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 Home page > Tribuna Libera > L’Isis verso la conquista del Mondo Islamico. Chi c’è dietro?

L’Isis verso la conquista del Mondo Islamico. Chi c’è dietro?

ISIS-tank

In questi giorni sono sotto gli occhi di tutti gli orrori e le barbarie causate dallo Stato Islamico contro le minoranze degli Yazidi e dei Curdi. Il presidente Obama ha autorizzato recentemente dei raid contro i guerriglieri islamici ma a quanto pare senza alcun risultato considerevole. Ora questi si apprestano ad assaltare Baghdad, la capitale dell’Iraq e si avvicinano sempre più ad Erbil, importante città del Kurdistan iracheno; in molti temono enormi massacri. Inoltre l’ISIS attualmente controlla la frontiera con Libano e Giordania e nei giorni scorsi sono già stati i primi scontri con l’esercito libanese e questo, assieme alla blanda azione occidentale, mi ha fatto venire alcuni dubbi.

Ad esempio, come mai l’Occidente non ha esitato a bombardare pesantemente Gheddafi appena questo ha attaccato il suo popolo oppure non ha esitato ad attaccare Saddam Hussein solo sulla presunzione che questo avesse armi chimiche ed invece adesso, con delle milizie terroriste che stanno attaccando lo stato iracheno legittimo, causando massacri e dolore, nessuno muove seriamente un dito? Inoltre un altro dubbio mi è venuto quando ho letto che l’ISIS ha iniziato ad attaccare il Libano proprio quando Israele è in guerra con Gaza e rischia un attacco dal nord da parte dei libanesi, quasi sembra che l’ISIS paradossalmente stia andando in soccorso a Israele in questo caso. Ma detto questo, senza fare dello sterile complottismo, è abbastanza chiaro che l’ISIS non possa essere nato dal nulla senza un forte appoggio politico e finanziario altrimenti sarebbe stato già spazzato via. Ora, noi non sappiamo chi c’è dietro l’ISIS e dire di saperlo senza alcuna prova sarebbe solo fare del complottismo, però possiamo riflettere su chi potrebbe trarne dei vantaggi e quindi ipotizzare la sua mano dietro lo Stato Islamico e il nuovo Califfo. Personalmente mi sono venute in mente tre entità statali che potrebbero trarre vantaggio dalla barbara espansione del Califfato:

1) Qatar: recentemente gli Emirati Arabi, il Bahrain e l’Arabia Saudita hanno ritirato i propri ambasciatori dal Qatar perché questo ha infranto la clausola di non ingerenza negli affari interni dei paesi arabi, finanziando la Fratellanza Musulmana, Hamas, i jihadisti dell’ISIS e le milizie islamiche in Libia. Quindi abbiamo già il primo sospettato, un paese arabo ricchissimo direttamente finanziatore dell’estremismo islamico. Stando alle dichiarazioni dei jihadisti, i prossimi obiettivi dell’ISIS sono Giordania ed Arabia Saudita; possiamo quindi ipotizzare che il piccolo emirato si voglia sbarazzare degli ingombranti vicini per ricreare un vero e forte califfato, dove la guida potrebbe essere in seguito presa proprio dallo stesso Qatar. Quest’ultimo ha inoltre giocato un’ottima partita anche sul lato mediatico avendo costruito il più grosso network di informazione del mondo islamico, cioè Al-Jaazera.

2) Israele: i complottisti accusano Israele di ogni cosa, noi lo mettiamo tra i sospettati, non per partito preso ma cercando di analizzare gli obiettivi di Israele. Oggi al governo di Israele ci sono i partiti più estremisti e nazionalisti e il sogno di questi movimenti è ricostruire la Grande Israele biblica, uno stato che andrebbe dal Sinai egiziano, passando per la Giordania, il nord dell’Arabia Saudita, il Libano, parte dell’Iraq e della Siria. Caso strano, l’Egitto è nel caos, Iraq e Siria sono sotto la conquista dei jihadisti islamici, Giordania, Libano e Arabia Saudita sono nel loro mirino. Quindi, mettetevi nei panni di Israele, se il vostro sogno è rifare la Grande Israele, potreste rifarla direttamente attaccando questi paesi? Chiaro che no, verreste condannati e isolati dalla comunità internazionale e attaccati dagli altri paesi islamici, quindi perché non finanziare proprio una formazione estremista islamica e farla combattere al posto vostro? Una volta che questi barbari avranno conquistato tutti questi paesi e magari dopo averli fatti infiltrare tra le file di Hamas e in Egitto, basterà far lanciare su Israele qualche attacco e Israele avrebbe il sostegno e l’approvazione dell’opinione pubblica mondiale nel far la guerra ai sanguinosi macellai dello Stato Islamico e potrebbe tranquillamente spazzarli via e occupare il territorio della Grande Israele. Ovviamente questa è solo un’ipotesi e ci vorranno anni per capire se è vera oppure no, ma è necessario monitorarla.

