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 Home page > Attualità > Ambiente > Incendi in tutta Italia, molti dolosi, ecco chi ci guadagna

Incendi in tutta Italia, molti dolosi, ecco chi ci guadagna

Il pomeriggio del 6 agosto tornavo da Roma, a Carsoli ho visto svariati boschi in fiamme, un amico mi aveva già avvisato che intorno ad ora di pranzo anche il polmone di Monteluco di Roio era stato incendiato. Quando il rogo incomincia il suo percorso c’è poco da fare: in pochi minuti si perde un patrimonio faunistico e floreale per anni. Basta andare a San Giuliano quando si arriva alla Chiesa, dopo cinque anni dall’incendio, c’è una situazione desolante, sembra un paesaggio cimiteriale.

Tornando a Roio, da subito chi indaga scopre che si tratta di un incendio doloso. Ogni anno si ripresenta lo stesso problema e puntualmente, nel frattempo si è fatto poco o nulla. La prevenzione in questo campo spetta alla Regione, come sui terremoti (sic), al di là di qualche spot con manifesti, non ricordo altre iniziative. Adesso però il danno è di circa 800 mila euro. Chi li paga? I cittadini, perché in questo Paese la parola prevenzione è bandita. I vari politici di tutela ambientale ne sanno poco poiché nel 2008 il comune de L’Aquila aveva approvato un progetto anti-incendio che consisteva nello sfoltimento delle piante più grandi per dare un giusto grado di vegetazione, l’eliminazione dei rami più bassi a contatto con la superficie del suolo e il taglio definitivo delle piante bruciate dall’incendio, lasciando i tronchi, ripuliti dei rami, come barriere per eventuali erosioni. E i boschi sani? Gli aghi, le pigne secche? Boh.

Lo stato del sottobosco delle nostre pinete è di puro abbandono, abbiamo un Corpo Forestale che probabilmente non è addetto alla pulizia, così come la Protezione Civile (che interviene solo a catastrofe avvenuta), allora perché non chiedere alle varie associazioni di volontariato, quasi tutte vengono finanziate con soldi pubblici, di fare un lavoro di utilità sociale? Se queste rifiutano, invece di spendere 800mila euro a posteriori, non si potrebbero assumere stagionali per ripulire, con cadenze stabilite dai comuni interessati, le nostre pinete? Oppure c’è qualcuno che trae visibilità, interessi di fronte ad un incendio? Il piromane dell’incendio di Capoterra (Ca) era un volontario in un’associazione antincendio Sarda. I mezzi che vengono impiegati nello spegnimento, non sono dello Stato, sono privati ed ogni intervento viene pagato con soldi pubblici. Il nostro patrimonio lo dobbiamo anche preservare, non solo monetizzarlo all’occorrenza.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.52) 4 ottobre 2012 08:15

