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Commento di

su L'Europa del Sacripante Grillo e la Repubblica Veneta


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3 aprile 2014 17:57

Assolutamente no, reputo che il sistema legislativo sia figlio dei tempi ma che vada modificato dal suo interno. In Italia è tecnicamente possibile farlo, dato che vige la democrazia: se la maggioranza degli italiani vuole la secessione, basta cambiare la costituzione (anche se non so se sia possibile per certe cose) e poi ci si regola di conseguenza, permettendo a chi vuole di staccarsi. 


Io non giudico le leggi come opera divina, immutibili, ma ho ben chiara la differenza tra diritti e pretese. I primi hanno un fondamento riconosciuto dalla comunità e codificato in leggi, i secondi no.

In altre parole, mentre io ho il diritto di usare il territorio del veneto al pari di uno che chi è nato, i veneti non hanno alcun diritto ad escludermi. La loro è una pretesa che lede i miei diritti, che sono riconosciuti dalla legge italiana.

Prima mi hai chiesto cosa ho fatto per meritarmi il veneto. E i veneti che hanno fatto per meritarselo? E’ solo il caso che ha fatto sì che loro siano nati lì piuttosto che altrove, e soprattutto il loro status di veneti è riconosciuto proprio da quella carta (costituzione) che riconosce l’esistenza della regione veneto e che però ne esclude la possibile secessione.

Soprattutto, il discorso del meritarsi il territorio cade immediatamente se rifletti sul fatto che se chiedessi la residenza in veneto da un punto di vista legale io sarei indistinguibile dai veneti di decima generazione, quelli autoctoni, diciamo. Avrei stessa asl, sarei iscritto alle stesse liste elettorali, identici referenti amministrativi sul territorio, iscrizione alla stessa anagrafe locale.
L’unica differenza è che se si fa un certificato storico risulta che ho vissuto per un certo periodo della mia vita altrove.

Soprattutto, nell’ipotesi di un’improbabile secessione, io sarei giuridicamente tra i veneti, quelli che volenti o nolenti si staccano dall’italia per iniziativa di alcuni, cioè farei parte di quel gruppo di persone che vuole staccarsi da persone che come me ora, cioè residenti in altre regioni.

sai qual è la differenza tra me e un veneto? non ha a che fare con il meritarsi un territorio, non c’è alcun merito nel vivere lì piuttosto che altrove. L’unica differenza sta nella mia volontà. Se preferisco risiedere abitualmente dove mi trovo ora oppure cambiare residenza, dopo di che sarei uguale a loro, in barba a tutti i tuoi discorsi di merito.

Immagina che bello se provocatoriamente tutti i calabresi, siciliani, lucani, campani e pugliesi decidessero di trasferirsi in massa in veneto, vivendoci stabilmente. Nell’arco di un paio di mesi diventerebbero tutti veneti, e nessuno dei secessionisti potrebbe impedirlo, perché il veneto non è loro. Sai che risate la secessione di un veneto in cui gli autoctoni sarebbero una minoranza esigua rispetto a dialetti e usi importati. Farebbero la secessione per gli Esposito, per i GIuffridda, per gli Spampinato, i Marino... 

Tu pensi che io consideri immutabili le leggi, ma tu consideri immutabili le popolazioni. Non c’è alcun modo perché i "veneti" possano mantenersi segregati rispetto al resto dell’italia, per il semplice motivo: la legge non glielo consente, il territorio in cui vivono è disponibile per ogni italiano voglia trasferirsi in quel luogo.

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