3) Stati Uniti: tutte le persone che si informano su internet sicuramente sanno che ci sia l’accusa da parte di certi ambienti della controinformazione nei confronti degli Stati Uniti, che avrebbero in realtà favorito gli attentati dell’11 settembre per aver la scusa a iniziare nuove guerre. Noi non sappiamo se questo sia vero oppure no, ma non escludiamo a priori nessuna possibilità. Ma tornando ad oggi, perché l’espansione dell’ISIS servirebbe agli USA? A nostro avviso, il motivo principale potrebbe essere il petrolio ma non per possederlo ma proprio per bloccarne gran parte della produzione. L’Iraq è già un gran produttore di greggio e le recenti guerre hanno praticamente dimezzato la sua capacità estrattiva. Se Arabia Saudita, Iran ed Emirati verranno poi attaccati dall’ISIS, ci potrebbe essere proprio uno shock energetico, gli USA sono già autosufficienti e potrebbero vendere il proprio petrolio in Europa, azzoppando i principali avversari.

Chi veramente sia il principale sostenitore dell’ISIS noi non possiamo saperlo ma alla luce di queste considerazioni possiamo monitorare gli avvenimenti futuri per capire i veri scopi dei finanziatori di questi terroristi. Non è da escludere che questi tre stati siano tutti sostenitori dell’ISIS, dato che i loro scopi possono anche coincidere, una Grande Israele circondata da un grande Califfato che favorisce il greggio americano e ostacola se non proprio combatte Russia e Cina. Un ricchissimo e forte Califfato Islamico potrebbe far la guerra a Russia e Cina al posto degli Stati Uniti (ricordiamoci che i russi hanno già in casa i ceceni e i cinesi hanno gli uiguri) e perché no, anche l’Europa amica-nemica degli USA potrebbe essere un bersaglio

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.100) 12 agosto 2014 15:07

    E’ chiaro che l’ISIS sia il solito false flag stile torri gemelle e stile mossad, anzi è addirittura banale che lo sia

  • Di (---.---.---.49) 12 agosto 2014 21:05

    Il ragionamento fila perfettamente: ottimo articolo.

    Se anche queste rivelazioni fossero false:

    http://www.globalresearch.ca/isis-l...
    http://www.infowars.com/nsa-doc-rev...

    sarebbe comunque palese che ormai da tre anni Turchia e Giordania stanno facendo transitare in Siria combattenti jihadisti di ogni genere, ed è palese che questo è avvenuto e sta avvenendo per agevolare una finalità pubblicamente indicata dall’amministrazione americana: il cambio di regime in Siria.

    Anche un’altra cosa è evidente: la dissoluzione di Libia, Siria, Iraq, non giova agli USA, i quali anzi avrebbero interesse ad una stabilizzazione dell’area che agevolerebbe il loro ridispiegamento verso il quadrante Asia/Pacifico a contenere l’espansione cinese.

    Ma, come è noto, la politica estera statunitense è fortemente influenzata dalla Lobby Sionista, come lo è la politica estera britannica e quella francese. E alla Lobby Sionista interessa agevolare esattamente il progetto che tu hai indicato: la Grande Israele. Che comprende il Libano, parte della Siria, dell’Iraq, dell’Egitto. Siria e Iraq sono a portata di mano: se l’ISIS dilaga (e a parte qualche bombardatina gli USA sembra non abbiano affatto intenzione di contenerlo), ad Israele basterà qualche provocazione ai confini per prendersi i pezzi che gli occorrono dai due paesi.

    Quanto al Libano: se crollasse la Siria crollerebbe a ruota in breve tempo, con effetti che è facile immaginare ed opportunità per Israele che non è difficile prevedere.

    Per l’Egitto ci vorrà un po’ più di tempo, ma per i sionisti il tempo non è un problema.

