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su Incendi in tutta Italia, molti dolosi, ecco chi ci guadagna


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4 ottobre 2012 08:54

"Incendi in tutta Italia, molti dolosi, ecco chi ci guadagna": Il titolo già emette una sentenza.

I Volontari sono persone comuni. Che si, forse qualche volta e in qualche eccezionale caso, si ritagliano un pezzetto di gloria nel quotidiano sventolando una bandierina rossa e verde e ostentando uniformi variopinte, ma che, in fondo, mettono a rischio la propria vita senza aspettarsi guadagni, promozioni, lettere di encomio o avanzamenti di carriera. Sono Volontari. Questo è già il loro ambito premio.
Eppure, come spesso avviene, si tende a generalizzare e a fare di pur qualche raro ed eccezionale episodio un fattore comune (vedi volontario di Capoterra), screditando, avvilendo e mortificando tutta la categoria.
Sarebbe stato forse più utile ricordare che il volontariato impegato in protezione civile raggiunge, nella nostra nazione, quota 1 milione e 500 mila unita, la cui stragrande maggioranza è composta da disoccupati o inoccupati (che non traggono alcun beneficio dall’assentarsi dal posto di lavoro e che, quindi, non percepiscono alcuna indennità). E sarebbe stato altrettanto corretto ricordare che il Paese, le Istituzioni e, soprattutto, quelle impiegate nella lotta agli incendi boschivi, molto si giovano del supporto di questo mondo.
Il problema degli incendi, malgrado gli sforzi profusi dal legislatore introducendo una nuova e importante legge proprio nel 2000, è lungi dall’essere arginato. Tanti i responsabili e tante le responsabilità. Nell’articolo si parla frettolosamente di Corpo Forestale che non è addetto alla pulizia dei boschi, e della Protezione Civile che interviene solo a catastrofe avvenuta. Perchè, con altrettanta solerzia, non si parla della responsabilità fondamentale degli Enti regionali che avrebbero dovuto avviare serie e concrete campagne pianificatorie tese alla prevenzione e alla salvaguardia dei boschi e che, invece, dopo ben dodici anni, si sono limitate (per fortuna non tutte) a redigere sontuosi e costosi manuali, spesso illegibili ed inutilizzabili, con l’unico obiettivo di "mettersi a posto con la coscienza"?
La piaga degli incendi va combattuta facendo sistema tra tutti i soggetti coinvolti nella "guerra". Iniziare un fratricidio con il solo scopo di vedersi riconosciuta una leadership non giova a nessuno. Tanto meno ai nostri boschi.
 Non sono i Volontari quelli che possono entrare in competizione con le autorità preposte.
Il mondo del Volontariato, e in particolar modo quello impiegato e specializzato nella prevenzione e nella lotta agli incendi boschivi, è consapevole dell’importante ruolo riconosciuto alle autorità preposte. Ed è altrettanto consapevole di poter dare un concreto (e insostituibile) sostegno all’opera svolta proprio da queste.
Mi auguro che anche i responsabili di questa disgraziata estate vengano individuati e puniti secondo la legge. Siano essi operai forestali, dipendenti di aziende produttrici di elicotteri antincendio, volontari di protezione civile o, perchè no, personale del corpo forestale o intraprendenti giornalisti (per fare scoop da prima pagina). E mi auguro, altresì, che il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, da sempre impegnato nella tutela e valorizzazione del "Mondo del Volontariato", possa prendere una ferma e decisa posizione, dall’alto della sua autorevolezza, nella difesa di una categoria che ha sempre dimostrato il suo indiscutibile e riconosciuto valore.

Emilio Garau - Responsabile Coordinamento Sardegna della Associaone Nazionale PROCIV ITALIA
 


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