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«Vuoi scrivere un libro sulle streghe con me?». L’iniziativa promossa da Jacopo Fo

Un interessante progetto lanciato da Jacopo Fo sul sito delle buone notizie Cacao Online: scrivere un libro collettivo per raccontare chi erano davvero le streghe.

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Chi erano davvero le streghe? Parte da questa domanda l'iniziativa di Jacopo Fo, con un obiettivo suggestivo ed interessante: rivedere la loro definizione e il profilo, rianalizzare, approfondire, curiosare, sviluppare la storia legata al fenomeno per uscire dai binari creati dalla religione che lo ha associato al male dandogli un'accezione negativa, legandolo così a periodi bui della nostra esistenza, tra tribunali ecclesiastici e persecuzioni.

L'idea che si ha della stregoneria, infatti, deriva in gran parte dai verbali dell'Inquisizione che otteneva confessioni con la tortura; si arriva così ad una certezza: la stregoneria non è mai esistita come ce l'hanno raccontata. Quei sadici dell'Inquisizione erano convinti di lottare contro sette pericolose che adoravano il demonio, si congiungevano simbolicamente con lui, a volte durante orge sfrenate, e praticavano una serie di riti blasfemi a base di crocefissi capovolti, ostie profanate e così via. 

Gli studiosi hanno da tempo dimostrato ampiamente che i riti demoniaci furono inventati dagli inquisitori e solo dopo che i verbali vennero resi pubblici ci furono gruppi che si misero a praticare i riti che venivano descritti; a imitazione quindi non delle reali pratiche delle cosiddette streghe ma di quanto la propaganda papalina raccontava su di esse. Per capire chi erano le donne accusate di stregonerie bisogna raccontare la storia dell'impetuosa scalata al potere intrapresa dalla Chiesa Cattolica durante il crollo dell'Impero romano e nel Medioevo. Dopo che il Cristianesimo diventò religione dell'Impero iniziò una lotta spietata contro le eresie. Il papato si dedicò alla distruzione di tutti i culti che non ne riconoscevano l'autorità e non si inchinavano ai dettami e ai dogmi via via proclamati dalla Chiesa di Roma. La proporzione di questa scalata al potere religioso assoluto è poco nota nella sua interezza. Per secoli qualunque dissenso venne soffocato e si arrivò a muovere vere e proprie guerre contro i cosiddetti eretici, accusandoli di ogni sorta di peccato e di blasfemia. Centinaia di migliaia di persone vennero massacrate o torturate, incarcerate, private di proprietà e diritti, spesso tacciate di essere adoratori del demonio.

Tanto per rendere l'idea della proporzione di questa lunghissima guerra alle eresie basti pensare che si arrivò a deviare una crociata organizzata per liberare il Santo Sepolcro in terra di Palestina indirizzandola invece nel sud-ovest della Francia allo scopo di sterminare gli eretici di fede catara, colpevoli solo di rifiutare l'idea che il potere fosse stato dato ai re da una divinità. Il Papato combatteva per accaparrarsi le ricchezze che derivavano dal monopolio dell'unica fede. Non tolleravano le dissidenze cristiane, figurarsi se potevano restare inattivi di fronte alla sopravvivenza di culti pagani. Perché questo erano essenzialmente le streghe: donne che praticavano la tradizione sciamanica come sacerdotesse di culti antichi, spesso precedenti all'Impero Romano e alla sua cultura spietatamente patriarcale e ad esso sopravvissuti. Ma a questo bisogno si aggiunse ben presto la necessità di far fronte a una colossale minaccia: le parole del Vangelo avevano infatti dato vita a un movimento che proponendo di vivere secondo gli insegnamenti del Cristo, propugnava la creazione in Terra di una società paritaria basata sull'amore, la solidarietà e la spiritualità. Quindi senza nobili che possedevano la vita dei contadini e ogni cosa, senza guerre, senza accumulo di ricchezze e miseria. In tutta Europa centinaia di migliaia di persone si organizzarono in comunità, non riconobbero più i diritti dei feudatari e smisero di pagare le tasse. E ovviamente questi territori liberi conobbero enorme prosperità una volta sollevati dai soprusi dei nobili. Quindi, come al solito, dietro alle questioni religiose si nascondeva la semplice difesa del potere. La minaccia era grave: nell'alto Medioevo ancora sopravvivevano comunità "barbariche" amministrate da assemblee simili a quelle delle tribù celtiche e germaniche primitive. Tale resistenza era tanto radicata che si arriva alla proclamazione della repubblica svizzera agli inizi del 1300 e il territorio libero del Dithmarschen, situato nel sud ovest della penisola danese (Jutland), una specie di repubblica contadina indipendente dal potere feudale, resiste fino alla metà del 1500. Quindi il pericolo che altre zone sfuggissero al potere feudale era assolutamente concreto.



La successiva caccia alle streghe aveva le stesse ragioni pratiche. L'obiettivo era di sterminare le ultime sacche di resistenza dei cristiani comunitari. C'era poi la volontà di eliminare anche i residui dei culti precedenti al Cristianesimo. Ma vi era anche un'altra questione. In molte zone neppure la cultura maschilista dell'Impero Romano era riuscita a far sparire le tracce dell'antica cultura matriarcale. Qua e là le donne erano ancora le uniche depositarie delle conoscenze relative alla gravidanza e al parto. Ancora esistevano donne che erano una via di mezzo tra una levatrice, un medico shamano e la vecchia saggia del villaggio. Depositarie delle conoscenze mediche ed erboristiche ma anche persone influenti che prendono pubblicamente la parola nelle dispute. Ed è contro questa categoria "professionale" in concorrenza con l'autorità dei maschi, dei medici e soprattutto dei preti, che l'Inquisizione si scatena, individuando in queste donne le ultime depositarie di una cultura altra, intrisa di rifiuto del potere e che rivendicava il diritto a un dialogo diretto con la divinità creatrice senza sacerdoti traduttori. La repressione fu talmente dura che oggi pochi conoscono il modo di pensare di queste donne e il modello del mondo sul quale fondavano la loro pratica medica.

Una storia interessante da poter approfondire: "Mi piacerebbe mettere insieme le molte ricerche specialistiche su questo tema e realizzare un libro divulgativo - scrive Jacopo Fo - ti interesserebbe partecipare? Come abbiamo già fatto per il libro sui Seminole e quello sulle rivolte degli schiavi neri in Brasile, organizzeremo un laboratorio via web, lavorando a distanza e incontrandoci poi qualche volta di persona. La partecipazione è libera e gratuita. Si richiede voglia di lavorare e di cooperare. Se come è successo per i lavori precedenti ci saranno guadagni verranno equamente divisi a seconda del lavoro svolto da ognuno". Info all'e-mail [email protected] e a questo link

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