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Uomini, donne e barbarie

Articolo di Antonio Rispoli
[per gentile concessione dell’autore e del sito julienews.it]

Aumentano giorno dopo giorno sui giornali e sulle agenzie le notizie che riguardano le violenze sulle donne. Certo, si parla degli stupri - ovviamente di quelli compiuti dagli extracomunitari, per potenziare la propaganda xenofoba e razzista voluta dal governo; per quelli commessi da italiani al più un trafiletto e senza mai indicare nomi – ma sempre più spesso si parla del marito o del compagno che uccide o tenta di uccidere la compagna. Addirittura pochi giorni fa un uomo, malato terminale di cancro, ha sparato alla moglie, perchè – diceva – che per lei la vita sarebbe stata insostenibile senza di lui. Ovviamente, essendo malato terminale, tempo pochi mesi sarà morto, non verrà condannato. Una casualità o c’è un motivo di fondo?

Secondo me il motivo c’è. Anzi, sarebbe meglio dire i motivi, perchè sono più di uno. Innanzitutto c’è un motivo culturale, quello che viene sintetizzato nel concetto di “machismo“: l’uomo che viene abituato, sin da ragazzo, a considerarsi superiore alle donne. Quante volte si dice che le donne devono stare in casa a badare a casa e figli, o al massimo fare lavori come quello di insegnante o cose del genere? Rientra in questa mentalità, antiquata e sbagliata, ma molto diffusa. Una mentalità che una volta era sostenuta anche dalla legge italiana: basta ricordare che si sono dovuti attendere gli anni 70 perchè venisse abolito il reato di adulterio per le donne e il concetto di delitto d’onore (l’uomo che ammazzava la moglie usciva dopo al massimo un anno di reclusione). Ma è anche una mentalità che fa a pugni con la realtà odierna. Infatti le ragazze (e le donne) sempre più spesso dimostrano di poter fare lo stesso lavoro degli uomini senza problemi.

Questo mette in difficoltà gli uomini che – cresciuti con insegnamenti che sono fondamentalmente deboli – ad un certo punto si trovano di fronte una situazione che mentalmente non riescono a reggere. A quel punto reagiscono con l’unica arma che hanno, la violenza. In effetti è l’ultima arma di un uomo mentalmente e moralmente debole contro la partner fisicamente debole. A questo bisogna aggiungere anche l’inadeguatezza delle leggi italiane, anche in questo caso, che non consentono ai giudici di agire preventivamente, con misure cautelari protettive, come il divieto di avvicinarsi ad una certa zona o cose del genere.

E questo ha a che fare anche con due fenomeni ben noti, ma poco esaminati. Uno è l’incertezza e la titubanza che spesso i ragazzi mostrano davanti alle ragazze quando si vogliono dichiarare. In quel momento, pur mantenendo le debolezze innanzidette, l’unica arma che potrebbero usare, la forza, gli è negata. E quindi hanno solo incerteze da mostrare. Il secondo è un certo tipo di pedofilia. Sempre più spesso si ha notizia di pedofili a cui vengono sequestrati video in cui è mostrata non solo violenza sessuale su bambini e bambine (addirittura di pochi anni di vita) ma anche torture. Come mai si va per questa strada? Perchè spesso c’è una derivazione diretta dalla situazione descritta prima: l’uomo che non può o che non ha il coraggio (definiamolo così, in mancanza di termini migliori) di picchiare la propria compagna o che magari non ha una compagna, ma ha la stessa frustrazione e lo stesso odio verso le donne, finisce per sfogarla sui minori.

E allora ecco che abbiamo – a seconda del carattere del singolo individuo – quello che si “limita” a cercare materiale violento pedopornografico per poi scaricare la propria frustrazione con l’immaginazione; oppure quello che va alla ricerca delle bambine, magari nel paradisi sessuali del Brasile o dei Paesi più poveri dell’Asia, per stuprarle. Perchè quello che cercano queste persone non è il piacere fisico dovuto al rapporto sessuale, ma il piacere psicologico nel vedere inflitte o nell’infliggere sofferenze per “vendicarsi” delle umiliazioni subite dalle donne in gamba che lo circondano e magari sono gerarchicamente superiori sul lavoro.

Naturalmente questo non è l’unico tipo di pedofilo. C’è anche quello che – per stupidità o qualche volta addirittura in buona fede (ma non è una scusante) ritiene che sia giusto che un uomo faccia sesso con una ragazzina per farle da “tutor” nel campo (anche se quello sessuale è l’unico campo in cui tutti quanti nasciamo “imparati”, come si dice a Napoli, nel senso che sappiamo per istinto tutto quello che serve) o addirittura, come propaganda un partito olandese che chiede l’abolizione del reato di pedofilia, c’è chi sostiene che è bello farlo con un ragazzino o una ragazzina perchè è un amore puro. Certo, c’è il dettaglio che il ragazzino o la ragazzina abusato/a non la vede così. Ed infine c’è la tipologia di pedofilo che agisce così perchè ha paura del confronto. Cioè è sessualmente incerto, magari ha avuto in passato defaillances con altre donne a letto e quindi ritiene di poterlo fare solo con chi non ha altre esperienze in questo campo e quindi non è in grado di fare confronti.

Ma tutte queste persone – coloro che fanno violenza alle donne come i pedofili – avrebbero bisogno di serie terapie psicologiche per liberarsi di queste zavorre mentali che li portano a violare la legge. Possibilmente prima che la violino, perchè un ragazzino o una ragazzina abusata, una donna picchiata non subiscono solo danni fisici, ma soprattutto psicologici. Che sono difficili poi da risolvere.

Infine vorrei dedicare la conclusione ad un’altra tipologia di persone, che esiste, anche se si tratta di casi isolati, ma in crescita. Mi riferisco a quelle ragazze che – spesso anche loro per insegnamenti sbagliati, magari a causa di quello che appare in TV – ritengono sia normale fare sesso con ragazzi molto più grandi di loro. Di solito lo fanno perchè convinte che i loro coetanei siano imbranati mentre chi ha 5, 6, 10 e più anni in più, rispetto a loro sia più bravo. E di solito hanno pesanti delusioni, perchè il ragazzo in questione, che non ha alcun interesse verso di lei oltre ad un veloce rapporto sessuale, non sarà di alcun aiuto per la loro crescita sessuale. Al massimo le metterà incinte prima di sparire.

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