Testimonianza di una docente precaria di Milano

Precaria dal 1999, quindi, come si suol dire, “precaria storica”. Laureata in Lettere e Filosofia, abilitata per la Scuola Materna, per la Scuola Primaria e per l’insegnamento di Italiano, Storia, Geografia nella Scuola Secondaria di Primo Grado e di Lettere nella Scuola Secondaria di Secondo Grado. Dunque ho conseguito ben quattro abilitazioni, per non parlare di tutti i corsi d’aggiornamento e di formazione frequentati e che continuo a frequentare a Milano.
Risultato di tutti questi anni di "studio matto e disperatissimo"? Nessuna stabilità, ogni anno costretta a cambiare scuola, bambini, colleghi. Assunta ogni anno ai primi di settembre e licenziata il 31 agosto per ricoprire cattedre vacanti che potrebbero benissimo essere assegnate stabilmente con l’immissione in ruolo.
Nessuna stabilità per i docenti si traduce automaticamente in nessuna continuità educativa- didattica per gli alunni, con danni irreparabili agli stessi come dimostrano le più importanti teorie psico-pedagogiche di Piaget, Bruner, Gardner, Dewey, Vygotskji etc...
Trentasei anni e sentirsi sulle sabbie mobili, sprofondare sempre di più: senza un contratto a tempo indeterminato niente mutuo, niente casa, niente progetti per una famiglia.
Lo stipendio? Nessuno scatto di anzianità, assunti sempre a fascia zero!
Ogni giorno che passa mi rendo conto che, nonostante i miei titoli di studio, in questo Paese non ho futuro.
Vorrei solo che i nostri cari Ministri sentissero il mio urlo disperato e quello di tanti altri colleghi che ancora non hanno firmato un contratto.
Ridateci il nostro futuro, ridateci la nostra dignità, ne abbiamo tutto il diritto.
Grazie per l’attenzione.
Giusy Andaloro
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