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Vuoto di cuore. Quando lo scrivere è suonare

"Tutta l’Andalusia, roccia di Jaén e conchiglia di Cadice, la gente parla costantemente del duende e lo scopre appena compare con istinto efficace (?) Manuel Torres, l’uomo di maggior cultura nel sangue che io abbia conosciuto, ascoltando dallo stesso Falla il suo Notturno del Generalife, pronunciò questa splendida frase: «Tutto ciò che ha suoni neri ha duende». Non c’è verità più grande.

Questi suoni neri sono il mistero, le radici che affondano nel limo che tutti noi conosciamo, che tutti ignoriamo, ma da dove proviene ciò che è sostanziale nell’arte. Suoni neri, disse il popolano spagnolo, e in ciò concordò con Goethe che, parlando di Paganini, ci fornisce la definizione del duende: «Potere misterioso che tutti sentono e che nessun filosofo spiega” (Federico Garcia Lorça)

 

Ecco questo è un buon metro di valutazione per chi si cimenta con l’arte. Ti coinvolge? Ti affascina? Ti trasporta fuori dalla normale dimensione della vita? 

"Vuoto di cuore" è il romanzo d’esordio di una scrittrice molto singolare. Pianista di livello, manager, progettista di arredi e di rielaborazione di interni, Deborah Catemario, napoletana, solo di recente è approdata anche alla scrittura.

Il protagonista del romanzo, Giulio, è un critico d’arte. 
Sta bene economicamente ed è single. Felice di essere tale. Non cerca e nemmeno desidera un legame serio e duraturo.

Si è costruito un modo leggero e quasi inconsistente di vivere e vi si è adattato felicemente.

Un giorno, però, la sua vita cambia.

Gli arriva un plico. Dentro ci sono la copia di una vecchia foto ed un messaggio: "Trova l’originale”.

In un giorno qualsiasi, forse, non darebbe peso alla cosa.

Ma quel piccolo misterioso plico gli è arrivato in un giorno particolare: quello della morte del suo migliore amico. 

"Soffermarsi a pensare alla vita non era mai stato il suo forte; troppo impegnato, troppo in carriera, ma quel pensiero improvviso lo aveva coinvolto, ne aveva paura, lo attraeva anche, come una bella donna spogliata con uno sguardo d’attesa. Così era la sua vita?"

Quell’evento è come l’irrompere in un brano musicale di una frase nuova e dal fascino irresistibile. L’equilibrio di Giulio vacilla.

deborah catemario

Vengono meno le sue sicurezze, riaffiorano vecchi ricordi e incubi. Viene assalito dalla voglia di capire meglio se stesso e il suo passato.

E’ come se quel messaggio gli avesse consegnato un nuovo codice di lettura della sua vita.

Si mette in viaggio, alla ricerca di se stesso e delle sue origine e scopre delle cose che faranno di lui una persona diversa e più consapevole.

"Vuoto di cuore" è un romanzo scritto con grande freschezza, avvincente e imprevedibile, come un brano di musica jazz.

Starà ai lettori scoprire se ha “duende”

 

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