• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Religione > Vatileaks: le carte segrete del Vaticano

Vatileaks: le carte segrete del Vaticano

“La Chiesa sta diventando per molti l'ostacolo principale alla fede. Non riescono a vedere in essa altro che l'ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo”.

Joseph Ratzinger (dal 2005 Benedetto XVI), 1977

Molte volte una colpa o un crimine commesso, riescono a essere trasformarti in un danno subìto, oscurando così le proprie responsabilità e creando un capro espiatorio. Paolo Gabriele (l'ex maggiordomo di Benedetto XVI), ha avuto il coraggio di rivelare al giornalista Gianluigi Nuzzi molti documenti riservati e segreti sul Vaticano, dando luogo allo scandalo noto come “Vatileaks”

Le carte sono state in seguito pubblicate nel libro Sua santità. Le carte segrete di Benedetto XVI, e l'ex maggiordomo è stato fatto passare per un ladro, traditore e opportunista. La Chiesa è riuscita ad interpretare la parte della “vittima” e poco si è parlato dei contenuti. Leggendole emerge un'istituzione non tanto diversa da quella dell'epoca dei Borgia: corruzione, intrighi, congiure, lotte di potere all'interno della curia romana, abusi sessuali e malaffare sono all'ordine del giorno.

Tarcisio Bertone segretario di Stato Vaticano e Giovanni Maria Vian, direttore de «L'Osservatore Romano» vengono accusati (con lettere riservate inviate al Papa nel 2010) da Dino Boffo, ex direttore di «Avvenire», di essere stati i mandanti della campagna di diffamazione nei suoi confronti attuata da «Il Giornale» di Vittorio Feltri nel 2009. Feltri ricevette da un'alta personalità della Chiesa dei documenti falsi che accusavano Boffo di essere “un noto omosessuale” e che lo costrinsero alle dimissioni.

Boffo criticò Silvio Berlusconi, allora Presidente del Consiglio, per i suoi comportamenti privati; inoltre si volevano colpire i cardinali Angelo Bagnasco e Camillo Ruini (ai quali Boffo era legato) anche loro fortemente critici nei confronti di Berlusconi. Delle due l'una: se Boffo ha detto la verità, ci sarebbero dovuti essere dei provvedimenti contro Bertone e Vian, se ha mentito doveva essere allontanato dalla Chiesa. Invece, Boffo venne reintegrato, diventando direttore di Tv2000 (la televisione dei vescovi), Bertone e Vian rimasero ai loro posti.

Carlo Maria Viganò, Segretario generale del governatorato vaticano, aveva cercato di rimettere in ordine i conti della Chiesa, riducendo le spese e intaccando così privilegi e interessi consolidati da anni. In pochi mesi era riuscito a portare il bilancio della Chiesa da passivo ad attivo. Bertone, dunque, lo rimosse (sollecitato da vari uomini d'affari) dal suo ruolo, con “l'accusa” di aver creato tensioni nell'ente finanziario. Viganò non accettò la decisione e si rivolse direttamente al Papa, facendo notare che il suo trasferimento avrebbe arrestato l'opera di pulizia per la quale era stato chiamato. L'enigma si ripete: se Viganò si era comportato male, perché non è stato allontanato? Il Papa non intervenne e Viganò fu nominato ambasciatore negli Stati Uniti, una sorta di “esilio dorato” per chi sa e ha visto troppo.

Dai documenti trafugati, emerge inoltre la forte influenza che la Chiesa ha nei confronti delle istituzioni italiane. Ogni giorno un flusso continuo di personalità (della politica, dell'economia, dell'informazione) chiede udienza al Papa per consigli, favori, raccomandazioni, donazioni e offerte. Riguardo queste ultime, si è giunti addirittura ad introiti giornalieri tra i 40.000 e i 150.000 euro. Quando nel 2010 la Comunità Europea aprì una procedura d'infrazione contro l'Italia per le tasse non pagate dalla Chiesa sugli immobili di sua proprietà (l'ex Ici), il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti ed Enrico Gotti Tedeschi, presidente dello IOR (Istituto per le Opere Religiose, la banca centrale vaticana), si incontrarono per trovare una soluzione e impedire che venissero comminate delle sanzioni all'Italia, la quale avrebbe poi dovuto rifarsi sulla Chiesa.

Le relazioni con il governo Monti sono molto serene, dopo le tensioni avute nell'ultimo periodo del governo Berlusconi a causa dei suoi numerosi scandali. La Chiesa aveva mantenuto un forte silenzio, non prendendo delle posizioni nette, escluse alcune eccezioni, ma dall'interno si notava un crescente imbarazzo.

