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Persio Flacco

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Ultimi commenti

  • Di Persio Flacco (---.---.---.36) 30 gennaio 2014 23:27

    Sono d’accordo. Ancora una volta, con la scusa di far arrivare i treni in orario, stanno tentando di scippare ai cittadini la loro sovranità e di far diventare la Democrazia un pallido fantasma.

    Posso solo esortare gli elettori a fare buon uso del loro potere, finché lo hanno: votare sempre; non votare mai i partiti che stanno provando a toglierci il nostro diritto di scegliere. Compreso il Movimento 5 Stelle, che ha messo in freezer i voti che ha ricevuto senza nemmeno provare a cambiare concretamente qualcosa.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.201) 30 gennaio 2014 01:17

    Si metta nei panni di un non ebreo contemporaneo, magari in quelli di un ragazzo, e si faccia questa semplice domanda: perché devo celebrare il ricordo della Shoah? La Shoah è lo sterminio degli ebrei (anche di altri, ma quelli rimangono in secondo piano) per mano dei nazisti, ma io non sono ebreo. 

    E se non sono ebreo, ma mi dicono che la cosa è importante e che riguarda anche me allora, forse, è perché pensano che sono colpevole anch’io dello Sterminio? Ma perché dovrei essere colpevole, solo perché non sono ebreo, o rom, o appartenente a qualsiasi altro gruppo tra quelli sterminati?

    Nessuno pensa che egli dovrebbe conoscere innanzi tutto l’ideologia che è all’origine dello Sterminio, i suoi presupposti, i suoi caratteri, per potersene difendere, per potersi distinguere da essa, per avere gli strumenti adeguati per riconoscerla quando si presenta nel mondo in cui vive.

    Da qui al rifiuto e alla ribellione contro chi ha voluto che la commemorazione della Shoah debba essere un dovere di tutti e che insinua il sospetto di antisemitismo (che implica la complicità morale con gli sterminatori) verso chi la ignora o, peggio, la contesta, il passo è breve.

    Eppure ricordare lo Sterminio nazista è importante. Nell’immaginario collettivo la scoperta dei campi di sterminio ha rappresentato l’apoteosi dell’orrore nazista dentro l’orrore della devastazione materiale e morale portata della guerra.

    E’ stato grazie a quest’orrore che la Comunità internazionale ha dato vita all’ONU; è stato per questo che le nazioni del mondo hanno sottoscritto trattati e dichiarazioni di principi dando corpo al Diritto Internazionale; per questo è stato concordato di limitatare la sovranità degli Stati, stabilendo il diritto di ingerenza umanitaria; è per questo, infine, che la Dichiarazione universale dei Diritti Umani è diventata fonte del diritto universale e apice della nostra civiltà.

    Il ricordo dello Sterminio nazista è tutt’altro della stanca, formale, ipocrita celebrazione di cui si sta parlando. E’ l’occasione per ricordare l’impegno solenne che mai più sarà permesso che degli esseri umani siano ridotti a scarti senza valore, da eliminare nel modo più efficiente, razionale, economico, possibile.

    Per questo il significato della Giornata della Memoria o è universale, riguarda l’intera Umanità, rappresenta il rinnovo di un impegno presente e futuro, o non ha senso.

    Peggio ancora: ridurre la giornata della memoria a celebrazione delle vittime, sventolando bandiere ed esibendo i segni del proprio particolare, con figli e nipoti che sono li a rappresentare il torto subito dalla loro parte, significa indebolire proprio la sua parte più viva, che è universale. Ma è proprio questo che non vuole chi strumentalizza lo sterminio per non testimoniare contro se stesso.

    Ogni secondo che passa un essere umano muore: per primi i deboli e gli indifesi. Muore per gli stenti, per malattie curabili, per violenza alla quale non può opporsi, per abbandono. E alcuni tra quelli che celebrano compunti la giornata della memoria ne sono responsabili o complici, o moralmente o direttamente. Per questo preferiscono che sia una commemorazione di vittime del passato e non di vittime del presente e del futuro.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.55) 24 gennaio 2014 11:16

    << Io non ho alcun problema a rivendicare il ruolo di molti ebrei nella nascita e primi passi del comunismo storico. >>

    Ma la pianti con questi trucchetti retorici: se non ha alcun problema a farlo lo faccia; invece fa tutt’altro, afferma che il Comunismo è stato, ed è, un movimento ideologico antisemita. Da bravo negazionista nasconde certe cose e ne esalta altre, fa lievitare il particolare e sgonfia il generale.