    “Incendi in tutta Italia, molti dolosi, ecco chi ci guadagna” : Il titolo già emette una sentenza.
    <?xml:namespace prefix o ns "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p></SPAN></STRONG></P>
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    P style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class=MsoNormal><SPAN style="FONT-FAMILY: 'Arial', 'sans-serif'; FONT-SIZE: 10pt">I volontari sono persone comuniChe siforse qualche volta e in qualche eccezionale casosi ritagliano un pezzetto di gloria nel quotidiano sventolando una bandierina rossa e verde e ostentando uniformi variopintema chein fondomettono a rischio la propria vita senza aspettarsi guadagnipromozionilettere d’encomio o avanzamenti di carrieraSono volontariQuesto è già il loro ambito premio.<o:p></o:p></SPAN></P>
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    P style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class=MsoNormal><SPAN style="FONT-FAMILY: 'Arial', 'sans-serif'; FONT-SIZE: 10pt">Eppurecome spesso avvienesi tende a generalizzare e a fare di pur qualche raro e eccezionale episodio un fattore comune (vedi volontario di Capoterra). Screditandoavvilendo e mortificando tutta la categoria.<o:p></o:p></SPAN></P>
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    P style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class=MsoNormal><SPAN style="FONT-FAMILY: 'Arial', 'sans-serif'; FONT-SIZE: 10pt">Sarebbe stato forse più utile ricordare che il volontariato impiegato in protezione civile raggiungenella nostra nazionequasi quota 1 milione e 500 mila unitàla cui stragrande maggioranza è composta da disoccupati o inoccupati (che non traggono alcun beneficio dall’assentarsi dal posto di lavoro e chequindinon percepiscono alcuna indennità…). E sarebbe stato altrettanto corretto ricordare che il Paesele istituzioni esoprattuttoquelle impiegate nella lotta agli incendi boschivimolto si giovano del supporto di questo mondo.<o:p></o:p></SPAN></P>
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    P style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class=MsoNormal><SPAN style="FONT-FAMILY: 'Arial', 'sans-serif'; FONT-SIZE: 10pt">Il problema degli incendimalgrado gli sforzi profusi dal legislatore introducendo una nuova e importante legge proprio nel 2000è lungi dall’essere arginatoTanti i responsabili e tante le responsabilitàNell’articolo si parla frettolosamente di Corpo Forestale che non è addetto alla pulizia dei boschie della Protezione Civile che interviene solo a catastrofe avvenutaPerchécon altrettanta solerzianon si parla della responsabilità fondamentale degli Enti regionali che avrebbero dovuto avviare serie e concrete campagne pianificatorie tese alla prevenzione e alla salvaguardia dei boschi e cheinvecedopo ben dodici annisi sono limitate (per fortuna non tuttea redigere sontuosi e costosi manualispesso illeggibili ed inutilizzabilicon l’unico obiettivo di “mettersi a posto con la coscienza”?<o:p></o:p></SPAN></P>
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    P style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class=MsoNormal><SPAN style="FONT-FAMILY: 'Arial', 'sans-serif'; FONT-SIZE: 10pt">La piaga degli incendi va combattuta facendo sistema tra tutti i soggetti coinvolti nella “guerra”Iniziare un fratricidio con il solo scopo di vedersi riconosciuta una leadership non giova a nessunaTanto meno ai nostri boschiNon sono il volontari quelli che possono entrare in competizione con le autorità preposte. <o:p></o:p></SPAN></P>
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    P style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class=MsoNormal><SPAN style="FONT-FAMILY: 'Arial', 'sans-serif'; FONT-SIZE: 10pt">Mi auguro che i responsabili di questa disgraziata estate vengano individuati e puniti secondo la leggeSiano essi operai forestalidipendenti di aziende produttrici di elicotterivolontari di protezione civile operché nopersonale del Corpo Forestale o intraprendenti giornalisti (per fare qualche scoop da prima pagina).<SPAN style="mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>E mi auguroaltresìche il Dipartimento Nazionale della Protezione Civileda sempre impegnato nella tutela e valorizzazione del mondo del volontariatopossa prendere una ferma e decisa posizionedall’alto della sua autorevolezzanella difesa di una categoria che ha sempre dimostrato il suo indiscutibile e riconosciuto valore.<o:p></o:p></SPAN></P>
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    P style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class=MsoNormal><SPAN style="FONT-FAMILY: 'Arial', 'sans-serif'; FONT-SIZE: 10pt"><o:p>&nbsp;</o:p></SPAN></P>
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    P style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class=MsoNormal><SPAN style="FONT-FAMILY: 'Arial', 'sans-serif'; FONT-SIZE: 10pt">Garau Emilio – Responsabile Coordinamento Sardegna della Ass.ne Naz.le Prociv Italia<o:p></o:p></SPAN></P>

  • Di (---.---.---.185) 4 ottobre 2012 08:25

    Egr. Garau Emilio, il mondo è fatto di uomini ci sono quelli buoni e quelli cattivi. Lei difende la Protezione Civile, io non sono capace di difenderla a spada tratta dopo essere stata protagonista del terremoto dell’Aquila. 309 miei concittadini non ci sono più perchè l’ex Capo della Protezione Civile in persona (oggi indagato) ha imposto (quanto emerge dalle intercettazioni) di rassicurare la popolazione con un’operazione mediatica. Ci sono volontari della Pc che dopo l’esperienza dell’Aquila si sono dimessi. Nella vita si può sempre scegliere. Samanta Di Persio

    • Di (---.---.---.52) 4 ottobre 2012 09:08

      Ha perfettamente ragione, il mondo è fatto di uomini buoni e cattivi, da operatore di Protezione Civile posso dirle che in tanti casi ho attaccato e criticato la Protezione Civile.
       Ma in questo caso difendo il volontariato che svolge l’attività antincendio. 
       Infine, capisco anche il suo stato d’animo, non ho vissuto i momenti terribili della prima e forte scossa, ma tutte le altre si ( dal 06 aprile 2009 al 27 novembre 2009 ricoprivo il ruolo di capo campo della tendopoli di Pianola (AQ).

