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Persio Flacco

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Ultimi commenti

  • Di Persio Flacco (---.---.---.254) 3 dicembre 2013 00:19

    << Peccato che lei, più anonimo del solito, >>

    Ho solo dimenticato di loggarmi...

    << non sappia esimersi dal decidere a priori che cosa direbbe tizio di caio e viceversa. E che ciò che dice tizio può essere condivisibile per caio, tranne quando tizio dice cose non condivisibili da caio. E viceversa. Ma non per questo caio, essendo d’accordo ma anche in disaccordo con tizio, debba essere considerato "merdaccia nazionalista", come lei, sempreché sia lei, è abituato a definire. >>

    Il nazionalismo, quando diventa estremo, è sicuramente merdaccia. Ma questo non definisce la merda come schifo assoluto: a qualcuno piace. Alle mosche, ad esempio.

    << In altre parole lei è talmente lontano dalla logica ebraica che non capisce altro che un assoluto. Ponendosi a priori in opposizione ad essa. >>

    Non so a quale assoluto si riferisca, io parlo di scelta, di responsabilità.

    << In ogni caso, di Arturo Schwarz leggo da Wikipedia "Nato in una famiglia di origine ebraica, da padre tedesco e madre italiana, visse in Egitto fino al 1949, quando ne fu espulso per la sua presunta attività sionista". Perbacco, c’è scritto proprio "sionista"... >>

    Lei pensa che il sionismo sia rimasto sempre uguale a se stesso: si sbaglia. Nome uguale non necessariamente definisce cose uguali.
    - What’s in a name? that which we call a rose by any other name would smell as sweet -

    << Poi leggo che lo stesso "È membro della board of governors dell’Università di Tel Aviv, della Bodalerle Accademy of Art and Design di Gerusalemme e del Tel Aviv Museum of Art; è membro fondatore e honorary fellow dell’Israel Museum di Gerusalemme e del Tel Aviv Museum of Art, oltre ad essere membro fondatore della Università Ben Gurion del Negev... Nel 1996 gli è stata conferita dall’Università di Tel Aviv la Laurea Honoris Causa di Doctor Philosophiae...Ha donato parte della sua collezione di opere d’arte, soprattutto dadaiste e surrealiste, ai musei di Tel Aviv e di Gerusalemme... ha donato una sua collezione di 700 pezzi di opere d’arte all’Israel Museum di Gerusalemme".
    Un’attività intensa e di continua collaborazione e riconoscimenti per e con le istituzioni israeliane. Sarà anche un ebreo self-hater, ma di sicuro non un israeli-hater.>>

    Nemmeno io sono un israeli-hater, al contrario: sono preoccupato per il suo futuro se a guidarlo sono le mosche.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.198) 27 novembre 2013 00:49

    > Infatti non si può negare la fine della guerra. Ma alcuni non l’hanno mai capito.
    > Altri invece sì, come l’Austria o anche - per fare un esempio - la Giordania e l’Egitto.
    > Ma non - sempre per fare un esempio - il Libano e la Siria.

    Se ho capito bene lei dice che fino a quando esisterà anche un solo nemico di Israele
    i palestinesi rimarranno privati dei diritti civili, ristretti nell’apartheid, e la pace non si farà.
    Questo mi ricorda di quando re Alboino concesse a Bertoldo di scegliersi l’albero al quale
    essere impiccato. Naturalmente Bertoldo non trovò nessun albero di suo gradimento, salvo
    una piccola quercia in vaso.
    Per fortuna del Bertoldo "sionista", che vede la pace come una condanna, ci sarà sempre
    qualcuno che lo guarda storto: foss’anche del tutto inerme sarebbe comunque un nemico.

    Si figuri che anche l’Assemblea Generale dell’ONU (si, la stessa che affermò il diritto di Israele
    ad esistere) è da considerarsi un nemico. Lo dicono perfino le traduttrici...

    > O anche numerose organizzazioni politiche locali che hanno ancora nella testa di poter far
    > sparire uno stato esistente senza averne alcuna possibilità.

    Eh, quello che conta è il pensiero, no?

    > Se i sud tirolesi avessero seguito quella strada - forse con Georg Klotz ci si erano incamminati -
    > si troverebbero in uno stato di occupazione ben più duro e punitivo, con check-point ad ogni
    > passo ed un muro intorno alto tre metri.

    Invece gli italiani hanno offerto loro cittadinanza, autonomia amministrativa e riconoscimento
    delle diversità culturali. Che stupidi, avrebbero dovuto tenerli in cattività: sarebbe stato più
    efficace.

    > Certo Masada è un esempio di come si può imparare dalla storia.

    E’ anche un esempio di come si possa imparare nulla dalla storia.

