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Commento di Persio Flacco

su 25 aprile, Comunità ebraica romana contro l'ANPI | Penose menzogne "per la difesa di Israele"


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Persio Flacco 24 aprile 2017 11:47

Caro nonno Franco, di genocidio vero e proprio non si può parlare: non ci sono sistematiche uccisioni di massa, l’eliminazione fisica degli arabi palestinesi non è praticata con l’obiettivo di far scomparire quel gruppo umano che, anzi, aumenta la sua consistenza demografica.

Vi è piuttosto il tentativo di spezzare psicologicamente la resistenza degli arabi palestinesi, di cancellare la loro identità culturale, di indurli ad abbandonare il territorio emigrando definitivamente nei Paesi circostanti rendendogli la vita impossibile attraverso metodiche angheria, umiliazioni, espropriazioni, rifiuto della loro presenza, dei loro diritti, della loro storia. Si tratta di qualcosa di molto più raffinato, quindi. E del resto nessuno al mondo, ad iniziare dalla grande maggioranza degli stessi ebrei israeliani, potrebbe tollerare un vero e proprio sterminio.
Si tratta invece di una strategia di lungo periodo decisa dalla cupola sionista molti anni fa e che ha diversi obiettivi. Il primo, come dicevo, è indurre gli arabi ad abbandonare ogni speranza di poter resistere, ad andarsene "spontaneamente" o a rassegnarsi a diventare invisibili.
Il secondo, altrettanto importante e tragico, è insegnare agli ebrei (non solo a quelli israeliani) ad essere un popolo di dominatori piuttosto che un popolo di giusti. La vittima designata in questo caso è l’ebraismo, come corrente culturale profonda e complessa, e il giudaismo come religione universalistica. Il primo da sostituire con la ennesima versione del più classico dei nazionalismi; il secondo con la interpretazione particolaristica e integralista della Torah nella quale l’eccezionalismo del popolo di Israele, la sua esclusiva alleanza con d.o, diventi il carattere dominante e finalistico.
E’ una strategia folle, come sono folli solitamente tutte le strategie di questo genere, che rischia seriamente di mettere in pericolo l’esistenza stessa di Israele e di provocare nuove ondate di odio antisemita in tutto il mondo.
In questo senso vittime sono gli arabi palestinesi, ma anche gli ebrei.
Purtroppo, a quanto pare, nemmeno le persone più intelligenti e buone riescono a scorgere questo disegno.

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