    Naturalmente queste considerazioni non trovano spazio nel circuito massmediatico, e non perché i giornalisti siano stupidi e non le abbiano presenti.

  • Di (---.---.---.181) 13 agosto 2014 09:56

    avanza il califfato islamico (troppo duro perfino per al Qaeda) e la Lobby Sionista (notare le maiuscole) sarebbe il burattinaio.... ma fare una visitina da uno strizzacervelli, no ?

    • Di Persio Flacco (---.---.---.49) 13 agosto 2014 21:11

      Sembra una cosa da pazzi, vero? Eppure vi sono una quantità di elementi che rendono questa ipotesi la più fondata tra quante se ne possono fare su ciò che avviene, e non da oggi, in Medio Oriente.

      Ma in effetti lei ha ragione: c’è della pazzia in chi persegue il progetto della Grande Israele, e anche in chi sostiene quelli che lo perseguono c’è della pazzia.

    • Di (---.---.---.195) 13 agosto 2014 22:41

      concordo, una visitina fattela

    • Di (---.---.---.181) 15 agosto 2014 09:34

      Sembra ? No, direi di togliere ogni dubbio. C’è uno scompenso psichico nel sostenere senza la minima argomentazione credibile le cose scritte. Come anche quello che la "Grande Israele" possa avere le dimensioni indicate nell’articolo.

    • Di Persio Flacco (---.---.---.187) 23 agosto 2014 15:54

      << C’è uno scompenso psichico nel sostenere senza la minima argomentazione credibile le cose scritte. Come anche quello che la "Grande Israele" possa avere le dimensioni indicate nell’articolo.>>

      Occorre premettere che intorno al progetto di ricostituire la Grande Israele biblica c’è grande riservatezza.

      E’ ovvio, infatti, che dichiarare pubblicamente di perseguire questo progetto sarebbe radicalmente contraddittorio rispetto alla dichiarata volontà di pervenire alla pace con i palestinesi sulla base della soluzione dei due Stati per due popoli.

      Va detto, perché è un dato di fatto, che le trattative sulla base di questa soluzione in mezzo secolo di colloqui, tra alti e bassi, finora ha solo prodotto un aumento costante della colonizzazione ebraica dei Territori Occupati e un costante restringimento degli spazi fisici a disposizione dell’ormai improbabile futuro Stato palestinese.

      Una menzogna lunga almeno mezzo secolo, dunque, per nascondere un fine inconfessabile. Salvo per tre personaggi della politica israeliana.

      Ma, nonostante la comprensibile riservatezza, il sogno della "Grande Israele" esiste ed è presente come fine ultimo ai massimi livelli del sionismo contemporaneo.

      Ehud Olmert, primo ministro israeliano dal 2006 al 2009, è stato il politico più estroverso sull’argomento:

      "porterò sempre nel cuore il sogno della Grande Israele, tuttavia i desideri non costituiscono un programma politico. Con gli occhi pieni di lacrime, dobbiamo lasciare quegli insediamenti dispersi nei territori che mettono in pericolo una maggioranza ebraica nel nostro Stato. Conserveremo le aree principali". [Ehud Olmert - maggio 2006 - Knesset]
      http://www.corriere.it/Primo_Piano/...

      E’ interessante ricordare che l’estroverso Olmert si lasciò "sfuggire" anche la conferma del segreto di pulcinella: che Israele è in possesso di armi atomiche.
      Un segreto di Pulcinella, certo, ma pervicacemente negato per decenni: Vanunu lo sa bene. 
      E questo rivela che su certi argomenti può essere emanata una ferrea e generalizzata consegna del silenzio, anche contro l’evidenza.

      Ho citato Olmert perché è forse l’unico rappresentante di alto livello del sionismo attuale ad aver parlato fuori dai denti di qualcosa che, comunque, più che dalle dichiarazioni è confermato dai comportamenti e dai fatti.
      Olmert non ha avuto fortuna: è stato sbalzato dalla carica da un provvidenziale scandalo venuto da oltreoceano. Sharon, prima di lui, è stato colpito da un provvidenziale ictus proprio mentre si accingeva ad organizzare il ritiro delle colonie dalla WB. E prima ancora il provvidenziale gesto omicida di un estremista ebreo mise fuori causa Rabin e l’attuazione del ritiro a cui stava lavorando.

