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60 miliardi di tasse per coprire le pensioni

 
Gli italiani ogni anno spendono quasi 60 miliardi di tasse per pagare le pensioni, secondo una valutazione prodotta da Alberto Brambilla, presidente del nucleo di valutazione della spesa previdenziale presso il Ministero del Lavoro.
 
Il sistema pensionistico pubblico incassa circa 183 miliardi di contributi, ma ne spende 185, producendo un deficit annuale di 2 miliardi.
 
Il buco più grosso arriva dal Gias (Gestione degli interventi assistenziali) e dalle altre prestazioni (invalidità civile, indennità di accompagnamento, pensioni di guerra).
 
Una voragine che parte dai 32 miliardi di euro per le pensioni dei coltivatori diretti, le integrazioni delle pensioni al minimo ed i miglioramenti di quelle d’annata. A questi si aggiungono 20 miliardi tra assegni sociali, accompagnamenti e guerra, e altri 2,3 miliardi per le prestazioni aggiuntive (dai 100 ai 300 euro) fornite da enti locali, Regioni, Province e Comuni. 
 
Secondo Brambilla, "questi 60 miliardi sono un indicatore preciso. E’ evidente che in un Paese che ha un debito pubblico come il nostro, queste risorse sono andate in spesa corrente, (...), significa che siamo vissuti un pò troppo al di sopra delle nostre possibilità. La mia preoccupazione - ha aggiunto - è che alle giovani generazioni purtroppo non stiamo lasciando delle buone cose". 
 
Anche perchè le riforme più importanti sul sistema previdenziale sono già state attuate, incluso gli strumenti automatici di adeguamento costituiti dai coefficienti di trasformazione e l’adeguamento dell’età pensionabile alla aspettative di vita, che permetteranno al sistema di reggere ancora. 
 
Brambilla però segnala i rischi connessi all’aumento del rapporto spesa pensionistica / Pil che dal 14,8% del 2009 potrà arrivare al 14,9% nel 2010. Per mantenerlo stabile ed evitare l’innalzamento sarebbe necessario un tasso di crescita economica all’1,8%, traguardo difficilmente raggiungibile per l’Italia (nel quarto trimestre il tasso di crescita è previsto allo 0,8%). 
Infine, sempre sul tema delle pensioni, il ministro della funzione pubblica Renato Brunetta è tornato a dire: " spendiamo tantissimo per finte pensioni di invalidità e non diamo nulla ai giovani per borse di studio, prestito d’onore, per la casa o per mettersi in proprio. Spendiamo troppo per un cattivo welfare e troppo poco per i giovani, che non ce la fanno ad uscire di casa". 
Peccato che lo stesso Brunetta abbia dichiarato a Lilli Gruber di percepire una pensione di 3.000 euro dopo 38 anni di insegnamento. Vuole iniziare lui a sacrificarsi per le nuove generazioni?

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.168) 6 febbraio 2010 14:18

    involontariamente,questo articolo rafforza un malinteso, poi brandito da molti in modo stumentale.all’inizio del "pezzo", si afferma "Il buco più grosso arriva dal Gias (Gestione degli interventi assistenziali)..." ecc.. verissimo!
    quindi,non è la "previdenza" (le pensioni) a determinare il "buco", ma "l’assistenza", finanziata con lo stesso fondo, riempito dai lavoratori. ed ecco che il gioco - politico - è fatto: pagare le future pensioni degli attuali figli, abbassando quelle di chi va in pensione di qui in avanti. dimenticando che chi "ricade" sotto la riforma dini, rischia-tra un ritocco e l’altro- di andarci col 65% dell’ultima retribuzione. bella "sòla"! proposta: separare previdenza da assistenza!

  • Di pv21 (---.---.---.240) 6 febbraio 2010 19:40

    Brunetta dovrebbe dirci a quanto ammonterà la sua pensione di parlamentare e Ministro. Non per niente ha messo in rete gli stipendi dei Dirigenti della PA. Dopo le CROCIATE Ministeriali sui "fannulloni" nulla trapela in tema di efficienza e qualità del servizio pubblico. Nel paese del Barbiere e il Lupo i problemi si risolvono con l’antica arte dell’arrangiarsi. Meditiamo ... (==> http://forum.wineuropa.it )

  • Di Renzo Riva (---.---.---.238) 8 febbraio 2010 19:01
    Renzo Riva

    Io ero rimasto a dieci anni fa quando un pilota di linee aeree disse all’allora teleserenissima che Formigoni aveva quattro cespiti da pensioni ed altri due da altro per un ammontare complessivo di 46.000.000 di Lire.

    Ecco perché eliminaro il cumulo per gli assicurati alle varie previdenze!

    Oggi però è da chiedersi come faranno a pagare 38 miliardi di Euri di interessi in scadenza sul debito pubblico.

    Dove "preleveranno" ora?

    Mandi,
    Renzo Riva

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