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Commento di

su L'Europa del Sacripante Grillo e la Repubblica Veneta


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30 marzo 2014 09:41

>> non sono io a "perorare ... la catastrofe" ...
> Ma infatti non ho scritto che perori Grillo, ma la [sua] *causa*
> Si suppone che se voti M5S ... è perché ne condividi le tesi ...

La distinzione non è fra perorare Grillo o la sua causa, che ai fini della nostra discussione è la stessa cosa. La distinzione è fra me e Grillo, dove lui dice delle cose e io non necessariamente le stesse. Quindi non mi interessa, quando lui parla di "ottimismo della catastrofe", se tu capisci una cosa o l’altra. Quello che mi interessa è che, se Grillo dice una cosa, tu non venga a zittirmi dicendo "beh, detto da uno che...", perché io e Grillo siamo due persone diverse.

A riguardo della perorazione. Dato che io non ho un partito mio, ma devo votare qualche forza politica diversa da me, è naturale che io non trovi una forza politica che risponda al 100% ai miei desideri. A qualcuno può succedere, a me non è ancora successo. Quindi io voto M5S perché è la forza che ritengo migliore in campo, ma non c’è una identità precisa fra me e il M5S.

>> "L’ottimismo della catastrofe" potrebbe essere anche inteso in senso positivo
> Io più che altro ci vedo la profezia che si autoavvera, perché la catastrofe Grillo vuole provocarla e senza dire cosa intende fare dopo.

Dovresti spiegare meglio in quale modo Grillo intenda provocare la catastrofe, perché a me non risulta.

> Il tuo bel movimento rispettoso delle regole della democrazia non rispetta neanche il concetto di democrazia rappresentativa e la libertà di mandato dei rappresentanti del popolo.

Dipende dal tipo di democrazia che hai in mente. E’ da una vita che vedo i risultati della democrazia rappresentativa in Italia. Non funziona. E’ da un anno che vedo i risultati della democrazia diretta: troppo poco per poter dire con sicurezza se funziona davvero o no, ma abbastanza per essere ottimisti o, per lo meno, non abbastanza per bollarla come eversiva. Vorrei che tu dicessi esplicitamente che sei contento di votare qualcuno che poi, per libertà di vincolo di mandato, va a fare cose diverse da quelle che ha promesso agli elettori. Perché questo è il rischio della tua democrazia rappresentativa, e in Italia i risultati si vedono benissimo.

>> (a proposito dei partiti disonesti con i quali non si può trattare)
>> Anche se io non sono Grillo, su questo punto la penso esattamente come lui.
>> E questo non è disfattismo, è realismo e giustizia.

> No, questi sono i classici due pesi e due misure, applicati da te.

Questa non la capisco.

>> 1: classe politica italiana disonesta;
> Gli ITALIANI sono corrotti, perché hanno votato quei parlamentari

L’equazione non è così semplice, anche se capisco il punto.
Non c’è mai stata una transizione netta tra classe politica corretta e corrotta. C’è stata una progressiva modificazione, a volte indotta anche da buoni propositi, o cattivi propositivi mascherati da buoni. Per esempio, la sterzata verso il maggioritario, tutt’ora in atto, è stata votata dagli italiani in buona fede, e probabilmente anche una parte dei proponenti politici era in buona fede. Grazie al premio di maggioranza abbiamo avuto in passato un governo Berlusconi con maggioranza schiacciante che ha fatto una bella serie di porcate. E’ stata un’accelerazione, perché Berlusconi ama circondarsi di arrivisti e servitori. Per fortuna, l’equazione non è semplice, e infatti neppure in questo momento la classe politica è totalmente corrotta: una parte del parlamento è composta da gente seria, ivi inclusi i grillini.
Un esempio che ti posso fare, lampante, è proprio Renzi. Prima di arrivare in alto diceva "Basta con Berlusconi". Appena ha preso i voti, si è alleato nei fatti con lui. Il punto, qui, non è che Renzi si è alleato con il "nemico": il punto è che ha ingannato i suoi elettori. Grazie molte, democrazia rappresentativa!

>> 2: con i disonesti non ci si accorda.
> Coi corrotti e disonesti non ci si accorda? Beh, neanche li si vota, no?
> Tu chi votavi in passato, topolino?