    > I neri sudafricani ad esempio hanno imparato molto e sfruttato al meglio, evitando bagni di
    > sangue, quello che avevano imparato.

    Hanno avuto la fortuna di avere una controparte non così razzista da negare i loro sforzi.

    > Sono d’accordo con lei: la proterva stupidità delle classi dirigenti può portare i loro popoli al
    > suicidio.
    > Alcuni suicidi sono stati compiuti e sembrano ormai aver toccato l’irreversibilità. Altri invece
    > sono solo vagheggiati: speranze più che altro.

    Ah, il sottile e penetrante aroma della paranoia... Ultima trincea quando la minaccia del raziocinio
    si fa pressante.

    Chissà da dove viene l’idea che i Gentili siano tutti degli imbecilli...

    Cordialità.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.198) 26 novembre 2013 22:52

    > Se dopo un secolo fossimo ancora in guerra con l’Austria e se avessimo subìto tre guerre
    > per volontà dei paesi di lingua tedesca; e se i sudtirolesi avessero compiuto attentati sugli
    > autobus o nelle discoteche per anni e se su Trento o Treviso piovessero una media di tre
    > razzi al giorno forse i sudtirolesi avrebbero avuto una vita ben peggiore di quella che hanno
    > avuto.

    Probabile. D’altra parte, se si fosse negata la fine della guerra, e con questa motivazione si
    fossero ristretti i sudtirolesi in un regime di apartheid, avremmo dovuto aspettarci qualcosa di
    più di attentati ai tralicci. Forse anche attentati alle discoteche, agli autobus, e razzi su Treviso.

    > La piccola differenza sta nelle classi dirigenti: ci sono quelle pragmatiche che pensano a
    > quello che conviene al loro popolo e quelle completamente ideologizzate che portano i loro
    > popoli alla rovina; fra gli applausi dei supremi saccenti internazionali, grandi estimatori del
    > suicidio (altrui). Ne abbiamo alcuni esempi in giro per il mondo. Non crede ?

    Si riferisce a Masada? Si, credo che a volte la proterva stupidità delle classi dirigenti possa
    portare i loro popoli al suicidio.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.198) 26 novembre 2013 21:23

    Non mi risulta che lo stato italiano neghi i diritti civili ai sudtirolesi di lingua tedesca, né che vieti loro di usare strade riservate a quelli di lingua italiana, e nemmeno mi risulta che il confine tra Italia e Sudtirolo sia protetto da muri e checkpoint. Se così fosse gli italiani dovrebbero vergognarsene, non crede?

  • Di Persio Flacco (---.---.---.115) 24 novembre 2013 16:45

    Lei sembra ignorare il fatto che molta della "shit" che sommerge il Medio Oriente, e non solo quello, ha origine nell’irrisolto conflitto israelo palestinese, deriva dal fatto che Israele e le potenze occidentali che lo appoggiano continuano ad opprimere ed umiliare quella parte della Umma rappresentata dai palestinesi.
    Conflitto che, come è noto, la lobby "sionista" (israeliana e non israeliana) intende risolvere ampliando le colonie, chiedendo "concessioni"(!) ai palestinesi e stornando l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale sul protrarsi delle situazioni vergognose che durano da oltre 40 anni nella West Bank e ormai da 6 anni a Gaza, agitando lo spauracchio iraniano.

    Vede, è estremamente indicativo il fatto che lei non si chieda neppure di sfuggita se le tante risoluzioni contro Israele discusse dall’Assemblea Generale dell’ONU abbiano qualche fondamento reale.
    E’ indicativo di una certa mentalità faziosa che ha anche il "merito", agli occhi degli ultranazionalisti ebrei, di diffondere quella certa paranoia isolazionista tanto utile per serrare i ranghi attorno alla loro leadership politica e ideologica.
    Infatti è ovvio che se i 190 paesi che discutono risoluzioni contro Israele non avessero motivi reali per farlo questo vorrebbe dire che essi sono pregiudizialmente ostili a Israele, che lo odiano senza motivo. E questo argomento è un classico della propaganda nazionalista: se lo ricorda mascellone che tuona contro le plutocrazie occidentali e la perfida Albione? Ci odiano, vogliono distruggerci, ma noi siamo forti e gliela faremo vedere: il loro odio non ci piegherà. E’ un genere di retorica ben documentata storicamente che ha movimentato, diciamo così, la prima metà del ’900. In generale indurre gli ebrei a credere che i Gentili sono consustanzialmente antisemiti è per i "sionisti" una assicurazione che la loro putrida ideologia continuerà ad essere egemone.

    Questo aiuta Israele? Esiste il benché minimo indizio che indichi la possibilità che una ideologia di questo genere possa aiutare Israele?

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