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Commento di

su Essere o non essere (charlie)


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27 gennaio 2015 09:10

Devo essermi espresso male: non sono favorevole alla censura.

Noto però che i reali nemici della libertà di espressione siano quelli che ne abusano, piegandola a fini diversi dalla semplice manifestazione del proprio pensiero. Sono i reali nemici della libertà di espressione perché spessa la piegano ad interessi privati e cercano il sensazionalismo, in aperto conflitto con diritti altrui che vengono sistematicamente calpestati. Questo alla lunga genera reazioni, è assolutamente preventivabile.

Al di là della questione religiosa, potrei fare diversi esempi in cui si è *usata* la libertà di espressione come un’arma, invece di un mezzo. Basta analizzare come la società attuale sia orientata dai media per rendersi conto che chi ha libero accesso ai mezzi di comunicazione può creare consenso e distruggere gli avversari, spesso nascondendosi proprio dietro questa fantomatica libertà d’espressione o servizi "simpatici". Potrei farle diecimila esempi, ma credo che basti sottolineare come l’argomento ad hominem sia ampiamente usato per screditare le critiche ai potenti nel nostro paese. La satira di cui parla lei è quella sana, quella intrinsecamente contro il potere, che lo sbeffeggia. Non credo che la satira attualmente in voga sia definibile tale, spesso fa l’occhietto al potente di turno e sbeffeggia i nemici, è fondamentalmente ininfluente.

Vorrei inoltre farle notare che non auspico la censura ma noto semplicemente un dato di fatto: in Italia la libertà di espressione non è infinita ma limitata da alcuni articoli del codice penale che riguardano la tutela dell’onorabilità altrui, garantiscono alcune sensibilità come nel caso del sentimento religioso, vietano l’apologia di determinati delitti. Pertanto trovo a dir poco paradossale che l’italiano medio si senta Charlie Hebdo, perché molte delle loro vignette in Italia sarebbero illegali. Glielo dico da ateo, che non ha quindi alcun interesse di parte in questo commento. Però da ateo non capisco perché si debba per forza offendere la sensibilità altrui per vendere qualche copia di giornale, non è il mondo che mi piace.


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