Il ragionamento fila perfettamente: ottimo articolo.
Se anche queste rivelazioni fossero false:
http://www.globalresearch.ca/isis-l...
http://www.infowars.com/nsa-doc-rev...
sarebbe comunque palese che ormai da tre anni Turchia e Giordania stanno facendo transitare in Siria combattenti jihadisti di ogni genere, ed è palese che questo è avvenuto e sta avvenendo per agevolare una finalità pubblicamente indicata dall’amministrazione americana: il cambio di regime in Siria.
Anche un’altra cosa è evidente: la dissoluzione di Libia, Siria, Iraq, non giova agli USA, i quali anzi avrebbero interesse ad una stabilizzazione dell’area che agevolerebbe il loro ridispiegamento verso il quadrante Asia/Pacifico a contenere l’espansione cinese.
Ma, come è noto, la politica estera statunitense è fortemente influenzata dalla Lobby Sionista, come lo è la politica estera britannica e quella francese. E alla Lobby Sionista interessa agevolare esattamente il progetto che tu hai indicato: la Grande Israele. Che comprende il Libano, parte della Siria, dell’Iraq, dell’Egitto. Siria e Iraq sono a portata di mano: se l’ISIS dilaga (e a parte qualche bombardatina gli USA sembra non abbiano affatto intenzione di contenerlo), ad Israele basterà qualche provocazione ai confini per prendersi i pezzi che gli occorrono dai due paesi.
Quanto al Libano: se crollasse la Siria crollerebbe a ruota in breve tempo, con effetti che è facile immaginare ed opportunità per Israele che non è difficile prevedere.
Per l’Egitto ci vorrà un po’ più di tempo, ma per i sionisti il tempo non è un problema.
Naturalmente queste considerazioni non trovano spazio nel circuito massmediatico, e non perché i giornalisti siano stupidi e non le abbiano presenti.