      Quanto all’estensione territoriale della Grande Israele è tuttora materia di discussione tra teologi.
      Può avere qualche indicazione qui:
      http://www.ahavat-israel.com/eretz/...

      Va aggiunto però che il progetto di tipo "Sangue e Suolo" che è la Grande Israele non è affatto di massa, è invece una realtà di elite: una cosa da Savi di Sion o, meglio: da nuovi zeloti.

      La grande maggioranza degli ebrei israeliani, infatti, è sempre stata orientata ad accettare il ritiro dai Territori Occupati e la soluzione a due Stati in cambio della pace.

      Tralasciando il grande seguito che ebbe Rabin, basti ricordare che quando Ariel Sharon volle liberarsi dai lacci del Likud per dare attuazione al ritiro e fondò Kadima, nonostante fosse già fuori causa, colpito dal citato provvidenziale ictus, il suo partito divenne il primo partito israeliano.

      Dovrebbe informarsi meglio prima di emanare le sue fatawa.

    • Di (---.---.---.181) 17 settembre 2014 09:40

      insomma, un progetto di élite, non condiviso dalla maggioranza dei cittadini, di cui non si parla pubblicamente, di cui non si conoscono le dimensioni né i supporti "teologici" sottostanti, che costituisce un "desiderio che non costituisce un programma politico", ma - si dice - che " è confermato dai comportamenti e dai fatti".

      In altri termini è una vaga idea, priva di connotazione netta e dichiaratamente impraticabile che però voi (articolista e commentatore) non esitate a definire sostanzialmente operativa. Cioè "in atto".... attraverso l’Isis (che, è fino a prova contraria, un movimento islamico radicale in cui si ritrovano, pare, fondamentalisti ex al Qaeda, ex militari baathisti, estremisti di origine europea eccetera - ma ovviamente ecco che si parla di al Baghdadi come di un "ebreo del Mossad" !!!).

      La Grande Israele - al più - integrerà la West Bank (ma ho molti dubbi che sia davvero nei progetti israeliani) esattamente come l’Italia ha integrato il Sud Tirolo.
      Ma le dimensioni indicate nell’articolo sono del tutto fantasiose.

  • Di Fenrir (---.---.---.226) 13 agosto 2014 10:44
    Fenrir

    Ma apri la mente per favore, nell’articolo prima cosa c’è scritto che ovviamente non si ha la sicurezza di chi sia dietro perchè nessuno di noi fa parte dei servizi segreti, seconda cosa se leggi bene l’articolo e ti informi sul fatto che l’estrema destra israeliana voglia la rinascita della Grande Israele capisci che finanziare un movimento come l’isis potrebbe servire a questo scopo, poi se tu parli per partito preso è un altro discorso è inutile conversare continua ad informarti guardando studio aperto.

    • Di (---.---.---.181) 15 agosto 2014 09:22

      "la Grande Israele biblica, uno stato che andrebbe dal Sinai egiziano, passando per la Giordania, il nord dell’Arabia Saudita, il Libano, parte dell’Iraq e della Siria".

      Per favore porta una citazione verificabile che qualcuno in Israele pensi di poter fondare (o anche solo di ambire) uno stato ebraico dalle dimensioni che indichi. Una sola.

      Prima di continuare a pensare che studio aperto sia la mia fonte di informazioni, dimostrami che la tua non è il manuale di storia di paperopoli.

    • Di (---.---.---.181) 15 agosto 2014 10:08

      Escluso Wayne Madsen ovviamente !

  • Di Fenrir (---.---.---.226) 13 agosto 2014 10:44
    Fenrir

    Concordo ottimo commento

  • Di (---.---.---.146) 14 agosto 2014 13:27

    se gli usa bloccano la produzione araba di petrolio il primo risultato sarebbe la perdita di influenza statunitense sul resto del mondo, influenza che avviene con il campio petrolio dollari.

    è incredibile leggere cose così ignoranti. gli usa hanno attaccato l’iraq soprattutto perchè voleva cambiare il petrolio con gli euro. e ora, secondo certi astuti commentatori, pensano di rinunciare al cambio dollari petrolio, casomai regalando a noi europei questo beneficio. e le fette di culo col caviale quando ce le danno? 

  • Di (---.---.---.186) 15 agosto 2014 08:24

    troppe supposizioni non corredate da fatti. Gli interventi che si accingono a fare gli USA la GB e alcuni Paesi europei ci dicono che queste supposizioni non stanno in piedi.

