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Commento di Karim METREF

su Riflessioni sulla democrazia – Democrazia e ingiustizia I°


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Karim METREF Karim METREF 20 aprile 2009 14:01

Caro Rocco,
Credo sia difficile giudicare un discorso così ampio come il tuo o il mio come tutto sbagliato o tutto giusto. Così come è difficile classificare dei sistemi interi (siano anche quelli tribali) come del tutto sbagliati o del tutto giusti.
Ogni cosa in questo mondo ha il suo lato positivo e il suo lato negativo. Così come se vogliamo discutere in modo produttivo non dobbiamo (a mio modesto avviso) cadere nelle modalità e nel linguaggio stra-usati nelle polemiche tra politici di professione. Che servono, secondo me, più a scaldare l’ambiente e a dividere il pubblico in tifoserie opposte che a incoraggiare riflessione e scambio di idee. Parlo di definizioni/giudizi come “retorica”, “vittimismo”, “buonismo”, “terzomondismo”...

Il mio intervento non è per accusare chiunque di qualsiasi cosa. Io non leggo la vita cercando “le colpe”, ma cercando di capire i sistemi e le responsabilità, degli uni e degli altri.

Un sistema è quello che è e produce (a poche differenze) gli stessi risultati a prescindere dal dove e da chi è applicato (più o meno bene).

Nel mondo ci sono stati sempre sistemi espansionisti e sistemi che cercavano di vivere senza troppo pretendere dall’ambente e dalla gente. Dire che se un impero ha invaso un popolo inerme (che avrà pure le sue ingiustizie interne, le sue superstizioni...) è perché è colpa di questo ultimo che non ha voluto svilupparsi... è come dire che noi siamo delle bestie e che chi non mangia gli altri si fa mangiare. Questa è la logica imperiale da sempre. È la logica delle così dette “civiltà” (maya, azteca, cinese, romana, musulmana... non importa il nome né l’epoca) contro i così detti “barbari”: "Noi invadiamo loro perché loro non si sviluppano, perché non tengono la verità, perché devono imparare... "
Io credo sia sbagliato questo. Credo che l’umanità ha sperimentato in vari momenti e in vari luoghi forme di organizzazione non espansionista (ai danni della natura e dei popoli viccini) e non aggressiva (nel senso distruttivo del termine). E oso sperare che si possa fare ricerca in quella direzione, invece di accettare la logica del più forte.


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