    Il Comunismo è un complesso di idee e di prassi in campo politico, sociale, economico, incompatibile con l’antisemitismo e col razzismo in generale. E non solo perché i suoi protagonisti sono stati in massima parte ebrei ma proprio per la sua struttura ideale intrinseca.

    Questo lei si guarda bene dal dirlo, preferisce restringere la visuale del lettore alla fase storica in cui le fortissime pressioni esterne hanno indotto una involuzione personalistica, autoritaria, poliziesca nei regimi comunisti tale da imporre restrizioni e persecuzioni non solo agli ebrei ma tutti coloro i quali si sono trovati a vivere sotto il suo regime. 
    Ma lei si guarda bene anche dal contestualizzare quelle degenerazioni, evita di distinguere le responsabilità di singole persone e di gruppi da quelle dell’ideologia comunista, preferisce attribuirle a quest’ultima, ricorrendo ad una tecnica abusata proprio dal campo antisemita.

    La verità storica è che il Comunismo ha eradicato l’antisemitismo, endemico nei paesi ex sovietici. Un antisemitismo storicamente di origine religiosa, alimentato ad arte per essere un utile strumento nelle mani del potere zarista. I Protocolli dei Savi di Sion non lo hanno inventato i comunisti ma lo zarismo, per motivi politici, e i comunisti hanno combattuto lo zarismo.

    Il suo revisionismo storico (ma dovrei dire il vostro, dal momento che le sue argomentazioni sono la fotocopia di quelle usate da tutti i commentatori "sionisti") è talmente sfacciato e ben studiato da far impallidire l’ingenuo negazionismo dei revisionisti antisemiti.

    Quello che dovrebbe ripetersi ogni tanto, come caso emblematico e per rimettersi in carreggiata, è che non sono stati i nazisti a liberare Auschwitz dall’Armata Rossa, è stato il contrario. Se lo scriva da qualche parte e lo legga la prossima volta che si appresta a straparlare di Comunismo antisemita.

  • Di Persio Flacco (---.---.---.151) 23 gennaio 2014 22:55

    Buffo, leggendola mi è venuta voglia di sterminare qualche palestinese e di bombardare l’Iran...

  • Di Persio Flacco (---.---.---.151) 23 gennaio 2014 22:42

    << Quello che lei dice è semplicemente ridicolo. Non lo dico per polemica politica o per supponenza intellettuale né, tantomeno per questa sua insopportabile e reiterata menata della propaganda "sionista". Lo dico - molto banalmente e senza tema di smentita - perché nella sinistra radicale ci sono nato, cresciuto, allattato e svezzato. >>

    Davvero? Se è stato allevato in Potop allora Franco Piperno le ha cambiato il pannolino. Oppure in LC le ha dato il biberon Gad Lerner. Tanto per citare i primi che mi vengono in mente.

    Se invece è stato allevato da qualche organizzazione nazimaoista, che di sinistra ha solo il belletto rosso usato per nascondere il nero, allora è un altro paio di maniche.

    << Il comunismo è sempre stato profondamente antisemita e la sinistra radicale ne ha ereditate ampie tracce. >>

    Senta cosa pensava del Comunismo Winston Churchill:
    "Non c’è bisogno di esagerare il ruolo giocato da questi Ebrei internazionali, e per lo più atei, nella creazione del Bolscevismo e nell’attuale realizzazione della Rivoluzione Russa. E’ stato certamente un importantissimo ruolo che ha inciso più di qualsiasi altro. [..]"

    Se poi ne ha voglia può compilarsi una lista dei dirigenti e degli ideologi ebrei che hanno contribuito alla nascita e all’affermazione del Comunismo, a cominciare dal suo più importante fondatore.

    Citando Totò: "Ma mi faccia il piacere..."

    La cosa divertente è che mentre lei segue la direttiva di dare addosso alla sinistra lo squadrismo mette radici nel Ghetto. Non le viene il sospetto che la stanno usando? No, eh?

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