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Uova contro Sali Berisha: in scena a Roma la protestra di alcuni immigrati albanesi

Il lancio di uova è avvenuto poco prima che il premier albanese incontrasse il suo omologo greco Samaras

E' stato un vero e proprio agguato consumato nei pressi del grande centro congressi ove, a Roma, si tenevano i lavori dell'Internazionale democratico-cristiana, presieduti dall'italiano Pierferdinando Casini suo presidente. Un agguato per fortuna incruento quello premeditato da un nutrito gruppo di immigrati albanesi nel nostro Paese, simpatizzanti del partito, d'opposizione all'attuale governo albanese, denominato Alleanza rosso-nera dai colori della bandiera nazionale del paese d'Oltre-Adriatico.

Obiettivo del tafferuglio la berlina che dall'aeroporto portava al centro congressi il Premier di Tirana Sali Berisha un tempo comunista, era il cardiologo personale del celebre dittatore albanese Enver Hoxa, oggi attestatosi con il suo Partito Democratico, di cui è fondatore, su posizioni di centro destra affiliate al Partito Popolare europeo. L'autovettura è stata fatta oggetto di un fitto lancio di uova marce. Ufficialmente Berisha è duramente contestato in Patria per l'accordo che sta siglando con la Grecia, paese confinante meta sino all'inizio della profonda crisi ellenica della diaspora di molti albanesi, che prevede la cessione da parte di Tirana in favore di Atene della sovranità su una fetta di Mar Ionio, circa 250 mq. in faccia all'isola di Corfù, che si dice contenga importanti riserve energetiche.

Un primo accordo di cessione di una parte del Mare territoriale al confine tra Albania e Grecia, siglato sempre dall'immarcescibile Berisha poco più di un anno e mezzo fa, è stato bocciato dalla Corte Costituzionale albanese. Ora il premier di Tirana, al potere quasi ininterrottamente dal 1992, ci riprova e più di un indizio ci racconta che proprio venerdì a Roma egli abbia avuto sul tema un incontro con il suo omologo greco Samaras in cui avrebbe accondisceso alle pretese dell'ingombrante, per gli albanesi, vicino. Dura l'opposizione al progetto da parte del capo dell'Alleanza rosso-nera, Kreshnik Spahiu, che ha mobilitato i molti immigrati albanesi, è la seconda comunità straniera presente nel nostro Paese contando quattrocentosettantamila residenti, in Italia.

Questi hanno protestato vivacemente pur se l'impressione è che il vero scopo della contestazione sia stato quello di chiedere al Premier Berisha, uno dei più longevi Capi di Stato o di Governo d'Europa, di lasciare il potere e permettere agli albanesi finalmente di intraprendere la strada del progresso e dell'integrazione europea. In vent'anni di regime Berisha, più che sviluppare la sua Nazione e darle una prospettiva europea, ha pensato solamente a consolidare il proprio potere personale ed ancora oggi l'Albania presenta gravi motivi d'arretratezza che le impediscono una seria Associazione all'Unione europea. Gli immigrati albanesi in Italia patiscono molto tale emarginazione. Di qui la pesante contestazione di Roma.   

 

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