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Volkswagen: l’Agcm avvia indagine per pratica commerciale scorretta

L’Agcm ha diffuso un comunicato stampa con il quale ha annunciato l’avvio di un’indagine istruttoria nei confronti di Volkswagen per pratica commerciale scorretta, anche a seguito delle segnalazioni di consumatori e associazioni di consumatori. L’istruttoria riguarderà gli autoveicoli venduti in Italia tra il 2009 e il 2015. Il “cerchio si stringe” intorno alla casa automobilistica tedesca.

L’Agcm ha comunicato, sul sito ufficiale, che sarà avviata un’indagine istruttoria nei confronti della Volkswagen – dopo il noto scandalo delle emissioni diesel inquinanti del quale continuano a parlare quotidianamente i media -. E’ notizia di questi giorni che in Italia i veicoli della casa automobilstica tedesca con motore diesel del tipo EA 189 sarebbero circa 648.458. Le automobili in questione, di marca Volkswagen, Audi, SEAT, ŠKODA, Volkswagen Veicoli Commerciali, non rispetterebbero le norme antinquinamento.

L’Authority della concorrenza e del mercato ha precisato che la decisione di avviare l’indagine istruttoria è nata anche a seguito delle segnalazioni pervenute sia da parte di consumatori che di associazioni di consumatori. L’Agcm precisa che l’ipotesi alla base dell’istruttoria è “la configurabilità di una pratica commerciale scorretta in relazione alla nota vicenda relativa alla commercializzazione di autoveicoli e mezzi commerciali con caratteristiche qualitative e classe di emissione inquinante che sarebbero, nella realtà, inferiori ai valori dichiarati. In particolare, i consumatori potrebbero essere stati indotti in errore nelle loro scelte d’acquisto daiclaims utilizzati da Volkswagen su emissioni e classe di omologazione all’interno delle proprie campagne pubblicitarie e nei dépliants informativi distribuiti dai concessionari e rivenditori”. L’indagine sarà svolta nei confronti di Volkswagen AG e della filiale che opera in Italia nel settore della distribuzione di autoveicoli per conto del gruppo automobilistico tedesco.

Ma le ultime notizie riportano che l’Italia non è l’unica che ha deciso di muoversi nei confronti di Volkswagen: l’Authority australiana ha annunciato l’intenzione di sanzionare il gruppo della casa automobilistica tedesca con una multa di € 700.000 per ogni dispositivo truccato installato da quest’ultima su veicoli circolanti sul proprio territorio, precisando che l’inchiesta avviata è considerata “una priorità”. La Procura di Parigi, invece, ha affidato il compito di condurre un’inchiesta sulla vicenda all’ufficio che si occupa di frodi aggravate. Anche il Presidente di turno dell’UE Etienne Schneider – ministro dell’economia del Lussemburgo -, ha annunciato nei giorni scorsi su Twitter che durante il pranzo di lavoro del Consiglio di competitività che si è tenuto nella giornata di ieri 1 ottobre 2015, si sarebbe parlato della questione dei “controlli delle emissioni auto”.

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