PD e altri - e non mi vergogno a scriverlo. Però, il tuo discorso, di nuovo, non è così semplice. Perché gli elettori sono costretti a scegliere fra un numero limitato di scelte (inclusa l’astensione). Io ho sempre votato per ciò che ritenevo meglio, e in questo momento per me il meglio è il M5S per via del vincolo di mandato, del massimo di due mandati e della sua etica, oltre a un programma che ritengo molto condivisibile. Comunque, caro topolone: per chi hai votato tu?

> Mah, veramente casa mia è meglio di una regione con un dialetto e strutture varie

Sì, e non gliene frega niente a nessuno. Tu come singolo, nei confronti di uno Stato, vali ben poco. Un’intera regione vale molto di più. Io credo che non riesci a cogliere il punto.

>> Se fai le bizze, una coppia di carabineri arriva e ti traduce in galera
>> Se milioni di persone fanno le bizze, si chiama "rivoluzione".

> No, cambia solo l’articolo del codice penale in esame.

Non cogli proprio il punto. Nel caso della protesta (che è un diritto umano), è scontato che si travalicano le leggi. Nel caso di una secessione o di una rivoluzione, non contano più le leggi di quel Paese, intervengono altri fattori, aiuti dall’esterno, eserciti. Il mondo è pieno di questi esempi, non lo vedi? I rivoluzionari che hanno ucciso Gheddafi stavano infrangendo la legge, secondo te? Secondo me sì... credo proprio che in Libia si potesse trovare qualche articolo di legge che dicesse che è vietato uccidere Gheddafi... ah ah ah!
Ma un esempio che ci riguarda più da vicino è la Resistenza Italiana. Non c’è dubbio che i partigiani erano fuorilegge, stando alla legislatura del tempo. Eppure quasi tutti sono convinti, adesso, che fossero loro dalla parte della ragione. Ah! Ma forse tu sei fascista?

>> Anche la Crimea sarebbe parte integrante dell’Ucraina
> Forse ti sfugge che la Crimea non è regolata dalla costituzione italiana

Lasciamo perdere...

>> Una secessione è, per definizione, lo staccarsi di una parte di territorio
> Non è una mia affermazione, c’è scritto nella costituzione

Come sopra...

>> Ti posso assicurare che fare impresa in Italia è veramente difficile.
> Quegli imprenditori non fanno PIL, lavorano solo per se stessi.

Io devo ancora trovare un impreditore o un dipendente che lavora per fare PIL. E’ leggermente più facile trovare gente che, tutto sommato, paga volentieri le tasse, posto che abbia abbastanza soldi per sé. La gente lavora per il proprio benessere, non per il PIL, e questo è scritto anche nella Costituzione. Tutto il sistema Italia serve (dovrebbe servire) a un unico scopo: dare una vita dignitosa e realizzata a tutti gli Italiani - non a fare PIL, non ad abbassare lo spread. Le tasse sono una cosa spiacevole ma necessaria, e molti lo capiscono. Fino a quando riesci a pagarle senza morire di fame. Poi, diventano un ostacolo alla tua vita e allora cerchi una soluzione. E bada che "morire di fame" è esagerato, può già essere terribile, per un imprenditore, scoprire che la ditta di famiglia non può più dare lavoro a 100 dipendenti ma solo più a 50. Può essere terribile, per chiunque, scoprire che se ieri pagava il mutuo della casa questo mese non ci riuscirà. Può essere terribile pensare che è impensabile sposarsi e mettere su casa, perché di due persone forse una trova lavoro mal pagato, l’altra no, e i soldi non bastano per mettere al mondo un figlio.
E tu mi vieni a parlare di PIL (chi te l’ha detto, Mario Monti?).

> Guarda, anche a me piacerebbe staccarmi dall’italia unilateralmente ...

Però devi deciderti. Se credi che i veneti siano evasori e sanguisughe, dovresti essere contento che vogliano sollevarti dal loro carico. Se pensi che ti facciano comodo, lotta affinché loro non si stacchino, ma pensa che in questo caso potresti essere tu la sanguisuga. In nessun caso però puoi nasconderti dietro la legge vigente, è un paravento. Prendi posizione nel merito! Di’ chiaramente se tu, come non-veneto, facendo finta che un referendum per l’indipendenza sia legale, vorresti avere il Veneto in Italia oppure no. Poi rifatti la stessa domanda mettendoti nei panni di certi veneti, che pensano di essere mal amministrati da Roma e vedono il sud come una massa di sanguisughe.

Oppure pensa che all’Italia serve solidarietà, che chi più ha più deve dare, e che tutti insieme ce lo possiamo fare. Ma devi convincere i veneti...

Ciao,

Gottardo


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