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 Home page > Tribuna Libera > I lupi sono tra noi. I media contro Grillo

I lupi sono tra noi. I media contro Grillo

Non so se vi siete accorti che il precipuo interesse dei giornalisti (si fa per dire) si sia indirizzato sul “format Misiano”, dove era importante far sapere alle masse di che colore erano i calzini del giudice che aveva sentenziato sul “lodo Mondadori”, replicato oggi per far apparire i grillini ignoranti, ingenui, inadeguati, ecc. ecc., invece di fare conoscere agli elettori i 20 punti del programma che il M5S tiene fermi per qualsiasi possibile trattativa di governo.

Negli ultimi sondaggi sembra premiato l’atteggiamento di fermezza tenuto dal Movimento finora, che passa dal 25% dei consensi al 30%, diventando di gran lunga il primo partito.

A fronte di un attacco a reti TV ed edicole unificate, si aggiunge quello dei due più importanti partiti, PD e PDL, tutti convergenti nel dare addosso all’unica novità della politica italiana, coro a cui fortunatamente manca la pesante voce del Vaticano, impegnato a coprire scandali finanziari e di pedofilia, così diffusi in Santa Romana Chiesa, e ad eleggere un Papa con una certa credibilità.

Il vero miracolo di cui dobbiamo parlare è che un abbondante 30% di italiani si è sottratto alle balle raccontate dai media, e da parecchi anni si informa, discute, propone, vota in Rete, ha preso gusto a partecipare e ha visto in Grillo e nella sua organizzazione una speranza di vero cambiamento.

Questo è un fenomeno irreversibile. Il passaggio dalla passività di sudditi, alla cittadinanza politica attiva e partecipata con tutte le scelte fondamentali in mano alla base è un fenomeno rivoluzionario, che ricorda il PCI delle origini, fenomeno che durò pochissimi mesi, sostituito da una più comoda nomeklatura, inamovibile, che sceglieva dall’alto i nuovi dirigenti, metodo che portò il partito alla perdita di identità e all’autodistruzione.

Se si continuerà a mandare in Parlamento solo chi tra gli attivisti iscritti si autopropone sul territorio con il proprio curriculum e con le proprie proposte, si pretende che siano tutti incensurati, che dopo due legislature sono ineleggibili, e si impegnano a non prendere più di 5.000 euro al mese, il M5S avrà un grande futuro perché non ci sarà mai uno che sceglie i dirigenti dall’alto, e la maggioranza perbene appoggerà sicuramente questo nuovo metodo di far politica.

La “casta” ha il sacro terrore dei 20 punti principali del programma con cui è certa che sarebbe spazzata via, e vuole trattare, coinvolgere in trattative fumose, dividere il Movimento corrompendo dei singoli, screditare come fa l’Espresso con notizie inconsistenti, insomma usare ogni arma per annientarlo.

La vecchia politica, fatta di accordi sottobanco, spartizioni, inciuci, affari, lottizzazioni, dominio sui media, soldi del finanziamento pubblico a partiti e giornali, è morta ha portato al fallimento economico e morale, e con i morti o moribondi non si fanno accordi, ma si chiede agli italiani di voltare pagina e consegnare la maggioranza assoluta a chi già si muove su un’altra dimensione etica e di regole.

Siccome siamo già in campagna elettorale mi sembra utile riportare come conclusione il documento ufficiale del Movimento sui 20 punti da approvare subito in un governo di salute pubblica.

1 Reddito di cittadinanza

2 Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa

3 Legge anticorruzione

4 Informatizzazione e semplificazione dello Stato

5 Abolizione dei contributi pubblici ai partiti

6 Istituzione di un “politometro” per verificare arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni

7 Referendum propositivo e senza quorum

8 Referendum sulla permanenza nell’euro

9 Obbligo di discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese

10 Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti

11 Elezione diretta dei parlamentari alla Camera e al Senato

12 Massimo di due mandati elettivi

13 Legge sul conflitto di interessi

14 Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica

15 Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali

16 Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza

17 Abolizione dell’IMU sulla prima casa

18 Non pignorabilità della prima casa

19 Eliminazione delle province

20 Abolizione di Equitalia

Paolo De Gregorio 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.210) 9 marzo 2013 11:04

    Condivido al 100% tutta la critica alla casta e a chi ha governato fin’ora inciuciando, ma per cambiare le cose non bastano le critiche giuste, ci vogliono proposte che funzionino, volontà e capacità di governo.

    Da questo punto di vista il M5S mi sembra deludente.
    Inoltre, non mi sembra che gli eletti "si propongano ciascuno con le sue proposte": mi sembrano tutti soldatini ubbidienti ai due guru: un’altra delusione.

