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Usare bene i media è possibile, parte l’iniziativa “Smonta il televisore e accendi un’idea”

Una valida iniziativa di riappropriazione catodica coinvolgerà nei prossimi mesi quelle persone stanche di una tv spazzatura che non li rappresenta più, in favore di un atteso cambiamento. Ne parliamo con l’ideatrice del’iniziativa Fiorella Bonifacio.

Una manifestazione creativa contro la tv spazzatura suona bene, di che si tratta e da dove nasce l’idea?

Si tratta, più che altro, di una performance artistica che - come ogni forma d’arte - racchiude in sé un’indole provocatoria che denuncia uno status quo che io e molta altra gente, non tolleriamo più. L’idea nasce dalla “presenza” di un televisore in casa mia e dalla mia decisione di non comprare il decoder, nel momento in cui Roma è passata dall’analogico al digitale. Questo televisore, ormai diventato un oggetto sempre più estraneo a me, era qualcosa di inutile che mi ricordava ogni giorno il motivo per cui non avevo fatto quell’acquisto. Così piano piano ecco l’idea di smontarlo da sola nella mia casa, poi di coinvolgere altra gente, fin quando si è creato un piccolo gruppo di 16 Smontatori, trovati da Roma alla provincia di Bergamo, con un’idea comune. Molti di questi hanno raggiunto Firenze con i loro televisori in treno! Il segnale (tutt’altro che digitale), ormai era forte! Questo motivo e l’entusiasmo di chi ha conosciuto successivamente l’evento sono stati la prova della potenzialità della manifestazione, così ho deciso di replicare a Roma e di coinvolgere anche degli attori, registi, scrittori, giornalisti, con dei video. Testimonial della manifestazione sono già: Alfredo Accatino, Francesco Baccini, Mario Balsamo, Marco Baldini, Massimiliano Buzzanca, Ascanio Celestini, Lorenzo Cioce, Vito Cioce, Stefano Disegni, Felice Farina, Vincenzo Figlioli, Catena Fiorello, Jacopo Fo, Augusto Fornari, Dino Giarrusso, Angelo Longoni, Roberto Mazzoli, Gianfranco Pannone, Alessio Piazza, Andrea Purgatori, Tiziana Scrocca, Anna Simone, Matteo Taranto, Giorgio Tartaro. Questi sono solo alcuni dei personaggi che hanno sposato il progetto e i loro video si possono trovare sul sito ufficiale dell’evento e su vimeo.

Da piccolo anch’io smontavo i giocattoli per vedere cosa ci si poteva trovare dentro, poi li rimontavo creandone di nuovi con tanto spazio destinato alla fantasia e all’immaginazione. Anche qui si tratta, quindi, di “smontare” e non “distruggere”. E’ una sorta di riappropriazione del mezzo, di ridefinizione di un modello televisivo stantio e stagnante che ci ha abituati al nulla?

Esatto. E’ importante sottolineare il termine “smontare” e non “distruggere”! Il termine “distruggere” contiene violenza, quindi è totalmente discordante col principio di questa manifestazione. La violenza nasce dall’ignoranza. “Smontare” invece vuol dire scomporre qualcosa nei suoi elementi costitutivi, privare qualcuno della sua sicurezza. In questo modo vengono attribuiti entrambi i significati al termine “smontare” della manifestazione: vengono smontati dei televisori che, simbolicamente, rappresentano la televisione. Dai pezzi di ogni televisore si possono costruire tantissimi oggetti, quindi la creatività viene stimolata moltissimo, anche perché ogni nuovo oggetto è la realizzazione di un progetto di ogni Smontatore e non il frutto di un’improvvisazione. Ci si riappropria del mezzo, seguendo il filone artistico Dada, secondo il quale l’artista smonta l’oggetto, il mezzo che simbolicamente rappresenta quella televisione che non riesce più a coinvolgerlo e che mortifica la sua intelligenza. Lo smonta riprendendosi il ruolo di protagonista che gli è stato gradualmente tolto, a favore di quella programmazione televisiva, spesso alienante.

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(nelle immagini: gli Smontatori in azione, il "Telelavandino" dell'artista Giuseppe Castelli)

La tv è specchio della società o è la società che è specchio della tv? Quale dei due influenza l’altro?

Questa è una domanda irrisolta, perché entrambe si vengono incontro. La tv mira ad avere una società che la rispecchi e, in parte, ci riesce. La società o la parte di essa che ancora guarda la tv, a sua volta, influenza la programmazione televisiva e le scelte degli autori per colpa dell’ audience.

Quali cambiamenti vi aspettate dal progetto?

Ci aspettiamo una presa di coscienza sulla situazione attuale da parte degli autori e di chi pianifica la programmazione televisiva, ci aspettiamo anche dei cambiamenti sociali ma soprattutto un riassetto delle esigenze dei telespettatori. Un’etica nella scelta e anche un rinnovamento dei programmi televisivi spesso fermi a format di dieci e più anni che, se andavano bene inizialmente, adesso sono logori e stantii. Non siamo più quelli che dopo il Carosello andavano a dormire, siamo curiosi e abbiamo fame di cultura, di verità e si svago intelligente. Considero la tv uno strumento democratico perché entra in tutte le case e per lo stesso motivo anche pericolosamente dittatoriale. Per questo penso che un gesto simbolico come questo possa essere utile: per scatenare la riflessione di chi partecipa attivamente come Smontatore e di chi segue l’evento da lontano. E’ importante dire che non siamo e non dobbiamo essere spettatori succubi ma siamo e vogliamo essere consapevoli e critici su ciò che vediamo. La tv non è più all’altezza della nostra intelligenza? Speriamo di riuscire a dargli una scossa! Lo dobbiamo soprattutto ai giovani, che devono riuscire a capire quanto sia necessario seguire la propria indole e non cadere nel tranello della conformità. I modelli televisivi che talvolta vengono seguiti sono banali e omogenei. Bisogna coltivare la propria diversità, bisogna essere audaci nel pensiero.

Come fare ad aderire?

Basta andare sul sito ufficiale. Per partecipare attivamente è necessario aprire la pagina “Diventa uno smontatore” e compilare il modulo d’iscrizione. Si può partecipare anche donando un televisore agli Smontatori. Anche in questo caso, compilando il modulo sulla pagina “AAA televisori cercasi”. Partecipare vuol dire anche fare una donazione per la riuscita dell’evento su http://www.kapipal.com/0e4b8d68c1cb4ec3b23c056cc3845a60 o offrire un servizio. Tutti i partecipanti, in qualunque veste, verranno ringraziati sul sito ufficiale. La pagina facebook accoglie sempre chi si innamora di questa iniziativa. Condividerla vuol dire partecipare virtualmente!

 

Anche Jacopo Fo sostiene l’iniziativa (video)

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