  • Di (---.---.---.52) 4 ottobre 2012 08:54

    "Incendi in tutta Italia, molti dolosi, ecco chi ci guadagna": Il titolo già emette una sentenza.

    I Volontari sono persone comuni. Che si, forse qualche volta e in qualche eccezionale caso, si ritagliano un pezzetto di gloria nel quotidiano sventolando una bandierina rossa e verde e ostentando uniformi variopinte, ma che, in fondo, mettono a rischio la propria vita senza aspettarsi guadagni, promozioni, lettere di encomio o avanzamenti di carriera. Sono Volontari. Questo è già il loro ambito premio.
    Eppure, come spesso avviene, si tende a generalizzare e a fare di pur qualche raro ed eccezionale episodio un fattore comune (vedi volontario di Capoterra), screditando, avvilendo e mortificando tutta la categoria.
    Sarebbe stato forse più utile ricordare che il volontariato impegato in protezione civile raggiunge, nella nostra nazione, quota 1 milione e 500 mila unita, la cui stragrande maggioranza è composta da disoccupati o inoccupati (che non traggono alcun beneficio dall’assentarsi dal posto di lavoro e che, quindi, non percepiscono alcuna indennità). E sarebbe stato altrettanto corretto ricordare che il Paese, le Istituzioni e, soprattutto, quelle impiegate nella lotta agli incendi boschivi, molto si giovano del supporto di questo mondo.
    Il problema degli incendi, malgrado gli sforzi profusi dal legislatore introducendo una nuova e importante legge proprio nel 2000, è lungi dall’essere arginato. Tanti i responsabili e tante le responsabilità. Nell’articolo si parla frettolosamente di Corpo Forestale che non è addetto alla pulizia dei boschi, e della Protezione Civile che interviene solo a catastrofe avvenuta. Perchè, con altrettanta solerzia, non si parla della responsabilità fondamentale degli Enti regionali che avrebbero dovuto avviare serie e concrete campagne pianificatorie tese alla prevenzione e alla salvaguardia dei boschi e che, invece, dopo ben dodici anni, si sono limitate (per fortuna non tutte) a redigere sontuosi e costosi manuali, spesso illegibili ed inutilizzabili, con l’unico obiettivo di "mettersi a posto con la coscienza"?
    La piaga degli incendi va combattuta facendo sistema tra tutti i soggetti coinvolti nella "guerra". Iniziare un fratricidio con il solo scopo di vedersi riconosciuta una leadership non giova a nessuno. Tanto meno ai nostri boschi.
     Non sono i Volontari quelli che possono entrare in competizione con le autorità preposte.
    Il mondo del Volontariato, e in particolar modo quello impiegato e specializzato nella prevenzione e nella lotta agli incendi boschivi, è consapevole dell’importante ruolo riconosciuto alle autorità preposte. Ed è altrettanto consapevole di poter dare un concreto (e insostituibile) sostegno all’opera svolta proprio da queste.
    Mi auguro che anche i responsabili di questa disgraziata estate vengano individuati e puniti secondo la legge. Siano essi operai forestali, dipendenti di aziende produttrici di elicotteri antincendio, volontari di protezione civile o, perchè no, personale del corpo forestale o intraprendenti giornalisti (per fare scoop da prima pagina). E mi auguro, altresì, che il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, da sempre impegnato nella tutela e valorizzazione del "Mondo del Volontariato", possa prendere una ferma e decisa posizione, dall’alto della sua autorevolezza, nella difesa di una categoria che ha sempre dimostrato il suo indiscutibile e riconosciuto valore.

    Emilio Garau - Responsabile Coordinamento Sardegna della Associaone Nazionale PROCIV ITALIA
     

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