Il Vaticano tende a mostrare un grande interesse per le attività del Parlamento italiano, soprattutto su argomenti sensibili come eutanasia, famiglia, coppie di fatto e, nel periodo di tensione con il governo del Cavaliere, si strinsero sempre di più i rapporti con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Infatti, tra i numerosi incontri, bisogna ricordare quello segreto del 19 gennaio 2009, nel quale il Papa indicò a Napolitano come avrebbe dovuto comportarsi il governo in merito ad alcune questioni (favorire le famiglie, evitare equiparazioni legislative o amministrative tra famiglie “normali” e quelle di altro tipo, favorire le scuole paritarie, difendere il diritto alla vita, opposizione all'accanimento terapeutico). Non è una novità, ma è sempre importante ricordare la gravità di queste pressioni che la Chiesa fa nei confronti dello Stato italiano. 

Altra informazione particolarmente rilevante emersa dai documenti è il ruolo di Comunione e Liberazione, il movimento ecclesiale fondato nel 1954 da don Luigi Giussani. Ad esempio lo spagnolo Julian Carrón, leader del movimento, chiese nel marzo 2011 al papa che Angelo Scola (cardinale molto vicino a Cl) lasciasse il patriarcato di Venezia per divenire arcivescovo di Milano, in modo tale da riportare la chiesa ambrosiana sotto il controllo di Roma e di “liberarla” dal legame privilegiato con il centrosinistra.

Carrón accusò la curia milanese di essersi posta come “magistero alternativo al Santo Padre”, di aver criticato Cl per il suo affarismo, di avere un rapporto esclusivo con il Pd e la sua area cattolica e di “snobbare”, invece, il centrodestra e la giunta Formigoni: “Non si può non rilevare una certa unilateralità di interventi sulla giustizia sociale […] e un certo sottile ma sistematico «neocollateralismo», soprattutto della curia, verso una sola parte politica (il centrosinistra) trascurando, se non avversando, i tentativi di cattolici impegnati in politica, anche con altissime responsabilità nel governo locale, in altri schieramenti. Questa unilateralità […] finisce per rendere poco incisivo il contributo educativo della Chiesa al bene comune, all'unità del popolo e alla convivenza pacifica […].”

I desideri di Carròn si realizzarono e Scola divenne arcivescovo di Milano.

Bertone (che nel 2002 aveva definito lo scandalo pedofilia come qualcosa che colpiva "un'infima minoranza" degli ecclesiastici), nel mentre diventava sempre più importante nel Vaticano, allontanando gli ecclesiastici critici e dando incarichi importanti a suoi uomini di fiducia, così che molti lo hanno accusato di cattiva gestione, di occuparsi troppo di investimenti e di affari poco leciti attraverso lo IOR. Molti ecclesiastici avevano paura di criticare i propri superiori o di esprimere dissenso, per il rischio di subire delle ritorsioni.

La Chiesa agì con lentezza e non prese le adeguate decisioni nei confronti di Marcial Maciel fondatore dei Legionari di Cristo accusato di pedofilia, abusi sessuali e della crisi finanziaria della congregazione. L'assistente privato di Maciel, Rafael Moreno rivelò al Papa che molti erano a conoscenza degli abusi, che lui stesso avvisò nel 2003 sia Giovanni Paolo II che l'allora segretario di Stato Sodano, ma non fecero nulla, anzi non vollero neanche ascoltarlo! Inoltre, fu coperto e difeso Tadeusz Rydzyk, presbitero conservatore polacco per le sue posizioni antieuropee, creazioniste e antisemite, e leader del movimento nazionalistico-clericale “Famiglia di Radio Maryja”, dal motto “Dio, Chiesa, Patria”. Rydzyk aveva creato delle tensioni tra Vaticano e la Polonia, per aver definito quest'ultima come uno Stato totalitario. La Chiesa però lo difese strenuamente, anzi si lamentò con il governo polacco per queste "ingerenze"!

Altro caso quello del sacerdote polacco Miroslaw Karczewski, ucciso nel suo convento il 6 dicembre 2010 in Ecuador. Le notizie ufficiali riferivano di un omicidio per rapina. Invece le indagini della polizia rese note solo ad alti ecclesiastici mostravano come la pista più veritiera fosse quella dell'omicidio a sfondo sessuale. Il sacerdote conosceva i suoi 3 assassini, con i quali stava discutendo e bevendo alcool all'interno del convento. Avrebbero avuto anche rapporti sessuali, date le macchie di sperma trovate dalla polizia. Il Vaticano però impose il massimo riserbo e non fece filtrare nulla sulla verità: bisognava continuare a mentire!

In conclusione ci si deve interrogare sulla legittimità e sulla credibilità della Chiesa, che come istituzione è distante anni luce dagli scopi per la quale è stata “creata”.

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares