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 Home page > Tribuna Libera > We (I) have a dream

We (I) have a dream

Il tuo unico dovere è salvare i tuoi sogni. 

Amedeo Modigliani

Crisi. 

Termine di derivazione greca κρίσις con il relativo significato figurato di scegliere, interpretare. 

Metamorfosi kafkiana di concezione di umanità, nuove realtà che hanno indirizzato verso nuove mete il futuro e la visione dell’uomo e del Mondo.

Diciassettesimo secolo che porta il nome di crisi e di cambiamento.

Crisi avente una genesi tecno-scientifica lontana dai dogmi arcaici del Classicismo; mutamento interpretato dal movimento culturale del Barocco, protagonista del stravolgimento dello status quo dell’epoca.

Rivoluzione barocca che ha auspicato un cambio di paradigma,meravigliando, in tutte le discipline, le arti e le scienze. 

Nuove risposte a nuovi interrogativi che hanno stravolto in senso lato l’immaginario collettivo e la forma mentis dell’epoca.

Movimento culturale del Barocco, l’Anti-classicismo per antonomasia, che ha permesso uno sviluppo umano lontano da pregiudizi.

Anche rispetto al Seicento bisogna farla finita con le accuse e le difese, […].

Era di decadenza sia pure, ma importa non dimenticare che il concetto di decadenza è affatto empirico e relativo: se qualcosa decade, qualche altro nasce o germina: una decadenza totale e assoluta non è concepibile.

Benedetto Croce, Saggi sulla letteratura italiana del seicento,1911.

Anti-classicismo che ha permesso di cambiare la realtà circostante costruita da leggi conoscibili, individuabili e non immutabili.

Meravigliare grazie alla scienza e alla tecnologia,

meravigliare economicamente grazie ad un modello che persegua, come obiettivo primario, la qualità di vita della collettività.

Una meraviglia ermeneutica che sappia interpretare l”intera esistenza umana.

Una meraviglia che sappia vincere su un destino di stallo e di decadenza in senso lato.

Alla fine cos’è la vita?

E’ una partita a scacchi, avente come unico avversario il destino.

L’unico requisito fondamentale per il scacco matto è quello di compiere la mossa giusta, nel modo giusto, nel tempo e nel luogo giusto.

Per far vincere voi e non il destino.

Frammenti di Utopia. 

Don_Chisciotte_contro_i_mulini_a_vento-min.jpgCrisi di valori del diciassettesimo secolo che incarna il contesto critico-narrativo dell’opera letteraria di Cervantes, il Don Chisciotte,pubblicato nel 1605.

Il protagonista spinto dalle letture cavalleresche si autoconvise di essere chiamato per difendere i deboli e riparare i torti,suscitando l’ilarità delle persone che assistono alle sue folli gesta.

(“Il problema della Sindrome Economica di Stoccolma” – Articolo Frammenti di Utopia)

(“Una lezione di umanesimo economico – Articolo Frammenti di Utopia“)

(“Fuochi sociali moderni – Articolo Frammenti di Utopia“)

In tale contesto il Don Chisciotte cavalcava un’età di crisi dei saperi e un’epoca di grande trasformazione. Dal punto di vista letterario, l’opera targata Cervantes si allontanava dalla tradizione dei romanzi di cavalleria in cui il cavaliere cercava il senso del Mondo; tale per cui Chisciotte si trova perduto in un mondo in cui il senso non si trova più, un mondo in cui è avvenuta una divaricazione tra le parole e le cose, tra la realtà rappresentata e quella autentica, tra ciò che il protagonista crede che avvenga e la realtà concreta.

Perché una realtà non ci fu dati e non c’è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile.

Luigi Pirandello

Chisciotte continua,quindi, a cercare somiglianze tra le parole e le cose,scambiando i mulini a vento con giganti dalle braccia rotanti, i burattini con demoni,laddove non si accorge che queste somiglianze non hanno più spazio nella sua civiltà.

Cervantes raccolse la crisi di un’età e decise di raccontarla sino ai giorni nostri con il suo romanzo di stampo barocco.

Romanzo, ancora oggi, del tutto protagonista dell’attuale smarrimento in salsa contemporanea dove i vari Don Chisciotte,dati i canoni del Mondo attuale irriconoscenti verso dei valori ideali, permanenti e irriducibili, vengono considerati semplicemente pazzi.

Non potendo intravedere, con nostalgia, un donchisciottismo futuro, così intransigente a mediare sui valori alti della collettività e della comunità e capace di personificare i valori di un’etica, di un ethos perduto in grado di trasformare una crisi in una rinascita lontana dai principi conflittuali che ci dirigono verso guerra, morte e sopraffazione, occorre costruire, poco a poco, quel sogno che Cervantes ci indica da secoli: un’utopia.

Nutri la tua mente con grandi pensieri,perché non arriverai mai oltre a quello che tu pensi. Benjamin Disraeli

Un’utopia capace di porre dei valori condivisi, comunità e condivisione; il portare dei valori alti e persuadere il prossimo a condividerli per riformare una nuova comunità all’insegna maestra di Alonso Quijana.

Speranzosi, in certi termini, della ciclicità della storia è auspicabile un ritorno di una nuova via maestra, che non sappia dimenticare l’aspetto umano che come il meravigliare letterario di Cervantes è stato il premonitore verso il secolo dei lumi settecentesco, il quale portò un’ondata di sviluppo e culto di nuove idee progressiste senza precedenti, l’attuale crisi di valori porti una nuova guida sicura al vario tumulto delle passioni.

blog1.jpgUna guida sicura che sappia combattere le disuguaglianze, la pregiudicazione del futuro di una persona dal luogo di nascita, le problematiche ambientali e il disordine e la disgregazione internazionale, dato che il Mondo è un’interpretazione e non qualcosa di oggettivo.

(“Figli dello Smog – Articolo Frammenti di Utopia“)

(Per un disarmo freddo – Articolo Frammenti di Utopia)

(”Per un’unione di entanglement internazionalista dei Popoli – Articolo Frammenti di Utopia”).

Per un Mondo unito verso un unico obiettivo di democrazia,pace e diritti, ricordandosi di essere prima di avere e quindi di appartenere alla razza umana prima della razza consumista.

 La guerra è pace, la schiavitù è libertà, l’ignoranza è forza.

1984,George Orwell.

Monito orwelliano per futuri e probabili regimi totalitari, i quali si basano su un Mondo privo di idee proprie e di intelligenza critica.

Per un passato che non possa ridiventare nuovamente futuro.

Siate realisti, chiedete l’impossibile.

Per un odierno diritto alla felicità.

Siamo della sostanza di cui sono fatti i sogni. Oltre al nichilismo.

We (I) have a dream.

Il mondo che abbiamo creato è il prodotto del nostro pensiero. E dunque non può cambiare, se prima non modifichiamo il nostro modo di pensare.

Albert Einstein

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