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Commento di Persio Flacco

su Negazionismo, antisemitismo e unicità della Shoah


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Persio Flacco 27 ottobre 2013 20:29

Replico solo a questo perché mi sembra importante farlo.

<< Un tempo non avrebbe creduto possibile che degli ebrei picchiassero un manifestante per il semplice fatto che gli ebrei non hanno mai picchiato un manifestante. >>

No, non è per questo. E’ per il fatto che quello era un giovane di sinistra, non un fascista, e se la memoria storica conta qualcosa non avrebbe dovuto essere considerato un nemico da quelli che stavano a guardare. E’ per il fatto che quelli che lo hanno malmenato non sono "ebrei che si difendono": da cosa si stavano difendendo, quale minaccia rappresentava quel ragazzo? Somigliano invece ad un manipolo di picchiatori fascisti, allenati ed esperti nella tecnica dello scontro fisico, usi a prendere in mezzo "nemici" isolati e picchiarli per impartire loro una lezione, non per ciò che hanno fatto ma per ciò che sono. E questo non è apparso ingiusto agli spettatori, che infatti non sono intervenuti.

<< Piuttosto – a partire dal 700 avanti cristo – così ripassiamo un po’ di storia – fino al 1948, gli ebrei le hanno solo prese. Sempre e da tutti. Non è vittimismo, è storia. Ma, contrariamente a molti altri, solo dopo millenni, solo dopo le vicende della prima metà del novecento – che in altri commenti vengono negate - la reazione si è fatta sentire.>>

Vede come l’ideologia "sionista" agisce in modo subdolo ma efficace? L’autodifesa è un diritto naturale: non ha bisogno di giustificazioni perché vi si faccia ricorso. Lei invece la giustifica con un tipico argomentare revanscista e nazionalista: citando le violenze ricevute in passato dagli ebrei.


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