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#freetheartic30:continua la lotta degli attivisti di Greenpeace detenuti in Russia

Era il 18 settembre scorso, l'equipaggio dell'Arctic Sunrise stava protestando pacificamente contro le trivellazioni della compagnia petrolifera Gazprom, con l’obiettivo di bloccare i tentativi di estrazione petrolifera, e i rischi ambientali derivanti da un possibile incidente, nei ghiacci dell'Artico.

Come spesso accade durante le campagne di protesta di Greenpeace, due attivisti hanno tentato di scalare la piattaforma per appendere uno striscione, ma sono stati fermati dalla guardia costiera russa che, successivamente, ha abbordato illegalmente la nave Arctic Sunrise in acque internazionali, arrestando l’equipaggio di 28 persone, tra cui c’è anche l'italiano Cristian d'Alessandro.

Le 30 persone arrestate a Murmansk sono state poi trasferite nelle carceri di San Pietroburgo. Intanto le richieste al Presidente Putin di riconsiderare le accuse di pirateria mosse nei confronti degli Arctic 30 si sono moltiplicate. Il primo ministro tedesco Angela Merkel lo ha chiamato personalmente, mentre 11 Nobel per la Pace gli hanno rivolto un appello e anche l’ex Beatles Paul McCartney ha invitato il presidente russo a ritrattare le sue posizioni in merito.

Gli Arctic30 sono sostenuti energicamente dalle numerose proteste che agitano il mondo intero. Qualche giorno fa a Varsavia in occasione della 19° Conferenza sui cambiamenti climatici, alcuni attivisti hanno sfilato con in mano cartelloni raffiguranti i volti dei 30 detenuti.

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In Italia i genitori di Christian tentano di mantenere viva l’attenzione sulla detenzione ingiusta del figlio: “Siamo riusciti a parlare al telefono con Cristian solo una volta", ha detto Aristide D'Alessandro, "ci hanno assicurato che si sta facendo tutto il possibile, ma le attività sono coperte da stretto riserbo". La madre di Cristian, Raffaella Ruggiero, ha poi parlato delle precarie condizioni di salute del figlio: "Quello che ci preoccupa sono le condizioni in cui è detenuto nostro figlio, che ha già perso molti chili".

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La custodia preventiva degli attivisti scade il 24 novembre, ma potrebbe essere estesa entro il 17 novembre. Greenpeace Italia intanto invita chiaramente ad una mobilitazione da parte di tutti: “Abbiamo inviato più di 2 milioni di lettere da tutto il mondo: più siamo, più possiamo fare pressione. Anche personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo hanno preso posizione in solidarietà degli Arctic30. Sono accusati di pirateria e vandalismo, reati per i quali in Russia si rischiano rispettivamente 15 e 7 anni di carcere. Sono accuse ingiuste e spropositate: gli Arctic30 hanno manifestato in modo pacifico nell'interesse di noi tutti.

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