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Patrizia Dall'Occa

Patrizia Dall’Occa

Chi sono e chi non sono, sono questioni a cui ormai non rivolgo più la mia attenzione... lascio a chi verrà la libertà di espressione. Quello che voglio è però chiaro: scirvere. Che sia prosa o poesia, che sia di letteratura o di quotidianità, lascio che le parole scivolino libere da vincoli, come in un gioco senza fine, quel gioco, che da ormai tempo immemore, ha nome...vita.

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  • Primo articolo mercoledì 09 Settembre 2008
  • Moderatore da lunedì 10 Ottobre 2008
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Ultimi commenti

  • Di Isabeau (---.---.---.126) 31 ottobre 2008 14:23
    Patrizia Dall'Occa

    Che dire... magari una manifestazione di studenti servisse a risvegliare un paese ricco di storia e di cultura come quello della realtà Calbrese!!!
    E’ bello leggere un articolo che apre l’orizzonte della rivolta e la analizza da un diverso punto di vista, costruttivo e positivo. Rimanendo con i piedi per terra, senza scomporsi e senza gridare al miracolo, è vero, non era mai successo che, nel paese del sole e della tranquillità latente, si verificasse un risveglio tanto politicamente attivo. Se i giovani arrivano a muoversi, a farsi sentire e se questo serve a risvegliare i dormineti... benvenga lo smottamento Gelmini! Bavo Roberto, hai saputo cogliere un elemento importante e per nulla marginale, un buon esempio del giornalismo, uno spiraglio per gli addetti ai lavori.

  • Di Isabeau (---.---.---.105) 5 ottobre 2008 00:22
    Patrizia Dall'Occa

    oh... Celine.... pura poesia... e quel libro, un piccolo capolavoro....

  • Di Isabeau (---.---.---.105) 5 ottobre 2008 00:07
    Patrizia Dall'Occa

    Vediamo, purtroppo ormai sfruttato anche per il grande schermo, eccolo un autore italiano scoperto per caso in una delle innumerevoli fughe in Feltrinelli... Gianrico Carofiglio, nella sua copertina tutta blu, mi ha intrigato per la trama e i personaggi, legati al legal thriller... Senza dimenticare la Fallaci, soprattutto quella dell’inizio, quella di Intervista con la Storia... si vada anche per l’onnipresente Baricco, di cui apprezzo tanto la capacità di giocare e dipingere con le parole, meno il suo salire in cattedra quando non ha nulla di nuovo da dire.
    Erri De Luca? Con lui ho cominciato da "Non Ora. Non Qui." una bella scoperta, ma poi anche lui tende a ripetersi in stili e trame. Coinvolge però, nulla da ridire.

    Di tutti loro ho intenzione di recensire qualche libro, perché non credo che menzionarli sia sufficiente per trasportare il lettore in un mondo così differente.
    E Ammaniti e la Mazzantini? creatori di piccoli gioielli, da collezionare e rileggere, con grande attenzione....

    E’ di poco tempo fa poi la mia presenza alla presentazione di Collodoro di Salvatore Niffoi... soluzione interessante, tra il Camilleri nazionale e il fraseggiare ricercato... un autore che si pone a difesa del dialetto e delle piccole realtà nazionali, non contro la globalizzazione, come di lui hanno detto, ma come sostenitore del fatto che senza le particolarità non c’è più niente da poter valorizzare. Nel suo modo particolare di esporre idee ha centrato un punto cruciale. Se gli autori scrivessero di più nel loro dialetto, chi riuscirebbe più a capirli? e non parlo solo di differenze tra nord e sud, ormai il dialetto sta scomparendo anche tra gli abitanti dei piccoli paesi, la memoria storica si perde... E passando in scivolata, sullo stesso tema, in ambito musicale, è un po’ quello che fanno i Tazenda nella loro scelta di porsi secondo le tradizioni della loro terra...

    mi sono spinta troppo in là? smiley

  • Di Isabeau (---.---.---.105) 4 ottobre 2008 23:26
    Patrizia Dall'Occa

    Mr, hai perfettamente ragione, ma è bene vagliare l’interesse dei lettori per non annoiare e poter proporre qualcosa che possa, gradualmente, alzare il livello e condurre per mano anche il lettore meno attento.

    Il prossimo libro in redazione è il primo scritto di McGrath, autore di romanzi gotici, thriller in cui il lato psico ha una valenza portante tale da portare alla riflessione.

    Ma mi interessa la tua critica e il tuo punto di vista. La mi libreria è varia e ampia... lanciami una sfida, la accetto più che volentieri.

    E per capirci... sulla musica va tutto bene, ma Vasco è nel sangue, e perché? perché è un portavoce coerente... modello non direi, ma di sicuro uno dei pochi che vive così come le sue canzoni ti lasciano immaginare... niente ipocrisia, una vita al limite, da accettare o criticare, indubbiamente...

    a te la parola, con stima ricambiata.

  • Di Isabeau (---.---.---.126) 30 settembre 2008 15:29
    Patrizia Dall'Occa

    Ragazzi che dire, mettersi in gioco è anche questo.
    Fabio Volo è un tipico fenomeno all’italiana. Non so in quanti ci hanno fatto caso, ma, ultimamente, chiunque faccia qualcosa nello spettacolo finisce con lo scrivere un libro (esempio per tutti vedete Allegri, dalla musica alla scrittura il passo è stato davvero breve).

    Certo, ognuno di noi ha qualcosa da dire, e ci piacerebbe poterlo fare liberamente sapendo di avere l’opportunità di essere ascoltati, ma poi parlare di letteratura è tutt’altro.

    Ribadendo quanto detto nella recensione, la storia ha un suo perché, è carina ed originale.... peccato che se non fossi stata mossa dalla curiosità psicotica di capire come possa essere un best seller mi sarei fermata alla sola prima pagina... periodi che faticano, parole ripetute, gergo colloquiale senza ricercatezza... trasposizione di una realtà, immediata, sensoriale.
    Se vogliamo possiamo vedere così il suo modo di scrivere... un esperimento estemporaneo, episodi di vita trasportati all’istante dalla realtà alla pagina scritta. Non c’è azione di correzione, nessun uomo invisibile dietro al pc... solo lui, le sue idee, la sua storia, il suo "lemma".

    Si potrebbe leggere come prova, magari facendosi prestare il libro da chi ha deciso spontaneamente di divertirsi conquesto ragazzo e poi... lanciarsi al suo inseguimento!!!


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