Il non volere l’opera pubblica in generale è una scusa per non volerla sul proprio territorio ,altrimenti non è possibile , a termine di legge , opporsi agli espropri per pubblica utilità .
L’ufficio dell’esproprio per pubblica utilità non ammette ricorsi se non di fronte a motivate e convalidate ragioni di salute o sicurezza per i cittadini . E questo spiega anche il perché i NOTAV insistono sull’amianto e l’uranio nella montagna da forare .
Poi c’è anche come motivazione una ragione di costi in rapporto all’utilità dell’opera , ma entrambi non possonono essere decisi dalle comunità locali , ma devono essere definite dalle Istituzioni competenti(piaccia o non piaccia) . Altrimenti ,come già avviene, l’Italia sarà tutto un fiorire di movimenti NO-X che si oppongono a qualsiasi cosa .
Dopo di che i cittadini della Val di Susa avranno l’opportunità in sede di elezioni ,locali e generali ,di punire quelli che ritengono siano responsabili di atti sbagliati ,malvessazioni,spreco di danaro pubblico danni ambientali e via dicendo . Ma deve essere un atto post e non pre , perché non sussiste la certezza (o la buona probabilità) che ciò che affermano i NOTAV sia effettivamente vero.
Quindi , a mio avviso , si può propriamente parlare di sindrome di Nimby anche se ci si oppone in generale all’opera . In sostanza , come argomentato sopra ,è un escamotage (intelligente) per aggirare l’obiezione di Geri .