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  • Primo articolo sabato 12 Dicembre 2010
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Ultimi commenti

  • Di marco unia (---.---.---.139) 13 gennaio 2011 11:26

    Qual’è la regola per cui sacrifici e rinunce toccano sempre ai più deboli? Quale regola stabilisce che lo stipendio di Marchionne e dei tanti super manager sia intoccabile e giusto per definizione? Quale regola stabilisce che quando sbagliano manager e banche paghino i cittadini e i dipendenti? Quale regola stabilisce che dobbiamo andare sempre più verso una società diseguale? E perchè non cambiarle queste regole? Perchè non vogliamo accettare che siamo noi uomini che facciamo l’economia e non viceversa? Perchè pensiamo al capitalismo come a Dio, intoccabile e immutabile? Sforziamoci di cambiare il mondo, con formule nuove, senza pregiudizi e con tanta, tanta, immaginazione.Io tifo per una società giovane, nuova, diversa.

  • Di marco unia (---.---.---.139) 13 gennaio 2011 11:12

    Mi impegno ad immaginare e a costruire un mondo alternativo. Mi sforzo di pensare senza i paraocchi dell’ideologia novecentesca. Il mondo non si può ridurre alla lotta, a somma a zero, tra capitalismo sfruttatore e comunismo statalista. Parlo di co-partecipazione dei dipendenti alle aziendee, come nelle attuali, grandi fabbriche, tedesche. Parlo di dipendenti, ma anche di semplici cittadini, che si comprano la proprietà della Fiat. Come il sindacato statunitense che ha la maggioranza di chrysler. Parlo, più in genere, della forza dei semplici, che uniti nella democrazia fanno grande un Paese. Racconto di un mondo in cui da solo non sei nessuno, neppure se vieni pagato 1000 volte più degli altri. Penso ad un mondo più uguale, nel nostro attuale mondo sempre più diseguale. Le brutte teorie del dominio e della sopraffazione affamano le maggioranze e uccidono la vita. 

  • Di marco unia (---.---.---.139) 6 dicembre 2010 11:03

    molto interessante, sintetico ed efficace. tutti link da segnare e usare.

  • Di marco unia (---.---.---.139) 6 dicembre 2010 10:59

    Cara Giusy,
    condivido la tua condizione, vivendola sulla mia pelle. Abilitato con conocorso nazionale e dottorato, non ho mai potuto insegnare. Ti devo dire che apparteniamo purtroppo alla categoria dei senza speranza. A nessuno, università, stato, sindacati, partiti politici, interessa nulla di noi. Non diamo profitto, non diamo rendite di posizione, non produciamo guadagno. Siamo solo (stupidi) cittadini che cercano di seguire le regole quando in questo paese vince sempre la furbizia. Io sono arrivato a non aspettarmi più nulla dallo stato. E tu? Mie considerazioni più approfondite le trovi qui sul mio blog http://caffeparty.blogspot.com/2010/11/il-processo-di-formazione.html. Mi piacerebbe discuterle assieme. Ciao, Marco

  • Di marco unia (---.---.---.139) 6 dicembre 2010 10:39

    @paolo, c’è una domanda che rimane senza risposta: perchè occuparsi di fatti e notizie italiane/mondiali è meno interessante che occuparsi di tarocchi? Perchè utilizzare il cervello è considerato un peso, specie nel nostro paese? Perchè pensare è male, mentre dovrebbe costituire la nostra essenza? Perchè anche potendo migliorare le nostre conoscenze ci riduciamo a seguire stupidaggini?

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