


    A leggere i giornali sembra che Berlusconi sia stato perseguitato da un tribunale speciale quando in realtà i magistrati che si sono occupati dei suoi casi sono gli stessi che si occupano del comune cittadino, al quale non vengono concessi tutti gli sconti e le facilitazioni che ha ricevuto mr. B in questi anni.

    C’è chi si scandalizza per questa sentenza, ma se non coinvolgesse il signor B e il suo sfacciato entourage, se ci fosse al posto suo un pinco pallino ricco che paga regolarmente una ventina di testimoni del suo processo, e lo ammette anche, vorrei sapere in quanti penserebbero alla generosità o ad un tentativo di inquinare le indagini. Se non fosse B. l’indagato per prostituzione minorile, se fosse un anziano ricco qualsiasi, partirebbero le istigazioni al linciaggio. Se non fosse B. ad essere accusato di concussione, ma si parlasse di un dirigente qualsiasi della PA che interviene su un sottoposto, chi non ne chiederebbe il licenziamento in tronco e ne plaudirebbe l’interdizione?

    Io non sono per il "tana libera tutti" e soprattutto non lo vedo verosimile: pensare che se i potenti vengono prosciolti significhi impunità per tutti è folle, è un’illusione diseducativa destinata a far solo male al reo di piccola taglia, che poi griderà contro la casta impunita quando verrà beccato con le mani nel sacco (e pagherà, a differenza dei pesci grossi).

    Era il caso che fosse ristabilito un principio della nostra costituzione: la legge è uguale per tutti. Al di là del ruolo che si ricopre, al di là dei soldi. 

    Io non so se Berlusconi sia colpevole sia innocente, ci sono processi in corso che stabiliranno se c’è stato qualcosa di censurabile nella sua condotta. Il resto è fuffa.

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