    Aggiungiamoci che le elezioni sono avvenute con il porcellum e che è stato il "partito M5S" a manovrare l’ordine di preferenza nelle liste dei candidati. Quell’ordine ha prodotto la differenza fra gli eletti e i non eletti; mi sembra lecito sospettare che l’obbedienza sia un sottoprodotto di quelle "manovre".

    GeriSteve

  • Di (---.---.---.124) 9 marzo 2013 12:31

    Geri come ti viene in mente di intavolare con paolodegregorio un ragionamento politico?????

    Il su menzionato è espressione del vero e libero giornalism critico-costruttivo di nuovo conio grillino, tu chi sei ? come ti permetti di obiettare servo della casta ???

  • Di (---.---.---.144) 9 marzo 2013 13:58

    Che i media siano contro M5s e Grillo è scontato visto che Grillo tocca gli interessi e i privilegi di grandi giornali e TV che dipendono in modo determinante dalla politica. M5s ha chiesto l’ abolizione del finanziamento pubblico dei girornali e questo per i "giornaloni" sarebbe la fine. M5s ha anche chiesto la fine delle ingerenze politiche nella RAI e la vendita di due reti RAi e il mantenimento di una sola senza pubblicità. M5s ha anche chiesto la vendita all’ asta delle frequenze TV. Basta?

    • Di (---.---.---.19) 9 marzo 2013 15:09

      No vogliamo di più.

      Vogliamo la voce unica del padrone, come quella che vige nel M5s , estesa a tutta l’Italia.

      Vogliamo passare dallo schifo di oggi al meraviglioso mondo della decrescita felice, poveri ma felici perché guidati e protetti dal nostro nuovo guru Gianroberto Casaleggio, interpetrato dal megafono/profeta Beppe Grillo.

    • Di Sandro kensan (---.---.---.126) 9 marzo 2013 17:12
      Sandro kensan

      Hai detto tutto tu, inutile sperare che a quello che gli togli lo stipendio (statale) parli in modo obiettivo di te, al massimo spalerà una badilata di merd@ in meno. I giornalisti sono dipendenti statali al soldo dei datori di lavoro che sono per lo più i politici ma anche i poteri forti del nostro Sistema.

      Per questo il Fatto quotidiano che non riceve soldi dallo Stato è l’unico che fa articoli a favore di grillo (non tutti). I soldi fanno girare il mondo.

  • Di paolo (---.---.---.232) 9 marzo 2013 16:56

    "Meraviglioso modo .... voce unica del padrone ...decrescita felice ... guidati e protetti ........nuovo guru ....megafono/ profeta ".

    Tutto chiaro ,c’è gente che si fa sodomizzare per molto meno , è il nuovo guru che suscita la mia curiosità ,perché ne avevi già uno ? puoi dirci chi era?

  • Di Sandro kensan (---.---.---.126) 9 marzo 2013 17:15
    Sandro kensan

    Interessante che il numero di voti positivi verso questo articolo è circa il 30% che è il numero di voti del M5S. Inutile dire che PD+ e - L corrispondono ai voti negativi.

  • Di (---.---.---.161) 9 marzo 2013 18:20

    perchè non intervenite criticando i singoli punti del programma del M5S? Perchè non è

    proponete cose più interessanti? più fattibili? 
    In questi giorni c’è uno spreco di parole, di offese al M5S e a Grillo, è una campagna vergognosa del PD che mentre non si vergogna del MPS e di Penati (per salvare il quale ha approvato una legge anticorruzione che riduce i tempi di prescrizione), cerca di insinuare dubbi su Grillo tramite l’Espresso, senza tener conto che non ci sono denari pubblici in ballo, mentre loro col pubblico denaro fanno strame.
    Perchè invece non spiegate al volgo gli 8 punti della proposta Bersani? e magari li confrontate con i 20 punti di Grillo?
    E’ chiaro che il PD ha un apparato potente, gli intellettuali d’area sono impegnati a sostenere la linea Bersani, ma non venite a fare la morale, la responsabilità della situazione in cui ci troviamo è di chi ha governato finora o non ha fatto opposizione, non del M5S e da questi non si deve PRETENDERE la fiducia.
    maria 
    • Di (---.---.---.93) 9 marzo 2013 19:42

      Nei venti punti di Grillo, nuovo vademecum del m5s, non compare la madre di tutte le schifezze: la modifica di quella legge elettorale che viene chiamata ’porcata’ dal nome datagli dal suo stesso proponente. Perché non c’è niente su questo ?

      Nei venti punti di Grillo c’è l’abolizione del finanziamento pubblico della stampa. Il risultato è banale: solo i miliardari come Berlusconi (e Grillo ?) potranno avere giornali al loro servizio.

