• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di

su Essere o non essere (charlie)


Vedi tutti i commenti di questo articolo

26 gennaio 2015 01:32

Direi che per tornare al discorso libertà di espressione si/no basterebbe ricordare che i diritti iniziano e finiscono dove iniziano e finiscono quelli altrui e che la libertà di espressione non è solo un diritto ma anche una responsabilità: come tale va usata con oculatezza per non abusarne, perché può ledere diritti altrui e perché ciò può condurre a conseguenti richieste di censura. La libertà di espressione va usata con oculatezza proprio per tutelarla, chi la ama dovrebbe darsi una regolata proprio per non rischiare di vedersela ridurre.

Ovvio che se non mi piace un giornale sono libero di non comprarlo, ma se quel giornale pubblica qualcosa che mi diffama io posso anche non acquistarlo ma intanto lo compra il resto del mondo: ne risulto diffamato. Se non lo leggo l’unica cosa che ottengo è che sono il solo a non saperlo.

Analogo se quanto pubblicato lede un mio diritto garantito (ad esempio in Italia esiste ancora il vilipendio contro la divinità e la tutela del sentimento religioso).

Insomma, la questione mi sembra un po’ tirata per la giacchetta: per essere a favore della libertà di espressione bisogna per forza essere Charlie e se non si è Charlie allora si è pro censura?

La libertà di espressione non è anche dissociarsi sia da Charlie Hebdo che da chi fa stragi o bisogna per forza schierarsi per uno dei due?

Specie se poi qualcuno, come è avvenuto in Francia, fa satira non gradita e viene arrestato?  Vuol dire che ci sono sensibilità giuste e sensibilità sbagliate, da tacitare a tutti i costi. C’è chi usa un mitra, chi le manette.

Non è questione di libertà di espressione e censura, ma di conflitti tra diritti. Parlare di censura è semplicistico, fa sembrare la pretesa di tutela come una specie di abuso, un’odiosa pretesa mentre è il riconoscimento di un diritto codificato. In Italia alcune delle vignette pubblicate da quel giornale sarebbero illegali e c’è gente che è stata allontanata dai media nazionali per molto meno. E noi saremmo Charlie Hebdo?


Vedi la discussione






Palmares