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Wikileaks e i documenti bancari. Marco Mele ci spiega le paure della finanza

Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, è stato arrestato giorno 7/12/2010 alle ore 9.30 a Londra. Un arresto che, per quanto spinto da un mandato internazionale a causa delle divulgazioni di documenti riservati, ha poco a che fare con gli eventi che negli ultimi mesi lo hanno reso celebre. Sì, celebre. Perché il suo arresto è stato visto da molti personaggi famosi e non (si veda il regista Loach pronto a pagargli la cauzione) come un arresto alla libertà, quella libertà essenza dell'internet stesso.

Ora, per quanto rinchiuso nelle carceri Inglesi, il sito di Assange fa ancora paura. Le circa 256mila rivelazioni rivoluzionarie hanno rischiato di minare i rapporti diplomatici del mondo intero. Ed ora, negli archivi del sito, sono pronti per gennaio nuove rivelazioni questa volta riguardanti le banche USA. Questa volta, quindi, sarà il settore economico ad essere colpito.

In una nota gentilmente rilasciataci dal Prof. Marco Mele della Luspio di Roma si intravede una forta preoccupazione nel caso tali notizie fossero negative.

"Assange, prima del suo arresto si è detto pronto a rivelare decine di migliaia di documenti che potrebbero far cadere una banca o due. Sinceramente non so e non conosco il contenuto di tali documenti ma posso solo immagire cosa potrebbe essere scritto. Se ad esempio venissero fuori documenti relativi al mercato dei derivati e al coinvolgimento di varie banche la situazione, molto probabilmente, sarebbe catastrofica. Non dimentichiamo che Bank of America, Citigroup e Goldman Sachs sono banche che hanno percentuale di derivati sugli asset più elevati al mondo. Potremmo avere, in caso di notizie, una sorta di paura finaziaria, che certo non è opportuna e positiva in questo periodo".

Forse, anche per questo, gli USA stanno chiedendo una sorta di estradizione di Assage negli States. Chissà cosa ci sarà scritto in quei documenti...

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