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Patrizia Dall'Occa

Patrizia Dall’Occa

Chi sono e chi non sono, sono questioni a cui ormai non rivolgo più la mia attenzione... lascio a chi verrà la libertà di espressione. Quello che voglio è però chiaro: scirvere. Che sia prosa o poesia, che sia di letteratura o di quotidianità, lascio che le parole scivolino libere da vincoli, come in un gioco senza fine, quel gioco, che da ormai tempo immemore, ha nome...vita.

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  • Primo articolo mercoledì 09 Settembre 2008
  • Moderatore da lunedì 10 Ottobre 2008
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Ultimi commenti

  • Di Isabeau (---.---.---.145) 18 novembre 2008 22:25
    Patrizia Dall'Occa

    Sai Valerio, io non ho mai sostenuto che per essere dei lettori attenti sia forzatamente necessario leggere romanzi impegnati... e mi piacerebbe anche capire cosa si intende con "impegnato", ma magari riprenderemo l’argomento.

    Credo però che il momento della lettura sia qualcosa di particolare, come assaporare un buon vino; il leggere richiede attenzione (seppure io sia la prima a sostenere che quando un libro piace me lo porto ovunque, bus compreso), segna lo stacco con il rumore, con la concretezza del mondo. Il libro ci trasporta altrove, deve essere in grado di farci sognare, di rapirci al punto di farci dimenticare ciò che stavamo facendo.
    Un libro è magia che si svela, è un dono di una mente, frutto di impegno, di scelte, di lotte (se sapessi quante volte si buttano via pagine o si perdono proprio quelle idee che erano perfette...).

    Fabio Volo non è così lontano da quello che descrivi come intrattenimento volgare o dozzinale. Le espressioni "colorite " che utilizza, le parolacce disseminate qua e là cui nessuno magari fa caso... sono note stonate.
    Quando parliamo ci lasciamo trascinare, usiamo un fraseggiare comune, appunto, da conversazione, da chiacchiera. L’immediatezza in un discorso è tutto.

    Ma quando si scrive, si ha tempo per riflettere, tempo per decidere, tempo da dedicare alle persone cui quel libro è destinato. Stessa cosa si fa per gli articoli, per le lettere. Più ci si dedica, più chi legge saprà apprezzare. Se io ti scivessi usando insulti o non ponderando le parole sarei "rumorosa", pur volendo trasmettere un messaggio positivo, creerei un muro.

    Il bello del libro è quello di poter raggiungere chiunque. Tante persone cercano di condividere esperienze attraverso la scrittura, passano giorni cercando la strada più indicata. Si appassionano al messaggio originando piccoli capolavori. E non bisogna certo ricorrere a parole o concetti fuori dal mondo. Un linguaggio semplice a volte comunica molto di più che i paroloni di un trattato. Ma... ma semplice non è scurrile, non è descrivere un atto nudo e crudo. Semplice è trasmettere serenamente un pensiero in grado di toccare la mente di chiunque.

    Un abbraccio
    Isabeau

  • Di Isabeau (---.---.---.181) 17 novembre 2008 22:03
    Patrizia Dall'Occa

    Scrivere dovrebbe essere ed è tante cose diverse.
    Per qualcuno una passione, per altri un mestiere, per altri ancora qualcosa che viene così facile da non capire quanto sia prezioso il dono.
    Per alcuni è un modo per comunciare, per farsi sentire, per trasmettere.

    In un modo o nell’altro, il mio scopo è farli venire a galla, dare valore a chi lo merita, a chi non denigra se stesso con falsia modestia o con superficialità.
    Chi sa giocare con le parole è astuto, poche volte corretto. Usa questa capacità per confondere.
    Pensa ai politici, con i loro discorsi, ai libri di testo, che per tanto tempo ci hanno raccontato una verità che era tutt’altro che storia. Pensa agli abitanti dei social network, a chi sta dietro alle parole di una chat... parole..

    Oggi ci sono piccoli capolavori che rimangono sommersi, piccole opere, di grande intelletto o di pura fantasia, che assolutamente per la loro innovazione, per la loro freschezza, devono essere presentati al pubblico, devono essere conosciuti.

    Ecco, questo per me sta dietro lo scrivere. E credo che chi come me si diletta nel farlo, senza ambire ad essere chissà chi, quando si trova nelle condizioni di premiare chi vale, semplicemente, deve fare di tutto per riuscire nello scopo.

  • Di Isabeau (---.---.---.126) 17 novembre 2008 14:54
    Patrizia Dall'Occa

    Prima di tutto ben ritrovato!! :D
    la mia non era mica un’accusa, anzi, una felicitazione per l’attenzione dimostrata e per l’idea condivisa.
    Lungi da me il voler accusare le case editrici. La mia è solo una provocazioe, nata dall’osservazione e dal confronto.
    Alla rubrica parteciperanno in prima linea proprio per capire cosa c’è dietro questo fenomeno, se di fenomeno si tratta, per dare spiegazioni circa le loro scelte, per mettere in discussione quello che però, lo devi ammettere, è sotto gli occhi di tutti: negli ultimi anni c’è stato un boom editoriale, un’infinità di nuovi libri, romanzi, saggi, a volte persino sulla falsa riga di scritti già esistenti, come mai prima.

    La mia è una voglia di capire, mai un’accusa...
    Ma se serve per farti venire fuori, allora così sia!

    un abbraccio
    Isabeau

  • Di Isabeau (---.---.---.236) 13 novembre 2008 00:23
    Patrizia Dall'Occa

    grazie Frà... hai dipinto una voce... un sogno... una realtà.

    Pat

  • Di Isabeau (---.---.---.156) 11 novembre 2008 01:05
    Patrizia Dall'Occa

    Un punto di vista alternativo che, da sostenitrice di maggiore equità, appoggio, alla faccia della pericolosità dell’affermazione.

    Grazie!

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