    • Di (---.---.---.181) 15 agosto 2014 09:16

      Concordo. La logica di questo, come di altri articoli basati sul "Grande Complotto" in cui gli arabi in genere o più ampiamente il mondo islamico sono solo piccoli burattini manovrati dal "Grande Gioco" della "Grande lobby americano-sionista" che si muove solo per perseguire lo scopo della "Grande Israele" sta in piedi esattamente come la logica del "Grande Complotto dell’11 settembre".
      Cioè zero. E poi si arrabbiano se uno gli dice che stanno farneticando.

    • Di (---.---.---.181) 15 agosto 2014 09:18

      Non è risposta a 186 ma alla critica precedente

  • Di (---.---.---.10) 17 agosto 2014 00:50

    Questo articolo è puro delirio e puzza di antisemitismo lontano 10 km. Il solito schema logoro e trito che vede gli ebrei malvagi supportati dal Grande Satana americano (come amava chiamarlo quel galantuono di Khomeini). Non avete nemmeno la capacità di cercare schemi nuovi, per quanto assurdi. Che pena.
    Tra l’altro siete totalmente ignoranti, perchè il movimento sionista per molto tempo fu supportato dalla GB, che poi si sbarazzò del problema tra Israele e palestinesi scaricandolo sull’ONU, e solo in un secondo tempo Israele ha ricercato l’appoggio degli USA.

    • Di (---.---.---.181) 17 agosto 2014 21:20

      Vero, una sorta di delirio mascherato da qualche condizionale, da qualche "ipotesi", ma la sostanza di un proclama antiisraeliano da quattro soldi. Non a caso fa riferimento a quell’altro delirio sull’11 settembre.

      Nota bene, tra GB e ONU c’è stata di mezzo anche l’URSS. Solo dopo gli USA.

  • Di (---.---.---.92) 17 agosto 2014 03:12

    Ma vi pagano per scrivere ste ............... ? 


  • Di (---.---.---.195) 16 settembre 2014 15:23

    Potrebbe essere, non ho elementi sufficienti per prendere posizione. Una cosa è certa, i grandi paesi colonialisti avevano disegnato gli stati sulla carta includendo e sottraendo le etnie che facevano bene al loro gioco. Adesso noi ne pagheremo le conseguenze , comunque vada a finire. Io ho molto timore per il futuro.

    Temo anche per l’Africa, anche lì succederà qualcosa di analogo.

  • Di (---.---.---.112) 25 settembre 2014 00:23

    L’unica cosa certa in tutte queste farneticazioni e’ l’appoggio di molti influenti personaggi della Penisola arabica ogni movimento integralista e tra questi vi sono molti principi sauditi, così come pure la casa reale qatariana. Che al tempo della Guerra, in Afghanistan gli americani appoggiarono i mujaheddin (da una part de qual e’ poi nato il movimento taleban) e’ certo, ma e’ altresì vero che non potevano all’epoca prevedere la nascita del network globale del terrore islamico.All’epoca la priorità era la lotta al regime sovietico, che minacciava laiberta’ e sopravvivenza delle democrazie Occidentali.

  • Di (---.---.---.158) 11 ottobre 2014 13:38

    Il mondo si divide fra complottasti e ingenui, a Paperopoli vivono i secondi.

    Chi c’era dietro gli attentati degli anni 70 80 e90?
    La trattativa stato mafia?
    Calvi ?
    La P2?
    Etc.
    Svegliatevi
  • Di (---.---.---.106) 13 ottobre 2014 02:40

    Banda di matti !!!! Curatevi

  • Di (---.---.---.107) 8 dicembre 2014 15:03

    Ottime riflessioni, sarà interessante monitorare gli eventi osservando possibili connessioni logiche con le tre ipotesi da te avanzate. 

    (poi ovvio che ti diano del matto, la gente è affezionata alle sue idee è non ha nessuna intenzione di mettersi a pensare a qualcosa di diverso, troppo responsabilizzante).
  • Di (---.---.---.234) 22 dicembre 2014 07:40

    Il fine ultimo e quello di creare un nuovo ordine mondiale basato sul controllo di ogni singolo paese e popolo, sotto un unica gilda di potenti signori e padroni della terra intera... e la razza umana sará schiavizzata tutta... Grande fratello signori... tempi buii

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