      Nei venti punti di Grillo c’è l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Può funzionare un forte movimento d’opinione (per un po’). Oppure il partito di qualche miliardario (vedi sopra).

      Nei venti punti di Grillo c’è il Referendum sulla permanenza nell’euro, che non è argomento ammissibile. Prima devi modificare la Costituzione. Come si pensa di fare dal momento che ci vuole una maggioranza ’qualificata’ ?

      Nei venti punti di Grillo c’è l’abolizione di Equitalia. Che è un (esoso) ente riscossore. Ma la riscossione dovrà farla qualcun altro. Quindi che cosa cambia ? Se si tratta di ’tagliare le unghie’ a Equitalia si parla di ’modifica’ non di abolizione e ’modificare Equitalia’ è già stato proposto da altri.

      Nei venti punti di Grillo non c’è alcun cenno alla rigidità del DURC che, per cifre anche minime, rende impossibile a cooperative, ong, piccoli artigiani e commercianti di lavorare con l’amministrazione pubblica finendo sul lastrico. Perché non c’è niente ?

      Nei venti punti di Grillo non c’è alcun cenno ai ’contributi silenti’, cioè a quei versamenti effettuati nelle casse dell’INPS per pagarsi la propria pensione che però - se uno non raggiunge il minimo versato - vengono incamerati (cioè rubati) dall’INPS. Perché non c’è niente ?

      Nei venti punti di Grillo ci sono molte proposte interessanti: a partire dal reddito di cittadinanza, all’abolizione delle province, dalle misure per il rilancio dell’economia al ripristino dei fondi tagliati a scuola e sanità; dall’abolizione dell’IMU all’accesso alla rete gratuito. Ma non c’è mai, nemmeno per sbaglio, un’indicazione di copertura delle spese.

      Poi ci sono anche proposte immediatamente condivisibili, come la legge sul conflitto di interesse o la non pignorabilità della prima casa.

      Insomma, c’è roba buona, roba mediocre e cazzate varie. Esattamente come nei programmi di altri partiti. Tutta qua la novità ?

      FDP

    • Di paolo (---.---.---.232) 9 marzo 2013 23:09

      Anche la non pignorabilità della prima casa è demagogia pura . A meno che prima non si istituisca un fondo prestiti fiduciario statale ,perché senza nessuna garanzia le banche non ti danno un cent . Poi sarei curioso di sapere con quali criteri viene erogato il credito ,sai che festa !

  • Di (---.---.---.75) 9 marzo 2013 19:06

    Grillofugo >

    La morsa della recessione già strozzava il paese quando l’austerità di Monti ha spento anche la speranza. Così è scattata l’ascesa del M5S.
    Era facile intercettare la frustrazione di gente ridotta in mutande e spargere benzina sulla rabbia che montava. Ancor più facile professare onestà additando le “nefandezze” di una certa classe dirigente.

    Adesso Grillo “profetizza” che l’estate vedrà la fine dei vecchi partiti e che entro un anno il “sistema paese” arriverà al collasso. E poi? Spera che, con la tensione sociale, crescano ancora i consensi fino ad occupare il 100% del Parlamento.
    Intanto se ne sta al balcone a “sparare” battute e slogan ad effetto e, se serve, a gridare al complotto.

    In realtà sta solo prendendo tempo.
    Tempo per “rodare” il suo manipolo di parlamentari, ma, soprattutto, per cercare di stillare dalla sua lunga lista di “fascinose” proposte un realistico programma di governo che non prefiguri (come ora) un disavanzo da 70 miliardi l’anno.
    Di più.
    Da vero “mattatore” Grillo promette una “rivoluzione di civiltà”.
    Risibile è “sfidare” i partiti a rinunciare a quei rimborsi elettorali che il suo M5S non può incassare non avendogli dato uno Statuto.
    Così come proporre un referendum abrogativo sull’Euro ignorando l’art.75 (trattati) della Costituzione o cambiare l’art.67 (mandato) rischiando di tornare a lotte e faide da età dei Comuni.

    E’ una questione di ruoli e di valori.
    Il topo non sfida mai il gatto solo per dimostrare di essere il più furbo.
    Nella storia non c’è traccia di giullare, comico, istrione, attore o autore di satira politica che, per quanto capace e famoso, abbia mai pensato di porsi alla testa di un movimento di riscossa popolare.
    Si può biasimare un “politico” e dargli del “comico” (o di peggio), ma non ha senso dire l’inverso.
    Il valore di un “politico” si misura dalla sua capacità di dettare obiettivi “realizzabili” e di risolvere realmente i problemi.
    Solo coerenza e responsabilità possono dare la direzione per un Ritorno alla metà

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