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Commento di Persio Flacco

su L'Isis verso la conquista del Mondo Islamico. Chi c'è dietro?


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Persio Flacco 23 agosto 2014 15:54

<< C’è uno scompenso psichico nel sostenere senza la minima argomentazione credibile le cose scritte. Come anche quello che la "Grande Israele" possa avere le dimensioni indicate nell’articolo.>>

Occorre premettere che intorno al progetto di ricostituire la Grande Israele biblica c’è grande riservatezza.

E’ ovvio, infatti, che dichiarare pubblicamente di perseguire questo progetto sarebbe radicalmente contraddittorio rispetto alla dichiarata volontà di pervenire alla pace con i palestinesi sulla base della soluzione dei due Stati per due popoli.

Va detto, perché è un dato di fatto, che le trattative sulla base di questa soluzione in mezzo secolo di colloqui, tra alti e bassi, finora ha solo prodotto un aumento costante della colonizzazione ebraica dei Territori Occupati e un costante restringimento degli spazi fisici a disposizione dell’ormai improbabile futuro Stato palestinese.

Una menzogna lunga almeno mezzo secolo, dunque, per nascondere un fine inconfessabile. Salvo per tre personaggi della politica israeliana.

Ma, nonostante la comprensibile riservatezza, il sogno della "Grande Israele" esiste ed è presente come fine ultimo ai massimi livelli del sionismo contemporaneo.

Ehud Olmert, primo ministro israeliano dal 2006 al 2009, è stato il politico più estroverso sull’argomento:

"porterò sempre nel cuore il sogno della Grande Israele, tuttavia i desideri non costituiscono un programma politico. Con gli occhi pieni di lacrime, dobbiamo lasciare quegli insediamenti dispersi nei territori che mettono in pericolo una maggioranza ebraica nel nostro Stato. Conserveremo le aree principali". [Ehud Olmert - maggio 2006 - Knesset]
http://www.corriere.it/Primo_Piano/...

E’ interessante ricordare che l’estroverso Olmert si lasciò "sfuggire" anche la conferma del segreto di pulcinella: che Israele è in possesso di armi atomiche.
Un segreto di Pulcinella, certo, ma pervicacemente negato per decenni: Vanunu lo sa bene. 
E questo rivela che su certi argomenti può essere emanata una ferrea e generalizzata consegna del silenzio, anche contro l’evidenza.

Ho citato Olmert perché è forse l’unico rappresentante di alto livello del sionismo attuale ad aver parlato fuori dai denti di qualcosa che, comunque, più che dalle dichiarazioni è confermato dai comportamenti e dai fatti.
Olmert non ha avuto fortuna: è stato sbalzato dalla carica da un provvidenziale scandalo venuto da oltreoceano. Sharon, prima di lui, è stato colpito da un provvidenziale ictus proprio mentre si accingeva ad organizzare il ritiro delle colonie dalla WB. E prima ancora il provvidenziale gesto omicida di un estremista ebreo mise fuori causa Rabin e l’attuazione del ritiro a cui stava lavorando.

Quanto all’estensione territoriale della Grande Israele è tuttora materia di discussione tra teologi.
Può avere qualche indicazione qui:
http://www.ahavat-israel.com/eretz/...

Va aggiunto però che il progetto di tipo "Sangue e Suolo" che è la Grande Israele non è affatto di massa, è invece una realtà di elite: una cosa da Savi di Sion o, meglio: da nuovi zeloti.

La grande maggioranza degli ebrei israeliani, infatti, è sempre stata orientata ad accettare il ritiro dai Territori Occupati e la soluzione a due Stati in cambio della pace.

Tralasciando il grande seguito che ebbe Rabin, basti ricordare che quando Ariel Sharon volle liberarsi dai lacci del Likud per dare attuazione al ritiro e fondò Kadima, nonostante fosse già fuori causa, colpito dal citato provvidenziale ictus, il suo partito divenne il primo partito israeliano.

Dovrebbe informarsi meglio prima di emanare le sue fatawa.


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